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24/10/10

Commenti

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Lulù

ciao Ire...mi piace troppo come scrivi! Comunque sono d'accordo con la tua riflessione...premettendo che uccidere è fare del male ad un essere umano, privarlo ingiustamente del suo diritto di vivere, non si può estraniare l'omicida come se fosse un mostro non appartenente alla nostra razza, quella umana. e non ci si può stupire più di tanto. la psiche umana è così complicata...voglio rimarcare che sono CONTRO quell'omicidio e tutti gli omicidi in genere, non voglio scusare assolutamente nessuno, ma proprio nessuno...però la realtà quella vera è che è l'equilibrio psichico è labile. la normalità poi è così relativa...forse operare meno separazione tra mostro e normale aiuterebbe ad avere meno paura della labilità degli equilibri, e a trovare modi anche per prevenire queste tragedie... il rifiuto di entrare nella mente di quelle persone labili automaticamente genera, a mio avviso, più paura...ed è per questo che si decontestualizza l'omicida, lo si relega a dimensione di mostro, appunto estranea dalla normalità, dal proprio contesto, perché ci aiuta a negare che lui fa parte della nostra stessa razza e noi della sua...il rifiuto comporta sempre qualche problema...

irenespagnuolo

Grazie, Lulù! E non per il complimento, comunque graditissimo...Ma perchè il tuo intervento è molto importante. Sintetizzi perfettamente "il problema dei problemi": è proprio così, preferiamo nasconderci dietro l'idea di un mostro, è più rassicurante...
Poi però i problemi si amplificano perchè non affrontiamo mai la realtà e non facciamo abbastanza per le condizioni che determinano o acuiscono quella labilità...
Grazie, grazie ancora :)

Un saluto
Irene

Silvia GM

@ IRENE: Interessantissimo argomento; vorrei tanto aver frequentato un corso di psicologia criminale. Non per commettere un omicidio, sia chiaro! Bensì per entrare nei meandri segreti di una mente che arriva a...
esasperata, o perchè colpita da un raptus improvviso. Condivido questo tuo pensiero:
***nei loro bisogni, nei loro desideri c’è sempre qualcosa che può esplodere. Come nella disperazione, come nell’euforia. ::/:::
Perché la mano che uccide è preda di una energia conscia e di una inconscia.
*****
Non sono in grado di aggiungere altro e affermo di apprezzare e condividere molto il post di Lulù.
Configurare un assassino/a insospettabile col il ' volto di un mostro' credo sia molto sbrigativo. Una faccetta angelica... a volte nasconde una diabolioca mente. Bell'argomento. Un salutissimo.

irenespagnuolo

Silvia è la mia "passione" e la mia "deformazione"...
Sono laureata in giurisprudenza con un indirizzo penalistico e tesi in criminologia!

Un abbraccio
Irene

marianna

Bellissima analisi!
Splendido post.
Un abbraccio affettuoso e complimenti vivissimi.
Marianna

Vincenzo

Ho seguito con attenzione la vicenda di Sarah, perche' profondamente colpito e addolorato dalla sua morte . Ascoltando i numerosi esperti,giornalisti, periti, intervenuti in Tv e sui giornali, e' emerso che :
!)Chi lavora seriamente e tanto, nasconde mostruosita' interne.
2)Gli zii che regalano piccole cifre ai nipotini sono sospetti.
3)Se ti interessi ad un fatto tragico e desideri manifestare il tuo dolore e la tua solidarieta', sei colpevole di morbosa curiosita'.
A questo punto, ho tratto le mie conclusioni :
Lavoro tanto, regalo qualche soldino ai nipotini per il gelato ed i quaderni, provo dolore per le sofferenze del prossimo. SONO DUNQUE UN MOSTRO LATENTE!!!!

irenespagnuolo

Grazie, Marianna!
Ricambio l'abbraccio con affetto........:)

umberto novara

Irene,vado controcorrente ( non per spirito polemico):potresti sintetizzare, con tre frasi,il contenuto del tuo discorso? Avendo qualche anno sulle spalle, un certo modo di discorrere mi ricorda il tempo che fu,anni del '68, quando si diceva di tutto, e poi si finiva per non capire più nulla. Secondo me (sperando di essere choiaro!) i problemi principali sono due:1) si parla troppo e si cade nella "pornografia" mediatica ( a parte l'aspetto economico:quanta audience, ed è tutto lì), si vuolew spingere la curiosità sempre più in là, e la verità dove la mettiamo? (vedi caso di Garlasco...quella mamma...);2) siamo proprio sicuri (io no)che i "mostri" abbiano una percezione della vita umana? ( con tutto quel lavaggio del cervello che ci fanno quotidianamente i media): quella percezione che almeno un tempo era patrimonio comune. Partiamo dall'inizio della vita fino alla sua fine... e sostituiamo la parola "vita" con la parola "persona". Io mi sento solo: vedo che in tutta la vicenda ( ed il discorso potrei estenderlo agli altri terribili episodi) le "vere" persone sono due ( e prova a indovinare perchè): la 'piccola' Sarah, la 'grande' mamma. Poi,visto che hai parlato di sesso, progressivamente mi sembra di intravederne una terza: il 'silenzioso-dignitoso' papà. ED ORA... la bestia umana che fa pellegrinaggi non più dove ci sono madonne che piangono ( non è una bestemmia,sono credente), ma non-persone che non piangono, finti-addolorati del week-end. Scusa la lunghezza, non mi è possibile sintetizzare.

