Non me ne vogliano le abili danzatrici.
E’ azzardato, lo so, accostare quella morbida e ritmica seduzione con le flaccide lusinghe della nostra politica. E che quel sinuoso e straordinario ballo sia propiziatorio, terapeutico, di gioiosa espressione di femminilità o tutto questo insieme, poco ci interessa: è bello, emozionante, coinvolgente. Molto più di qualsiasi ammiccamento del potere.
Al canto delle sirene che stregano, distraggono, illudono dovremmo essere ormai allergici. Ma ci strattonano, ci comprano, ci abbindolano ancora. Per disperazione, per desiderio, per cocciutaggine stiamo ancora a sentire e a credere. Persi nelle onde di quella suadente melodia con tutte le moine delle promesse, delle denunce, delle dichiarazioni d’intenti. Incantatori di serpenti, ecco! Così non offendiamo con paragoni oltraggiosi le danzatrici del ventre e le lasciamo in pace nei loro romantici sorrisi.
Perché alla fine per aggrapparci a qualcuno o a qualcosa ci ritroviamo a difendere turandoci il naso, a celebrare il meno peggio, a sperare per non disperare. Quasi fosse vergognoso fare tabula rasa, disapprovare tutti e ribellarci a tutto scegliamo di salvare quello che ci sembra meno disgustoso o più digeribile. Come se fosse saggio non abbracciare rivoluzione e anarchia e procedere dunque nel solco ragionevole del sistema ci rassegniamo a sostenere una linea.
Linea?
Adesso più che mai la parola è scivolosa, quasi perfida nella sua ambigua moralità.
Perché sono corrotte volontà, coerenza, lealtà. Perché sono indecenti le perverse strategie dell’attacco e del compromesso. E perché non ci sono sentimento e responsabilità.
Forse però, complici tutte le curve, i volteggi, le fluttuazioni, ci tocca evocare proprio la danza del ventre.
E se a qualcuno saltasse in mente di trovare la danza del ventre un po’ impudica ricordo quanto inverecondo sia il balletto al quale siamo costretti ad assistere davanti a un tg o aprendo un giornale. Tra sculettamenti e spallate non c’è politico che non mostri seria propensione all’intrattenimento da palcoscenico. Il guaio è che alla fine della recita restano i guai e non cala il sipario.
Le rivoluzioni o radicali cambiamenti nascono da situazioni brutte, ben oltre quella che stiamo vivendo ora. L'italia è composta per lo più da persone che hanno vissuto il boom economico ed hanno avuto situazioni sia economiche che sociali in evoluzione positiva; chiaramente oggi sono a fine carriera od in pensione ma rischiare di perdere quel che hanno per rivoltare il governo sarebbe per loro quantomeno azzardato. Ed i giovani vengono su un pò abituati a questa precarietà e un pò sorretti da quelli che dicevo prima, ed al di là dei cortei in piazza magari contro la riforma della della scuola, più festa che protesta, ancora non vanno. No, fin che tiene la seppur traballante economia odierna, ci sono soldi per le pensioni, cassa integrazione ed ammortizzatori sociali rimane tutto com'è...tanto più che ora è l'europa a decidere le linee maggiori, indipendentemente dal tipo di governo(vedi età pensionabile eccetera). Poi si può dare la colpa a televisioni, sculettamenti e quant'altro ma stai sicura che tra il dubbio di scegliere uno che promette cambiamenti ed uno che promette la continuità, la maggioranza ad oggi sceglie il secondo, chiunque sia. Ciao, buona giornata.
Scritto da: ivo | 23/06/10 a 09:17
Fosse questo tuo sopra un comizio elettorale, carissima... TI DAREI UN SACCO DI VOTI : IRENE FOR PIEMONTE! Anzi FOR ITALY..
*= Il guaio è che alla fine della recita restano i guai e non cala il sipario. *=
Mi sa di sì.
Cordialissimi saluti ondeggianti.
