Quello di Gian Contardo Colombari è un racconto sul filo dell’ironia, un viaggio intellettuale, un intrigante gioco di riflessioni. Psicodramma a Verolengo è un’opera divertente, graffiante, originale che esprime egregiamente l’ardua combinazione di letteratura e satira. Lo stile fluido, le dotte citazioni, la trama avvincente sono ingredienti mescolati con grande sapienza e con sferzante humour.
Gian Contardo narra di un’ondata di storditaggine che colpisce un intero paese, Verolengo. Di uno psicanalista, il prof. Aureliano Galmozzi Scotti, incaricato dall’A.S.L. locale di indagare sulle cause mettendo in analisi gli abitanti. E di un esilarante crescendo di situazioni incandescenti, irriverenti, illuminanti che vedono protagonista indiscussa la paziente Susanna Monica Margherita Astolfa Ginevra Guendalina Dell’Acqua.
L’opera di Gian Contardo Colombari è una critica garbata al “freudismo” più che alla psicanalisi in generale. Mediata dalla narrazione accattivante e dalla personalità di Susanna Monica etc. etc. è condotta con toni saggi e leggeri e in questo risiede la forza della denuncia e della meditazione di Colombari…
L’epilogo è una conquista della genuinità dello spirito perché Susanna Monica etc. etc. metterà in crisi le prepotenti e avide certezze dell’antipatico professore. E, soprattutto, scardinerà quel perverso laccio dell’arroganza “ideologica” che non si interroga più, che non si mette in discussione, che non scruta le differenze e le peculiarità di ogni anima.
Non esistono schemi ma esseri umani, impara il prof. Aureliano Galmozzi Scotti.
E’ innegabile che il richiamo a Woody Allen “la psicanalisi è un mito tenuto in vita dall’industria derivata” punta il dito sugli esorbitanti aspetti economici che ruotano intorno alla delicatissima dimensione delle umane fragilità…Anche questo segna un punto a favore della dissacrante disamina di Gian Contardo Colombari.
Mi piace che il lieto fine, la “redenzione” del prof. Galmozzi Scotti, lasci aperta la porta della speranza.
Quella di Gian Contardo Colombari è una sfida importante: trattare un argomento difficile e spinoso con una storia spassosa può riuscire solo a menti brillanti. E la sua, con tutta evidenza, lo è. Il risultato è ottimo! La lettura è piacevole, strappa il sorriso e poi induce a pensare…
Davvero bravo, Gian Contardo Colombari. Che si misura con le espressioni dialettali, con l’indubbia apertura culturale, con il taglio spiritoso e il ritmo incalzante. Che sta in perfetto equilibrio tra audacia e moderatezza. Direi che le geniali e ardite combinazioni di forme ed elementi reggono benissimo proprio grazie alla sua disinvoltura linguistica e al suo spirito sagace!
Esordio di notevole pregio, a mio parere.
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