Irene Spagnuolo

Non posso commentare...!

Vorrei inserire commenti sul mio e su altri blog ma un momentaneo (spero) impasse di typepad me lo impedisce. Mi dispiace, chiedo scusa a tutti. E ringrazio per gli interventi.

Caro TypePad,

Per molti giorni, insieme ad altri blogger, ho segnalato grossi problemi sulla “piattaforma” (si dice così ?) : impossibilità di commentare sul mio e sugli altri blog, difficoltà a pubblicare post, lentezza di aggiornamento ed errori nei link della home page (anche oggi mi pare figuri il post de Il Regno degli Invisibili con il titolo di un post di Dragor che era in home martedì).

Ci siamo rivolti anche alla Redazione de La Stampa e gentilmente Anna Masera si è impegnata ad intervenire per trovare una soluzione.

Ieri infatti per altri blogger e per me tutto ha ripreso a funzionare regolarmente (a parte, ripeto, il link in home page).

Ringrazio per questo TypePad e la Redazione per quanto fatto per risolvere il disservizio.

Ma questa mattina Gloria di Raccontiamoci fa presente di non aver ricevuto assistenza tecnica, infatti persistono le sue difficoltà operative. Il suo blog è temporaneamente chiuso.

Francamente, caro TypePad, mi auguro che tutto il sistema riprenda rapidamente un andamento regolare perché le difficoltà che abbiamo incontrato in molti tra noi blogger, e che ancora Gloria incontra, sono state riscontrate anche da moltissimi lettori e questo ha spesso impedito il confronto e lo scambio di opinioni ed interventi che ha sempre caratterizzato questo spazio de La Stampa.

Sono certa, caro TypePad, che stai lavorando per noi…Ti sollecito solo a darci qualche spiegazione, a procedere con tempestività, ad impegnarti ancora e di più per ripristinare davvero ogni funzione per tutti.

Rinvio la pubblicazione del post “Ossessioni” a questa sera, adesso una pausa per “solidarietà” a Gloria mi sembra utile perché sinceramente mi interessa che lei come tutti possa scrivere, rispondere, intervenire. Ribadisco : questo scambio mi ha arricchito molto e credo valga la pena di proteggerlo.

Comunicazioni

NON POSSO ANCORA COMMENTARE…Mi spiace molto, gli interventi ai miei ultimi post meriterebbero risposta ma purtroppo è impossibile. Credo che TypePad sia stufo di ricevere le mie segnalazioni di problemi !

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N.B. : Quanto al post LA MIA VERITA’ SUI DICO vorrei almeno precisare un po’ il mio pensiero a Paola dei gatti e a Giulia : forse non mi sono spiegata bene, non sono contraria ai Dico. Sono molto contraria a come sono stati presentati e a tutte quelle catene che legano mani e piedi su certi argomenti…Carissime Paola dei gatti e Giulia NESSUNO SI SAREBBE SCATENATO CONTRO I DICO se il principio ispiratore fosse stato quello di prevedere tutele per le sorelle o le consuocere che volessero convivere !!! E nessuno per questi casi avrebbe dovuto aprire dibattiti sul concetto di famiglia o meglio urlare all’attacco alla famiglia “naturale”! Sono stata chiara ora ? Non contesto i Dico, denuncio ben altro : l’ipocrisia, la necessità di ricorrere all’esempio della nonna e della nipote…ma su amiche, il problema non è questo ! Su questo nessuno avrebbe fiatato, credetemi ! Tutte le polemiche si sono scatenate per “paura” di riconoscere la famiglia di fatto per gli omosessuali…per la Chiesa già due etero che convivono sono da bruciare !

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P.S. PER GIULIA : Ma tu le mie mail le ricevi ????????????????????? E’ da venerdì che cerco di comunicare con te via mail visto che non posso farlo sul mio o sul tuo blog !

