Ti scorrono in mente. Il suono è perfetto.
E’ tutto lì, in uno prezioso scrigno su misura. La dolcezza di un pensiero, il tratto aspro di un passaggio, l’intensità di uno stato d’animo, le immagini a lungo coccolate.
Scorrono e ti emozioni. E’ uno stato eccitante. Vorresti che la memoria le conservasse con cura estrema ma non accade. Appena puoi raggiungi la penna e già sono svanite.
Dove vanno?
Qualcosa si inceppa, un meccanismo perverso le allontana, le ingarbuglia. Qualcuna si perde mentre prepotenti si fanno strada i maldestri tentativi di riportarla in vita con associazioni e sinonimi. Nulla rende più la stessa musica. Le note non compongono più la melodia che ci faceva sentire i brividi sulla pelle. Come se il gioco tiranno del ricordo volesse farci credere che non erano così importanti, quelle parole in fila. Come se la penna si ostinasse per percorsi di respiro cerebrale, in tutto noncurante della bellezza di certe sensazioni irripetibili.
Provi a lasciar posto al riposo. Poi riprendi il foglio. Lo strappi.
E ricominci. Torni all’esercizio: scrivere, senza trama. Di getto, convulsamente. Come se solo in quel totale abbandono allo spirito potesse emergere, lieve e improvviso, l’incanto di quella magia. Un fiume di parole. Frasi belle, bellissime. Troppo belle, precise nella loro costruzione, dense di elaborazioni, grandi nella finezza con cui compongono direzione e immaginazione. Ma non ti commuovono. Non rendono giustizia alla tua rabbia, non traducono la tua ironia, non trasmettono la tua tensione.
E’ come se tu fossi rimasta intrappolata nell’ossessione di un attimo fuggente, è come se l’armonia si fosse dissolta per sempre, è come se non potessi più avvertire certe vibrazioni.
Dove vanno le parole?
Erano in fila dentro di te. E il tormento di non ritrovarle, di non poterle più accostare nella loro splendida espressione delle tue peregrinazioni è una fitta al cuore. Forse le hai tradite non accogliendole con tutto l’amore possibile. Forse loro hanno tradito te: istante fugace di felicità che illude… Forse volevano solo regalarti quella profonda, meravigliosa ebbrezza.
Ma passa.
E un’altra speciale melodia ti attraversa facendoti nuovamente sognare…
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