Scritto da: Silvia GM | 23/06/10 a 13:30
Grazie,Irene. Mio desiderio (non so quanti 'lettori' avrai) è che possa continuare....uomini in grigio,danza del ventre...; e perchè no?:Chirurgia facciale "segretammente attuata", visto che la vergogna, che caratterizzava persone di "una volta", non si manifesta più, e il cerone (anche se non me ne intendo) non può più bastare. Qualcuno duemila anni fa' parlò di ' ... imbiancati'. Faccio presente a Ivo che anch'io appartengo, dopo trent'anni di insegnamento, alla categoria dei fortunati... (pensionato); ma sono indignato,oggi,come il ragazzino degli anni cinquanta che vedeva attorno a sè tanta miseria... e alcuni erano tornati (fotunati) a casa da quella tragedia, ma soffrivano ... e mi chiedevo: perchè? SE queste mie parole verranno giudicate da libro Cuore... non ci capiremo mai.Forse loro no, ma io vedo gente soffrire,quando ripetono: il nostro paese è in condizioni migliori di altri. Scusate.
Scritto da: umberto novara | 23/06/10 a 17:16
@ Pensiero a due commenti di Ivo ed Umberto. Ho molto apprezzato i Vs. post.; io credo di essere appena un filo poco più giovane (classe 1957 quindi rientro nell’annata del 50 ancora).
Prof. Umberto: mi scusi il ‘tu di circostanza sui blog; le confesso che mi fa effetto dare del ‘tu ad un professore! Mi pare di mancarLe di rispetto. Molto saggio il tuo pensiero **la vergogna, che caratterizzava persone di "una volta", non si manifesta più, e il cerone non può più bastare***-
Ebbene sì la vergogna di un tempo era determinata, o scaturiva da ben altre mancanze. Oggi forse non esiste nemmeno più come vocabolo sul dizionario moderno dei sinonimi e contrari.
La scusa nel facilitare l’argomento con ** altri paesi stanno messi peggio** evidentemente accontenta la maggioranza. Noi siamo in fondo una generazione nata nel dopo guerra; il peggio non lo abbiamo vissuto, sopportato. Però grazie al cielo ci hanno inculcato nella mente alcune cose molto sensate; sicuramente ora fanno ridere. Però ringrazio di averle recepite.
E circa le promesse di cui nomina il gentile Ivo, lo penso anch’io : la maggioranza crede ancora nelle illusioni di cambiamento. Mi sento traballare e vedo un mondo precario ‘montato’ su tante apparenze ingannevoli. Ma possibile che noi fra i 50 ed i 60 siamo i soli responsabili ? Noi che contestavano negli anni “ nostri intorno al ‘68” credendo nelle “ nostre” idee? Volevamo un Mondo Migliore ma mi sa che abbiamo sbagliato qualche formula: la magia non ha funzionato. Cordialmente.
Scritto da: Silvia GM | 23/06/10 a 17:46
Per Silvia. Sette anni di differenza non sono nulla : ho la conferma,dalla bella riflessione, di quanto si prova . Non è nostalgia,o ripiegamento sul passato, ma consapevolezza di una realtà che ci ha formato; se penso a quella profonda umanità e solidarietà , quando si doveva ricostruire (dalle macerie :qualche segno esteriore c'era, ma lo si avvertiva come 'interiore'); furono quei valori a permettere di rialzarsi e continuare; lo sono oggi a consentirci di esprimere la nostra critica, senza mezzi termini. Con i miei ragazzi ( classi liceali,da prof. - ripetevano- di filo e storia)... Ho insegnato sudando sui libri,ma soprattutto facendo sempre capire che erano le mie convinzioni più serie(mai venute meno). Tanti ragazzi veramente in gamba - seriamente impegnati - che ,proseguendo con gli studi universitari, hanno poi raggiunto posizioni di prestigio, per preparazione, ma anche per altro... Oggi,però,penso a "questi" ragazzi che, nonostante le stesse 'caratteristiche' ,non hanno un futuro ( di lavoro,professionale), per colpa di qualcuno. Da qui una sincera e grata sintonia con IRENE che mette il suo talento ( di scrittura elegante , piacevole,stimolante...) al servizio di un continuo invito al senso critico,contro ogni conformismo ed appiattimento. Non era questo lo 'spirito' del 68 (del tutto diverso da ogni estremismo rivoluzionario salottiero)?. Il "tu" è quell'interiorità sincera che si apre.
