Santoro spara tutte le cartucce. Chiarisce, risponde, accusa. E invita. Insomma chiede onestà e coerenza: silenzio o sostegno. Perché alla fine la contraddizione è che sia inviso agli uni e non protetto dagli altri.
Credete ancora in me? Volete ancora Anno Zero? Basta chiederlo. Questa è la sfida che lancia Michele Santoro. Se la sinistra non muoverà passo energico in questa direzione avverrà un ribaltamento di responsabilità. Non sarà lui ad aver scelto o accettato l’allontanamento dalla Rai ma la politica ad averlo determinato o consentito.
Comunque la pensiate su Santoro, sull’informazione, sulla tv, sulle posizioni ideologiche dei suoi detrattori, dei suoi bersagli e dei simpatizzanti le reazioni alle sue frustate verbali ci consegneranno più o meno esattamente lo stato della nostra situazione culturale e sociale. E’ questione di onestà, di coerenza, di coraggio, di fermezza. Con lui o contro di lui. Qui non esistono sfumature, mezze misure, esitazioni.
Se alla sua ricca “liquidazione” il popolo di Santoro ha reagito forse con un certo imbarazzo, per non dire con disappunto, con riprovazione o con sospetto, è storia che riguarda comunque il servizio pubblico e la sua gestione. Insomma, se è possibile discutere di simili cifre è evidente che non c’è poi così tanta considerazione per quel che pensa e per come sta il telespettatore medio, per quanto medio oggi sia riferimento in devastante crisi…
Possiamo non apprezzare che Santoro intaschi grossi compensi ma sappiamo che non facciamo alcuna rivoluzione per situazioni, fatti e casi assai più orripilanti e disgustosi.
Insomma fosse per me non ipotizzerei paghe neanche lontanamente analoghe per alcun incarico o lavoro, in qualsiasi ambito e posizione per intenderci. Ma non vorrei che puntare il dito sugli zeri del possibile incasso di Santoro deviasse da altre note dolentissime.
Perché non ci arrabbiamo con altrettanta audacia contro sprechi, assurdità, ingiustizie, furti, illegalità e depravazioni a dir poco sconcertanti.
Perché se davvero Anno Zero chiuderà e Santoro non sarà più un dipendente della Rai per omesso urlo della sinistra italiana sarà proprio questa a dover tacere per sempre, a non trovare più specchi che non rimbalzino orrore puro, a non avere mezzo e via per giustificarsi con il già esiguo elettorato.
Santoro passa la palla e scarica la patata bollente. Adesso stiamo a vedere e sentire. Sempre ammesso che stampa e tv non si defilino per antipatia, invidia, convenienza, connivenza et similia, ovviamente.
Poi, comunque vada, spetterà al popolo di Santoro giudicarlo, attenderlo al varco, rispettarlo, seguirlo, acclamarlo, dimenticarlo o sputargli addosso ira e disprezzo.
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