Non posso commentare

Chiedo scusa ai lettori e agli amici blogger. Ormai dovrebbero essere noti i problemi di typePad ma preciso comunque, per chi non lo sapesse, che se non rispondo agli interventi è perchè a tratti il sistema mi impedisce di commentare. Talvolta per magia riprende a funzionare, poi si blocca di nuovo. Snervante ma tengo duro, credo che presto la Redazione trovi una soluzione e quindi porto pazienza.

Approfitto per ringraziare i visitatori e i commentatori. Prometto che appena potrò risponderò a tutti. Un ringraziamento speciale a Filippo di Individual Medium, che ne comprenderà il motivo.

Quasi...Carramba

La posta del cuore 2 ha fatto scattare un grazioso paragone con la Carrà : carramba che blogger, scrive l’amico Antonio Cracas !

Eh, eh Antonio non sa che…proprio in questi giorni una visitina dalla parrucchiera (dopo appena mesi 3 !) mi ha trasformato proprio in una sua lontana sosia, diciamo una brutta copia.

Dura pochi giorni il new look ovviamente, basta rifarsi lo shampoo et voilà Irene torna Irene !

Ma in costanza di Posta del cuore 2…ecco la mia testolina immortalata dalla foto mentre mi destreggiavo con le simpatiche righe della signora M. !

C'era una volta...

…Irene che voleva scrivere un romanzo. Poi dopo aver accumulato idee, bozze, brandelli di storie, frasi appuntate qua e là sulla scia di qualche flash, è arrivata Irene che voleva imbastire tanti piccoli racconti uniti da un sottilissimo filo conduttore. E prima, durante e dopo Irene stuzzicata dall’idea di una fiaba, una fiaba un po’ particolare, sospesa tra fantasia e realtà.

Era importante lasciarla riflettere, scarabocchiare, sognare, rincorrere le parole. Solo così poteva compiersi il piccolo, grande viaggio nei meandri dell’anima e il tempo poteva dare una direzione e un suono ai passi. Doveva vagare senza meta, farsi domande, ascoltarsi, annusare l’aria. E di fronte ad ogni storia doveva fermarsi, indietreggiare e guardarla da lontano…

Non doveva trovare la “trama giusta”, la “grande idea”, solo spogliarsi di tutti gli stimoli che avevano il senso compiuto della creazione, il peso di un contenuto definito, il vincolo di spunti contingenti. Non doveva trovare qualcosa, ma raccogliersi per indagare tra emozioni, pensieri, principi, illusioni, valori. Aveva bisogno di mettere a fuoco, di analizzare, di assimilare, di assaporare il gusto di sensi esplosi nel buio, di dare una dimensione ad un’atmosfera prima sconosciuta. Voleva collocare il vecchio e comprendere il nuovo.

Non poteva narrare, superare, abbracciare, sperare, piangere, ridere senza leggersi e senza leggere tra le pieghe di ogni cosa.

E doveva riuscire ad andare verso…con l’energia della mente, del cuore e delle parole. 

Nella vita ci sono “momenti eccessivi”, di rabbia, di dolore, di euforia, di gaudio, momenti in cui gli stati d’animo sono impetuosamente esasperati e forse è bene invece scrivere quando tutto ha preso una forma e uno spessore più autentico e meno fugace, quando la luce riporta allo sguardo contorni e colori, quando la ragione placa le esagerazioni. Non per negare istinti ed impulsi ma per rispettare l’armonia della propria natura, per essere “sicuri” di ciò che si vede, per toccare quello che si prova…

E oggi Irene inizia “c’era una volta…”. Con la forza dell’amore, con la disperazione che conosce, con l’entusiasmo che l’accarezza, con il sorriso che tanto le è caro, con i tormenti che le turbano lo spirito.    

Il "guardone" gentile

“Guarda tutte, fa solo complimenti, nulla di volgare.”

“Ma dai, chi è ?”

“Ma dove si ferma” ?

“Com’è ?”

Ha una sua zona privilegiata, si aggira tra la gente a passo lento, osserva attentamente le donne. Si avvicina con un grande sorriso “bella, sei bella…”, “signora, quanto è graziosa !”, “ma sa che lei ha un viso davvero fantastico !?”, “che occhi, uno spettacolo…”, “signora ha un portamento e una grazia incantevoli”.