Scritto da: umberto novara | 23/06/10 a 20:59
Infatti, con lo strumento infallibile della disinformazione e della mistificazione,appunto, con l'inverecondo balletto al quale siamo costretti ad assistere davanti ad alcuni tg e aprendo alcuni giornali,abbiamo raggiunto la stabilita' virtuale.Per alcuni giornalisti la questione morale sembra non rappresentare il loro strumento deontologico primario, ma un dettaglio quasi filosofico da accantonare in religioso silenzio per la felicita dell'opinione dominante del momento.Ormai alcuni tg si occupano di meduse, cioccolata,tacchi a spillo e rondini.Tutto cio' per non disturbare il guidatore;intanto "Il mancato rispetto delle regole e la presenza radicata e diffusa della corruzione è causa di una profonda e sleale alterazione delle condizioni concorrenziali che può contribuire ad annientare le imprese oneste, costringendole ad uscire dal mercato". È l'allarme lanciato dal presidente dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, Luigi Giampaolino, che nella relazione annuale al Parlamento, sul 2009, ha rilevato "l'insorgere, all'interno della pubblica amministrazione, di gravi episodi di corruzione
ed illegalità".el primi 5 mesi del 2010 la Guardia di Finanza ha scoperto redditi non dichiarati al fisco per 22,2 miliardi di euro, a cui devono aggiungersi omessi versamenti di Iva per 3,1 miliardi di euro. Inoltre ha individuato 3.790 evasori totali che non avevano mai presentato le dichiarazioni occultando redditi per 7,9 miliardi di euro. Lo ha reso noto la Gdf tracciando il primo bilancio sull'attività 2010.Il paradosso piu' grosso e che,oltre alla beffa ,alcuni di questi privati cittadini,in pubblico non disdegnano di regalare ricette per risanare il bel paese.In privato si sa' il patriottismo si esprime alla squadra di calcio,non comporta coerenza di comportamenti.Gli incantatori di serpenti sono dei pivellini a confronto.La danza del ventre poi esprime una cultura che ha aiutato a far conoscere il paese che ne detiene i costumi.Buona serata a tutti.
Scritto da: leonardo | 23/06/10 a 21:12
Grazie, Umberto. Continuo invito al senso critico...si. E riflessione umana e sociale. Anche ribellione, talvolta.
E grazie a Silvia e Ivo. E' il vostro confronto, lo stimolo sempre interessante e profondo, la partecipazione attenta e sensibile a dare a post come il mio un po' di spessore.
Forse dobbiamo continuare a "lottare".......
Irene
Scritto da: irene spagnuolo | 23/06/10 a 21:14
ASPETTO UNA CRITICA ( so di meritarmela). Cosa poteva insegnarci lo spirito del 68 ( oltre la bella pagina di Irene)?: "Ragazzi, prendete La Stampa di oggi,ESAME (non si ha più il coraggio di dizione ufficiale, visto certi esempi dall'alto) di MATURITA',prima prova scritta, commento libero ":... "LA RICERCA DELLA FELICITA'" - "IL RUOLO DEI GIOVANI NELLA STORIA E NELLA POLITICA" - " SIAMO SOLI?" ( dagli ufo in là...). Ed il ministro ( scusate: la ministra ) dopo aver tirato la cinghia, degli altri,: "O.K. O.K." ( felicità,giovani,soli ),su quale pianeta...? anche c a p a n n a tace.
Scritto da: umberto novara | 23/06/10 a 21:23
Nella mia non lunghissima vita, sino ad ora ho visto due sistemi di messa a tacere a seconda del caso per le persone scomode, mi riferisco ai sindacati di 'zoccolo duro' o agli attivisti di partiti estremi. Negli anni 80 si sono date grandi opportunità, permessi dal lavoro a più non posso e possibilità di fare una produzione minima senza rimproveri alcuni; questo ha causato da parte dei lavoratori una sfiducia in essi e conseguente separazione dal movimento. Non si accorgevano i dirigenti specialmente della fiom che tutte le concessioni avevano per effetto una invidia da parte di chi doveva fare il cottimo nei loro confronti. E quando è stato il momento delle grandi chiusure degli stabilimenti, i sindacati avrebbero funzionato se avessero avuto i lavoratori dalla loro parte, cioè se non avessero sfiduciato questi, ed altrettanto viceversa per i lavoratori. Oggi c'è il secondo sistema: o lavori o ti lasciamo a casa garanzie nessuna: prendere o lasciare, forze per protestare non ce ne sono più. Cosa voglio dire con questo: che ogni persona, al di là della propria ideologia e motivazione rimane umana e suscettibile agli eventi esterni; se chi dirige è abile è facile manipolare anche le persone più motivate. Si era turato il naso Bertinotti accondiscendendo ai contratti a termine; Il primo governo berlusca ha dato il giro per l'innalzamento dell'età pensionabile e Prodi l'ha fatta subito dopo; il disegno sul programma di governo della sinistra sulla intercettazioni era forse più austero di questo che ha suscitato tante reazioni dalla sinistra stessa e via dicendo...no, non è ancora di questi tempi la rivoluzione.
