Con buona speranza dei miei sogni, si riaccendono luci e prospettive per il ghost writer. La crisi taglia ancora di più il fiato all’editoria quindi accanto ai grandi autori della letteratura moderna a promettere incassi sono solo, oltre a qualche storia eclatante, i nomi famosi, ammiccanti e intriganti: sbucano dalla tv, dal cinema, dal calcio e spesso non hanno grande confidenza con penna, sintassi e tutto quanto occorre per mescolare gli ingredienti e sfornare un libro. Così come accade per qualche riccone capriccioso che vuole arrivare in libreria senza perdere troppo tempo a confezionare per la lettura una biografia o qualche racconto esplosivo. Torna utile il ghost writer, insomma.
Dopo aver letto la notizia mi si è dipinto in faccia un sorriso. Chissà.
Ma ovviamente in tempo di crisi, mentre il lavoro e i soldi scarseggiano come il caldo in alta montagna in una notte d’inverno, prima del bisogno di libri ne incombono molti altri. E valutando epoca, tendenze e possibili orizzonti più rosei o almeno un pochino meno neri, c’è chi analizza, propone, inventa le nuove professioni.
Finestrelle che si aprono sul panorama dei nostri anni, tra moderne tecnologie, ristrettezze di sviluppo, compromessi di sopravvivenza, le occupazioni che potrebbero rappresentare una chance di incontro tra domanda e offerta sono quelle elastiche, mobili, originali. Prestazioni necessarie, veloci, non troppo costose. A tempo, solitamente. E comunque flessibili.
Troviamo il barman o lo chef a domicilio, una sorta di shopping sitter che girovaga a caccia del miglior prezzo e consegna la spesa a casa, l’autista salvapatente e molti altre intraprendenti occasioni per vestire nuovi panni lavorativi. Con qualche recupero dal passato, anche. Come la sarta che rammenda, stringe o allarga, rinnova i capi desueti. O quello che aggiusta tutti gli elettrodomestici, finalmente redivivo. C’è pure, e qui mi batte forte il cuore, chi giura di guadagnare scrivendo recensioni di libri.
Ma c’è soprattutto l’arte della gestione, dell’assistenza, dell’amministrazione: la segretaria virtuale, il consulente aziendale, il copywriter bravo a comporre lettere, circolari e relazioni. L’ufficio on line è riduzione dei costi per le imprese, innanzi tutto. E sta diventando una grande opportunità.
Forse è un salto culturale. Come quello del surfer che si destreggia in rete scovando notizie, curiosità, contatti, percorsi al servizio di aziende, organizzazioni, professionisti. A me stimolano molto questi profili emergenti. Anzi moltissimo.
Creare da zero. O far fruttare il proprio patrimonio, in termini di talento ed esperienza, in avventure fuori dalla tradizione. Coniugare passione e rischio. E anche semplicemente accogliere le virtù del progresso e di internet per spiccare un po’ il volo…
Un ufficio quasi tascabile. Un libro da scrivere in gran segreto. Una navigazione professionale. Oppure una svolta verso la terra. Adorata terra! O adorato mare! Qualcosa che sia natura, fatica, sudore. E un cielo di semplicità…
Sarebbe lungo spiegarlo ma non c’è enorme contraddizione. E, comunque sia, sono le due facce della stessa apertura. A una dimensione umanamente sostenibile, mi piace dire. Perché in entrambe intravedo libertà di forme, luoghi, tempi, modi. E quindi spazi per camminare, respirare, guardare, incontrare, crescere.
E poi coccolo e nutro con cura le mani, magnifica espressione della nostra infinità capacità di modellare, realizzare, abbellire.
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