E' noto da tempo l'aumento vertigionoso del consumo di cocaina. Se ne sono accorti sicuramente anche i pesci, visti i risultati delle analisi compiute nel fiume Po dall'Istituto Mario Negri di Milano. Massicce dosi di coca arrivano infatti al fiume attraverso gli scarichi fognari che raccolgono la pipì dei loro consumatori...Tracce ancor più rilevanti sono state rinvenute nel Tamigi, segno che anche a Londra la coca impazza. Non ho capito se sono già stati studiati gli effetti sui pesci ma presumo che l'assunzione di coca generi anche per loro qualche problema...
Quel che non sapevo è che è in arrivo la pillola anti-coca : un farmaco, per ora in fase di sperimentazione, che dovrebbe inibire o ridurre il piacere della droga. Il mercato immagino non sia felicissimo, dovrà spacciare qualche altra sostanza non sensibile al "vaccino"...E c'è già chi esorta a non criminalizzare la coca : la coca non è soltanto cocaina, ce lo ricorda Evo Morales, Presidente della Bolivia, con l'elenco dei possibili usi legittimi della pianta (per fare the, biscotti, dentifrici...). Insomma ci sono due canali di business che non gradiranno gli sforzi dei ricercatori. E mentre il cervello subisce i colpi delle sniffate, continua ad essere diffusa la convinzione che il "modaiolo modico consumo di coca" happy-hour non sia un problema...Insomma la pillola anti-coca potrebbe interessare poco pure agli utilizzatori finali.
D'altra parte pare che ormai la diffusione della coca sia "trasversale", riguardi cioè tutte le età e tutte le tasche : tra piste e micropiste, abituali e occasionali il commercio di coca è floridissimo e i clienti non vogliono saperne di considerarsi dei tossicodipendenti. Peraltro sventola sempre forte la bandiera delle statistiche...muiono più persone per alcool e sigarette che per cocaina, dunque si può continuare a tirare...Anche se compaiono paranoia, irritabilità, depressione, rischi cardiaci, ansia, disfunzioni sessuali.
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