Buona serata.
Scritto da: ivo | 23/06/10 a 23:13
Inizio dalla fine:
@ Ivo – Non sono assolutamente in grado di osare scrivendo di politica o sindacato. Però posso fare un ripasso mentale di come funzionava quando la ns. generazione entrava nel mondo del lavoro. (Riferimento personale partendo dal 1976 in poi). Innanzitutto a chiunque, e qualunque lavoro fosse come prima esperienza, insegnavano, o meglio pretendevano delle regole: 1° l’umiltà,
2° la dignità. E per umiltà era inteso imparare la pratica visto che la teoria scolastica era lontana dal mondo reale. Una volta acquisita l’esperienza eventualmente si poteva ‘pretendere’. La dignità era = rispettare le persone, le norme e le discipline, iniziando dai superiori fino ai colleghi di pari grado. La dignità = impegnarsi a svolgere il proprio lavoro bene, prendendosi le proprie responsabilità. Mi pare che poi con gli anni, proprio dagli ’80 in avanti, tutto questo modo di ragionare sia sfumato via. O sbaglio? E il tutto vale per qualunque colore politico o bandiera sindacale, nel pubblico e pure nel privato. In questi ultimissimi anni, visti i risultati, com’è che si dice? Hanno chiuso i rubinetti del * machiessenefrega tanto tutto va sempre bene*? Così la severità a cui noi siamo stati avvezzi pare cosa disumana. E forse ora si esagera anche. (Forse).
@ Umberto ( prof. ! così per nostalgia dei tempi della scuola : con assoluto rispetto e con stima e simpatia per il ruolo). Proprio in questi giorni sono emotivamente coinvolta con la ‘leva del 91’ in quanto ho figli di cugini impegnati con gli esami per la maturità. La maggioranza ha scelto il tema sulla ricerca della felicità. La maggioranza sono ‘bravi ragazzi’ ancora allevati “come Dio comanda”. Questi giovani 91- ini (per dirla in linguaggio moderno) si stanno facendo un mazzo tanto perché ancora capaci di studiare e preoccupati per il futuro e si domandano: *= Ma dopo cosa faremo?=*
Colori i quali pensano all’Università, però in parallelo vedono i giovani che si stanno avvicinando ai 30 anni laureati ma inesorabilmente disoccupati- sconcertati – diffidenti e sfiduciati perché non vedono uno sbocco. E sono magari ‘usciti’ con un 100 alla laurea. E non sono svogliati né bamboccioni. Come lei stesso scrive: ragazzi con le stesse caratteristiche di quelli del passato ma senza futuro.
@ Leonardo : lotta all’evasione. Memo male che ogni tanto ne ‘cuccano ‘ qualcuno di evasore.
Condivido il tuo post.
@ Irene. Sì mi piace di scrivere di ribellione e lotta… Io sono una contestatrice a cui piace ribellarsi. (Infatti nella vita ho quasi sempre fatto ciò che volevano gli altri!!)
W la pacifica contestazione. Buon pomeriggio carissima.