Belle parole, modi eleganti, sguardo dolce. E’ lui. Il democratico cantore della bellezza delle donne, di tutte le donne. E’ la femminilità a conquistarlo, credo. E dispensa lusinghe a tutte, senza esclusioni. A lui piacciono alte e basse, magre e grasse, bionde e more, avvenenti e bruttine. Le contempla tutte con grande partecipazione, con espressione assorta e rapita. Che uomo !

Due spiritose ragazze, dopo aver raccolto la loro dose di complimenti e aver ringraziato con entusiasmo, si allontanano ridendo…”Se si sparge la voce, passano tutte di qui !”.

Non hanno torto, un attimo di “gloria” non fa male e anzi è gradito, no ?

E intanto…”Ma dai, figurati, una volta non ero male ma ormai sono vecchia…”

“Signora non dica così, non sia ingiusta con sé stessa, lei è ancora molto attraente, mi creda !”

L’anziana signora è arrossita, si scherniva “ma và, mi confondi…” Poi mi guarda “beh cosa dice lei che è giovane, un apprezzamento non si rifiuta mai…giusto ?”

“Giusto signora !”

Le 5 cose che non sapete di me

SONO STATA NOMINATA ! Tutta “colpa” di Guizzo che mi ha passato la staffetta…grr…! Il gioco consiste nel rivelare 5 cose che non sapete di me. Sembra facile eppure vuol dire pensare, scavare, confessare qualche stranezza o insomma qualcosa di particolare del quale non ho mai scritto.

Non resta che provare…:

1)mi sarebbe convenuto adottare una mucca…data la quantità di latte che bevo ! Una volta arrivavo a due litri al giorno, adesso ho diminuito il consumo ma almeno a tre tazze al giorno arrivo !

2)ci sono incrostazioni, cose arricciate o in rilievo che non posso guardare : mi viene il prurito e mi scatta l’impulso di grattare e strappare ciò che per me è “raccapricciante”…

3)quando sono agitata “faccio il solco” nel senso che cammino avanti e indietro senza sosta.

4)sogno più ad occhi aperti che ad occhi chiusi…

5)non porto l’orologio perché…ho uno strano rapporto con il tempo.

Basta, finito, me la sono cavata ! CHIEDO SCUSA MA DEVO NOMINARE altri 5 blogger ! Non arrabbiatevi, per favore…:

Indaffarato

Paola

Prishilla

Giulia

Antonio

Curiosità morbosa

Esiste una curiosità umana e sana, che è di grande stimolo all’apprendimento e all’arricchimento della conoscenza e che sfama gli istintivi e naturali impulsi a vedere, sentire e incontrare persone, posti, cose nuove… e una curiosità eccessiva e un tantino sgradevole, che è mossa dalla voglia di farsi i fatti altrui, dall’invidia per l’orto del vicino o dalla frenesia di “essere informati” per commentare maliziosamente su tutto e tutti.

Ci sono persone affette della seconda anche piuttosto gravemente. Non sono quelli che si dichiarano allegramente curiosi. No, anzi…Sono quelli che fingono di fare la loro vita senza alcuna morbosa attenzione per quella altrui ma sotto sotto stanno sempre a spiare gli altri, a cercare notizie che li riguardano, a seguirli in ogni mossa per tenersi aggiornati. Soffrono se sfugge loro qualche ragguaglio, si sentono esclusi se non sono prontamente messi al corrente di ogni sviluppo o dettaglio dei percorsi degli altri…

Non lo ammetterebbero mai, naturalmente. Eppure si rodono terribilmente e maturano pensieri negativi, sempre più negativi. Per rabbia vorrebbero voltare le spalle ma non ce la fanno, non accettano di non avere il controllo di quello che accade nell’altrui esistenza. Devono ficcare il naso…E naturalmente, apprendendo a spizzichi e bocconi, compongono poi il puzzles a modo loro, costruiscono castelli inesistenti, formulano ipotesi del tutto arbitrarie.

