Magari a comprarsi all’asta qualcosa che fu di Elvis Presley. O a potersi permettere un tetto sopra la testa e un piatto di cibo a tavola.
Insomma talvolta mi scoppiano testa e cuore perché a mettere insieme gli estremi, a convivere con le esagerazioni e la disperazione, a far quadrare il genere umano nella fibrillazione dei numeri e delle situazioni ci vuole uno spirito di ferro.
D’accordo, la vita è questo. Tutto e niente. Abbondanza e scarsità. Gioia e dolore. E a noi uomini tocca attraversarla veloci come lampi secondo il destino scritto nel gran librone. In bilico tra i sogni e la realtà. Alla ricerca di risposte. In estasi o in affanno. Tra lacrime e sorrisi. In un gigantesco contenitore di meraviglie e di orrori possiamo avere in sorte l’amore, la ricchezza, la solitudine, il talento, la malattia.
Pare che nessuno ci voglia togliere le speranze, le aspirazioni, i progetti. Ma talvolta al limite della sussistenza pure il genio e i sentimenti vacillano. E allora pensiamo che aiutano, i maledetti soldi.
Sembra anche che non sempre l’agio sfavillante porti la serenità. E così immaginiamo miliardari segregati in una torre d’avorio, senza autentici affetti, annoiati dal lusso, lontani dai piaceri semplici e intensi delle comuni esistenze. E allora crediamo siano una iattura, i maledetti soldi.
Perché ciò che manca di più agli uomini, dice la signora Lia, è il senso di equilibrio.
Ecco perché regnano le sproporzioni, forse. Non amiamo abbastanza l’ordine del senno.
Poi davanti alla tragedia del freddo e della povertà, quando un bambino ci lascia, quando le famiglie sopravvivono di stenti, abbiamo qualche parola di sgomento e di tormento. Ma non servono, le parole.
E domani continueremo a non avere vergogna. Neanche degli schiaffi di qualche bizzarro facoltoso. Magari è per questo che molti si affidano alla fede di un’altra vita, di un altro tempo, di un altro regno, quella della bontà e della giustizia…In fondo è stato più facile inventare un’illusione che potesse dare la forza di sopportare un fardello di esasperante lacerazione che curare qui e ora stupidità, egoismo, viltà degli uomini.
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