Scritto da: Silvia GM | 24/06/10 a 13:47
A Silvia (Leopardi permettendo...chissà quante insipide,ripetute battutine avrai dovuto sopportare, e forse quelle di qualche insegnante "fuori tempo"),monologo o dialogo stiamo affrontando un problema complesso, ma su cui occorre aver coraggio di intervenire. La premessa è ,ripeto, la totale sintonia e condivisione. La mia esperienza ( per quella che può valere): affermazioni,interventi ripetuti tante volte,inutilmente, in alcuni collegi dei docenti, di fronte ad 'esperti' (!!??)nei corsi di aggiornamento, nei consigli di classe,nei colloqui coi genitori...nelle "litigate" (sic.) agli esami di maturità. L'es, è la scuola, ma poi si può estendere ad aspetti della vita di società.Sintesi telegrafica: metà anni 70, negli istituti scolastici dove insegnavo, si parlava di "riflusso",quasi fosse una conquista...dopo tsunami? del 68; ed io ad affaticarmi "ad aprire gli occhi" ai ragazzi (" Non avete idea dell'autoritarismo di un tempo,ed ora che vi sollecitiamo al dialogo...rimanete muti,fate le belle statuine" ). Forse quella bestia (droga...), quel consumismo da elettrocardiogramma,con la noia (tedium vitae generazionale), ma non pochi,l'ho detto, seri ed impegnati, secondo me troppo,causa anche di una pedagogia che "affaticava",avendo scambiato i ragazzi per future enciclopedie dal bla bla bla... Certi scarsi risultati, disaffezione... perdite scolastiche (significa solo bocciature ) ed ecco la formula magica degli "esperti": corsi di aggiornamento sullo" star bene" a scuola, abolizione esami riparazione,recuperi (da barzelletta ,in itinere,nel corso dell'anno, crediti-debiti,sanati e non sanati, linguaggio da mercanti ( e la serietà,coscienza del dovere ? - o ,come giustamente ,Silvia:umiltà-dignità). NESSUNO si chiedeva ( e quante volte l'ho ripetuto) se un ministro della pubblica istruzione o "esperti vari" era mai stato docente,prima, in un'aula scolastica per anni ( fate la verifica: la sig.ra Gelmini ha certamente insegnato per lunghi anni prima che un certo Berl. la 'scegliesse' per questo ministero). Ed ora ,da un paio d'anni ,più severità nella scuola: giusto,ma perchè e come ? Si è scoperto il bullismo,l'assenteismo-studenti -bigiate-,qualche ragazzotto che insidia una supplente carina, qui a Novara un docente d'arte ( l'avete dimenticato?) aggredito da uno studente che,poverino,prima: no,alcuni mesi dopo :sì, chiede,lacrime agli occhi,scusa...).Chiudo, consapevole di annoiare: la famiglia,la scuola formano le basi della personalità,del carattere, sempre presenti nel mondo del lavoro. ORA: DOMANDA ( da inesperto,auspicando il soccorso di Ivo,che se ne intende): se non avessimo avuto questa crisi ( vedi sopra esemnpio del bullismo) quali discorsi avremmo continuato a fare?
(... ed io continuo ad approfittare della pazienza di Irene che ospita sulla sua pagina...).
Scritto da: umberto novara | 24/06/10 a 16:05
Silvia condivido quanto affermi rispetto alla dignita' che negli ultimi anni e' stata sacrificata anche in nome di una flessibilita' che oltre ad aver creato posti di lavoro fittizi ha generato precarieta',una diminuzione forte dei consumi e di conseguenza della produttivita'.La stessa cosa che e' avvenuta abolendo l'equo canone,infatti, i "sostenitori" teorizzavano che grazie alla libera concorrenza gli affitti sarebbero calati,ovviamente sempre nel rispetto degli articoli della Costituzione che parlano di diritto al lavoro e alla casa.Io,diffidando di questi "economisti" ho sempre fatto scelte diametralmente opposte,con ottimi risultati,ma chi ha subito questa scuola di pensiero ne porta ancora i segni. Abbiamo visto da tangentopoli in poi a quale economia erano affezionati e ancora non hanno perso il vizio.E' proprio la dignita che manca a certi politici travestiti da improvvisati economisti.Molti di coloro che nel 68 hanno lottato nelle fabbriche per migliorare le condizioni di lavoro dei loro compagni,hanno subito azioni di ostracismo, mentre altri preferirono raccogliere i frutti senza esporsi.La dignita' spesso e' stata la causa di tutti i cambiamenti di chi ancora crede che il lavoro e' un diritto inalienabile che da dignita' a chi lo svolge e a chi ne riceve i servizi. Non e' un caso che le strutture pubbliche che funzionano, e sono la stragrande maggioranza come la scuola, gli ospedali,la sicurezza,la magistratura e una piccola parte dell'informazione pubblica,generano dignita'.Buona serata.
Scritto da: leonardo | 24/06/10 a 18:53
Ohioio! Qual’era l’argomento ? Danza del ventre? Speriamo che la ‘padrona di casa di questo meraviglioso salotto’ non ci sgridi. Mi sa che siamo un sacco fuori tema; e se ci rimanda a settembre?