Questa lezione sulla curiosità tenutami oggi da un’anziana ma pimpante coppia non finisce qui…

Lei, la bianca signora arguta e garbata, mi ha precisato…e guai, con queste persone, a far capire che si sa qualcosa di loro, diventano iene ! Loro possono, gli altri no !

E lui, l’omone un po’ curvo e segnato dal tempo ma ancora vigoroso di testa e favella, ha proseguito: e badi che alcuni, e sono i peggiori, se si sentono dire sul muso che qualche loro comportamento o mancanza di delicatezza o di rispetto ha causato o accentuato problemi o difficoltà delle persone sulle quali curiosano…si indigneranno, urleranno, si diranno ignari e all’oscuro di tutto e quindi assolutamente innocenti. Mostreranno di sapere con certezza solo quello che a loro fa comodo e negheranno invece di aver appreso ciò che li costringerebbe a cambiar contegno o li metterebbe in cattiva luce !

Sorrido un po’ amaramente, è proprio così…E i due vispi vecchietti mi fanno l’occhiolino.

Mi auguro che non le capiti, ma se dovesse imbattersi in tipi del genere si ricordi di me e non si faccia sorprendere dalle loro reazioni, conclude l’anziano signore. E la moglie salutandomi ride : non ci faccia troppo caso, siamo vecchi, diciamo quello che pensiamo così come ci viene…

3 gennaio 2007

Sono seduti al tavolino accanto al mio i due signori che mostrano una certa simpatica “anomalia” che attira benevola curiosità… 

- L’anno nuovo inizia il 3, vedremo se comincia bene…dichiara deciso uno dei due.

- Ma dai perché il 3, il primo giorno di ogni anno è l’1, domani…risponde l’amico.

- Eh eh, per voi è l’1, ma io so che l’anno inizia il 3 gennaio.

- Ma questa è bella…

- Dam da trà a mi (dammi retta), me l’hanno detto gli ufo quando sono venuti a trovarmi appena dopo Natale.

- No, a me non l’hanno detto. Avrai capito male…

- Oh già, quando li hai visti tu gli ufo ?

- Un giorno di due anni fa, appena dopo Natale.

- Non ci credo, figurati. E allora, dimostramelo se è vero…come sono, come si sono presentatati ?

- Hanno la faccia color oro, sono vestiti con tute color argento e sono alti, alti…

- E come parlano, dai su come parlano ?

- Beh, nel loro dialetto no ?!...

- Ah, beh si vede che due anni fa ancora non sapevano che l’anno inizia il 3 gennaio e non hanno quindi potuto dirtelo…

Ehm, il dialogo dell’assurdo fa sorridere. Eppure resto anche per un attimo a pensare. Chissà cosa mai può celarsi dietro gli ufo e il 2007 che vede la luce il 3 gennaio.

Poco dopo sono scossa da un altro scambio di battute…

-E il tempo ? Sai che il 3 gennaio ci sarà il sole ?

-Beh facile…è tutto sereno oggi.

-Si ma volendo gli ufo potevano tirar fuori i fulmini…invece no, non lo faranno.

-Ma tirar fuori da dove ?

-Dalle tasche, dove vuoi che li tengano i fulmini ?!

Per la verità mi scappa da ridere ma mi trattengo. Evidentemente li guardo con dolcezza o ispiro loro qualcosa di positivo, perché tutto sommato il locale è gremito perché proprio io ? perché all’unisono entrambi esclamano : tu sei buona, potresti incontrare gli ufo prima o poi…

Perché…gli ufo si mostrano solo ai buoni ? La domanda resta nella mente, non la formulo a voce alta, non ne ho il tempo : mi leggono nel pensiero e, sempre all’unisono, continuano…eh si, si fanno vedere e parlano solo ai buoni.

A quel punto rido : ah bene, li aspetto. E loro con me. Ridiamo. Poi si alzano, mi salutano accennando un inchino e si allontanano…Il depositario della grande notizia dice all’altro : meno male che ci ha creduto, almeno è preparata…così la sorpresa non la spaventerà.