E siccome sei molto lontano più forte ti scriverò. Ringrazio Dalla ovviamente per la felice ispirazione…
Hai rifiutato la candidatura di Beppe Grillo. Anzi vuoi pure restituirgli i soldi e riprenderti la tessera che ha fatto ieri al circolo di Arzachena. Non può essere tesserato chi è già iscritto ad altri partiti e Grillo è considerato leader di movimenti politici. E comunque non potrebbe candidarsi alla segreteria in quanto non era iscritto al PD alla data del 26 giugno, giorno di convocazione del congresso.
Motivazioni esaurienti: le regole sono regole.
Serie, molto serie: evviva la “selezione” quando non si cerca il numero ma l’autenticità dell’adesione.
Ma ovviamente scappa a tutti da ridere. E non è il comico Beppe Grillo a strappare l’ilarità collettiva. E’ il PD con il suo muso duro e le barricate alzate contro l’agguerrito blogger. Insomma tra terrore e disgusto il PD ritrova una compattezza quasi incredibile: un coro di no a Grillo. D’altra parte che Grillo non incarni lo spirito del PD è quasi incontestabile, che ne abbia sempre fatto la caricatura pure, che un partito e i suoi leader ne difendano le linee guida è piuttosto scontato.
Ma stride tutto, comunque. Attenzione alle parole, caro PD.
Chi di parole ferisce di parole può perire, ecco. Già in fatto di linguaggio non siete la quintessenza della modernità e della lungimiranza, se poi pretendete pure di starvene nella roccaforte aristocratica dei pochi ma (a parer vostro) buoni ruzzolerete malamente, temo.
Leggo su La Stampa una dichiarazione di D’Alema che mi era sfuggita. Metteva in guardia il PD: con le primarie e i meccanismi previsti dallo Statuto "si dà ai cittadini il potere di demolire il partito o almeno di occuparlo".
Cosa? Devo intendere che il Partito Democratico non è dei suoi aderenti? E di chi sarebbe, di grazia? Dei suoi leader? Non scherziamo, ben intendo che una struttura organizzata ha il dovere di essere solida, di avere norme a tutela della stabilità funzionale e via di questo passo. Ma guai se passa il colpo di scure sulla partecipazione vera, quella dal basso. Il potere è del popolo accidenti. Non si meravigli poi se il popolo abbraccia altre cause, onorevole D’Alema!
Smettila, caro PD, di fare lo snob come le tue poco geniali radici. Liberati dalle grinfie di chi ti vuole distante anni luce dal cuore della realtà che batte in petto ai cittadini. Tira fuori l’anima di sinistra. O, insomma, tira fuori un’anima. Che così sembri solo un club di manovratori oltranzisti della poltrona. Di un manipolo di uomini che per dirsi intellettuali si isolano completamente dal contesto che poi pretendono di rappresentare.
Qui non si discute di Beppe Grillo. Si discute della tua scarsa capacità di “sentire” i cittadini, di capirli, di parlare loro, di interagire con la società e le sue inquietudini.
Si discute di te, caro PD. Hai avuto paura di renderti ridicolo accettando di correre con Grillo. Hai voluto fare il duro e puro con i tuoi principi, che ancora non sono così chiari al popolo tra l’altro. O la terra sotto la stanza dei bottoni ha brontolato…Non hai provato a dialogare con il cittadino Grillo e tutti i cittadini suoi sostenitori. Per te sono una manica di saltimbanchi. La verità è che forse non sai neanche più fingerti vicino alla strada. Questo è il dramma.
Neanche gli ex dc e le scuole di partito ti hanno insegnato a confrontarti con i pensieri diffusi, a indurti a morbide relazioni. Niente. Hai arricciato il naso come la madama chic e basta. Mi daresti la tessera o risponderesti anche a me che avendo messo in discussione l’apparato non sono degna di abbracciare il PD?
Che uno dei candidati più meritevoli di Grillo mi risponda è pia illusione che non nutro. Non hanno tempo e voglia da dedicare alle esortazioni di cittadini blogger famosi, figuriamoci se leggono una cittadina blogger sconosciuta…
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