E’ morta anche lei, Sandra Mondaini. Gravemente malata e forse inesorabilmente provata dalla perdita di Raimondo Vianello, Sandra Mondaini.
Non volevo scrivere di Sandra, non potevo che ripetere quanto scritto salutando Raimondo qualche mese fa. Ma l’inno all’amore e al buon gusto di una grande coppia dello spettacolo e della vita non è mai eccessivo e fastidioso. Anzi…
Forse è giusto abbracciare anche Sandra, ricordarli ancora una volta insieme, commuoversi un po’ davanti a uno splendido panorama sentimentale. Non è una questione di romanticismo. E’ desiderio di tributare affetto, stima, rispetto. E bisogno di credere, ancora e sempre, al valore e alla bellezza degli umani legami.
Ci hanno regalato una grande lezione, Sandra e Raimondo.
Con la forza dell’ironia, del sorriso, della malinconia trasformata in comicità, della serietà. A me Sandra non suscitava la stessa simpatia e la stessa ammirazione di Raimondo, lo confesso. Eppure ho sempre avuto il riguardo di considerarne il rigore e la dignità. Eppure ho sempre goduto delle sue ottime performance da spalla. Eppure ho sempre percepito una dedizione deliziosa e franca per quell’uomo scelto come compagno dell’esistenza e del palcoscenico. E tutto questo è tantissimo.
Perché la leggerezza di oggi è fastidiosa di fronte a quella maestosa e soave solidità! Loro, Sandra e Raimondo, ci hanno mostrato la via, signorile, onesta, profonda, per camminare insieme. Sta a noi raccoglierne l’eredità!
Che barba, che noia dobbiamo urlarlo tutti contro la fiacchezza delle relazioni precarie, contro l’indecenza di sentimenti provvisori, poveri e slabbrati, contro la smania assurda di vistose e volgari libertà fasulle. La consuetudine dell’amore è gioia e allegria, questo dobbiamo ricordare. Sempre. Ecco, approfittiamo di questo momento di celebrazione per pensarci su e per riaffermare la voglia della complicità infinita dell’amore.
Che barba, che noia forse dovremmo sbuffarlo davanti a certa televisione di oggi…
Sandra e Raimondo hanno scritto tante pagine nella storia della tv. E ne hanno scritta una speciale nella loro realtà: si sono presi per mano e non si sono più lasciati.
Vorrei che ci bastasse questo pensiero per provare un’emozione travolgente e magnifica. E per smetterla di andare in brodo di giuggiole per chissà quali frenesie di trasgressione. E’ solo lì, nell’amore, che possiamo provare la magica ebbrezza.
Ciao Sandra, ciao Sbirulino. Spero tu possa riposare in pace. Accanto a Raimondo naturalmente…
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