irenespagnuolo

Umberto, sorry, ma anch'io faccio fatica a seguirti!
Ho premesso che non volevo occuparmi del caso di Sarah ma parlare in generale degli omicidi invece tu ti riferisci specificamente a quello!
No, del caso di Sarah non mi occupo per carità.
Ho competenze ma non ho gli atti, non conosco il caso e non servono certo i giornali o la tv per fare valutazioni criminologiche...
In generale invece, ripeto, gli omicidi hanno un sesso. La mano è maschile o femminile, insomma....Tutto qui. Un criminilogo analizza attentamente anche questo.

Poi ci sono le considerazioni importantissime che facevo con Lulù e Silvia.

Ciao Umberto
Irene

umberto novara

Scusa,Irene, il riferimento al caso Sarah è solo un esempio ( il mio discorso,che,francamente, mi sembra chiaro, potrebbe riguardare Garlasco, Cogne, Perugia...). Senza togliere nulla la tuo contributo,anzi proprio per valorizzarlo nella sua originalità ed importanza, avverto l'esigenza della concretezza. Domanda ( solo perchè voglio capire): quando tu scrivi la tua riflessione non stai forse pensando ( o hai davanti a te l'immagine) di casi precisi,concreti? Come esperta,potresti chiarire la differenza tra omicidio di 'sesso' femminile e quello maschile?

irenespagnuolo

I moventi, le dinamiche, i mezzi, i contorni sono quasi sempre molto diversi. Come molto diversi sono le personalità maschili e femminili. Il discorso è davvero lunghissimo e di particolare complessità.
Non potremmo addentrarci qui in un approfondimento ma le "logiche" mentali sono differenti, questo immagino sia comunemente intuibile...
Sui casi specifici proprio perchè ho qualche competenza evito di pronunciarmi qui. Non si può arrivare a conclusioni sulla base di qualche notizia. Occorrono atti, dati, rilievi, riscontri, connessioni e tanto lavoro di riflessione, incastro etc. Indizi, prove, dichiarazioni...
Quindi scrivo pensando alla generalità dei casi concreti e non a ciascuno specificamente.

Ciao grazie
Irene

Pier

Irene sono perfettamente d'accordo con te nel non voler entrare in questo caso singolo.
Questo, come tanti altri è poi una ripetizione continua, da che mondo e mondo, di casi particolari.
Essi vengono poi allargati, spettacolarizzati dalle pulsioni dei singoli , da tutti i mezzi tecnici di cui disponiamo e dagli interessi economici e di immagine di avvocati, giornalisti, esperti vari ecc.
Proprio per stare sulle generali però io insisto che alla base ci sono sempre e quasi soltanto i problemi di educazione vera.
Quel qualcosa che quando ti stai avviciando all'orlo del baratro, al punto estremo del non ritorno, ti ferma la lingua, la gamba,il braccio o la mano, omicida o meno che sia.
E' quella serie di informazioni che in un centesimo di secondo ti arrivano al cervello, frutto di PAROLE, GESTI ed ESEMPI che genitori, educatori di ogni genere (che hanno consapevolezza di ciò che fanno dicono e scrivono ) e che sono andate ad arricchire la tua formazione ed il tuo DNA .
Io questo blocco automatico l'ho provato diverse volte in situazioni difficili.
In parole povere quindi è sempre il solito breve ritornello: EDUCAZIONE - FAMIGLIA - SCUOLA - LETTURE - ESEMPI - FORMAZIONE .
Grazie per le riflessioni che susciti e per l'eccellente saper scrivere.

Pier

francesca

è vero gli omicidi hanno un sesso... la tua analisi è stupefacente.Io non sono una criminologa, né una psicologa, ma penso a quanti assassini seriali hanno subito violenza nell'infanzia, c'è un forte legame tra il sesso e la mente criminale, è indubbio, e mi chiedo perché la quasi totalità dei killer è di sesso maschile? perché le mamme assassine? perchè le stragi familiari sempre o quasi per mano di un uomo?

irenespagnuolo

Francesca ci sono radici naturali, culturali, sociali che fanno di noi individui maschili e femminili...Oltre ovviamente alla psicologia individuale, alle condizioni specifiche, alle combinazioni del caso concreto insomma, c'è sicuramente un grande rete di riferimenti piuttosto precisi per individuare il sesso degli omicidi. Certe cause scatenanti valgono più per gli uomini che per le donne in ragione di inclinazioni primitive ma anche di ruoli sociali...
Al contrario ci sono omicidi che portano il timbro di una madre, ovvero una donna che con la vittima vive un rapporto di qualità straordinaria in amore e odio...
E' una materia vasta e delicata. Certamente uno dei patrimoni più importanti per ottime investigazioni.

Irene

Sguffalo Bill

l'omicidio non e' mai giustificabile, e' una cosa orribile. Molto meglio la pratica del bunga bunga e la sgufala.

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ostiniamo a considerare normalità…

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