Secondo gli ‘illuminati’ di filosofia orientale (e così non siamo troppo fuori tema visto che la danza ha quell’origine), dicono: = ogni effetto ha una causa d’origine =.
Quindi per ogni cosa ci accade c’è una ragione: in questo ultimo decennio (circa anno + anno - ) Stiamo pagando o ‘scontando’ gli effetti negativi un po’ in tutti gli “argomenti” della ns. vita. Abbiamo toccato il fondo: con la disonestà degli uomini al potere politico che ci governano, con il menefreghismo nel mondo della lavoro della scuola e della famiglia. Pensando di “fare i furbi” siamo regrediti ed oggi ci rimettono tutti, soprattutto le nuove leve. Bisogna mettersi di impegno per risalire. Meno individualismo più altruismo. Ovviamente chiacchierare così suo un blog è facile, poi mettere in pratica prospettive e buone idee nella vita quotidiana è tutt’altra faccenda.
Avercelo ai miei tempi un prof. Così, come lei!! Avevamo per lo più ancora individui vicino alla pensione (oltre i 60 anni ai quei tempi dal 76 in dietro) quindi severissimi e ‘dittatori’. La minoranza si componeva di insegnanti intorno ai 40 anni pazienti e piuttosto innovativi (per l’epoca) pronti a capire noi giovani (di allora) spronandoci a NON studiare (ad esempio) imparando a memoria nozioni bla bla; invitandoci a capire con la nostra testa ec… ; ricordo che lo sentivo ripetere all’infinito questo concetto. Purtroppo vivevamo nel pieno degli anni della contestazione, però oserei dichiarare meritevoli di una votazione sufficiente per come arrivavamo alla maggiore età. Ingenui nel nostro immaginare il mondo del lavoro, ma cresciuti con una educazione severa, seppure la contestassimo. Abbiamo vissuto con crisi anche belle toste pure negli anni fra il 1970 e qualcosa fino a metà anni 80. Però questa che stiamo vivendo credo, e spero, ci servirà come severa lezione al fine di ripartire da zero, da un punto fermo al fine di ricostruire nuove basi, nuovi principi ripescando dalla saggezza del passato buono . Non so se condividi il senso. Come dire?
Simbolicamente : come il boom che si creò dalla rinascita delle macerie vere del post bellico,dovremmo rinascere imparando dagli errori. Fare una cernita circa il cosa tenere di valido buttando la ‘spazzatura’ che ci ha danneggiati. Detto molto terra terra.
Per quanto riguarda la poesia *A Silvia* posso rassicurarti che m’è sempre piaciuta e Leopardi era pure il mio poeta preferito. Nonostante tutto quella poesia NON sono mai riuscita ad impararla a memoria a parte le prime righe. Cordialmente, danzando tolgo il disturbo.
PS. VISTO ADESSO IL POST DI LEONARDO: Si hai scritto un riassunto dell'Italia anni 2000 e 10 veramente perfetto. Purtroppo dobbiamo riconoscerci in questa situazione. Purttoppo le lotte che servirono a migliorare la vita lavorativa, sono svanite nel nulla. Allora però gli individui pensavano in modo unito e per il bene altruista di tutti. Oggi è scomparso il sendo altruistico e prevale l'idea dell'indidivuale. Quasi a dire: morte tua vita mia. (?!!)
Un cordiale saluto anche a te. Sempre danzando...
UN GRAZIE GIGANTESCO AD IRENE OVVIAMENTE.
Scritto da: Silvia GM | 24/06/10 a 19:08
Sono io che ringrazio voi, Silvia, Ivo, Leonardo, Umberto. Il vostro dibattito oltre ad essere civile, interessante e appassionato come sempre, rivela quanta voglia ci sia di capire, di confrontarsi, di sperare...se ancora è possibile :)
Per me è un onore ospitarvi qui, davvero.
Un cordialissimo saluto a tutti
Irene
Scritto da: irene spagnuolo | 25/06/10 a 08:38
Umberto a te un ringraziamento speciale: so che sei passato dal bar per potermi conoscere "dal vivo".....mi spiace non esserci stata ma non mancherà altra occasione, mi auguro!
Con stima
Irene
Scritto da: irene spagnuolo | 25/06/10 a 08:39