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01/04/10

Commenti

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Silvia GM

@ IRENEEEEEEE: uuHHUUUAWU! Senti la primavera, quella della serie via i capotti si allungano le scollature si accorciano le gonnelle? Oppure ci hai assegnato i ‘compiti delle vacanze di Pasqua?’ Ricordo vagamente le due ragazze prorompenti ma non il senso della canzone.
Però l’idea del calendario di protesta delle hostess non è male.
Forse il *tempo del clamore* iniziò proprio negli anni ‘ 90? !!
Forse perché senza baccano e scalpore qualcuna immagina di sentirsi meno ascoltata? Forse, rendendosi più visibile, qualcun’altra ha la certezza di essere considerata? Magari hai ragione più che scandalizzarsi o sdegnarsi di fronte ad abbondanza femminile messa in bella vista… c’è di mezzo la signora curiosità. Sarà quella di vedere fino a qual punto andranno a finire? Meglio che sia la Signora Lia, saggia e competente, a scriverci la ‘sua’ idea. Per ora ti auguro BUONA PASQUA FELICE PASQUETTA….possibilmente all’insegna della SERENITA’ più rilassante. Eventualmente senza ipocrisie che potrebbero giungerti da parte di altre donne, le quali invidiano la tua simpatia e capacità di scrittrice attenta e sensibile nei confronti delle ‘faccende’ della vita.
Con una manciata di sorrisi, un abbraccio virtuale. Silvia GM.
Ps. Con quest’arietta ventosissima e nordica ? Meglio tenersi ben accollati una sciarpina alla gola!

Pim

Il peccato sta nell'occhio di chi guarda, dice il detto. Ne sono convinto anch'io. Mi convince meno, invece, il fatto che la nudità venga usata come strumento di provocazione. Certo, attira l'attenzione, ma al tempo stesso distrae dall'obiettivo che si prefiggerebbe. Il messaggio diventa così ambiguo, sfuggente, meno credibile.

Buona Pasqua, cara Irene, a te e ai tuoi cari.
Con un sorriso e un abbraccio.
Pim

irene spagnuolo

Pim...il peccato sta ANCHE nell'occhio di chi guarda :)

Auguroni anche a te, un enorme abbraccio.......
Irene

irene spagnuolo

Silvia auguro anche a te una serena Pasqua...e speriamo che arrivi presto una vera primavera, in tutti i sensi!!!

Grazie per i tuoi interventi, proprio di cuore. Mi fai sorridere o riflettere, mi offri tanti stimoli e sei sempre di un'eleganza veramente ammirevole!
Un sorriso complice, frizzante e gioioso :)

Irene

Pier

Da Adamo ed Eva credo che le nostre carissime compagne di "avventura e sventura" non facciano altro che prenderci tranquillamente per i fondelli, dandoci poi tutte le responsabilità.
E noi sempre da capo a cercare di capire ...cosa ?

Serena Pasqua.

Pier

ivo

Nessuna donna si spoglia per farsi ascoltare, si spoglia per farsi guardare. E nessun uomo la ascolterà, la guarderà e basta. Cioè: se vede che ascoltandola magari avrà qualche possibilità di portarla a letto allora sì, altrimenti...non credo. Ma io credo che la motivazione della nudità di certi movimenti di protesta femminili vada oltre la protesta stessa e oltre anche al piacere di sguardi maschili: c'è rivalsa verso le 'colleghe' nel mostrare un corpo migliore del loro o comunque "un bel fisichino", la soddisfazione del veder premiato mesi di palestre e diete, la soddisfazione nell'esibire un bel seno naturale o nel far vedere quanto è bello il seno che si è rifatto, e via discorrendo. No, non si avrà mai l'attenzione spogliandosi, solo l'ammirazione.
Un augurio a tutti di una buona pasqua serena.
P.s.: un saluto speciale a Silvia gm, davvero una persona... che mi piace!

Marzia

Io la ricordo benissimo quella canzone. A me il testo era simpatico, così come divertente mi sembrava l'idea che a veicolare il messaggio fossero le due in questione. Uno strano connubio tra femminismo e e il suo contrario, tra la protesta contro la società maschilista e lo sfruttamento opportunistico della propria femminilità in pieno adeguamento a quello che proprio la società mashilista richiede e premia. Insomma "il corpo è mio e me lo gestisco io" nella sua accezione più concreta!
Attento che cadi, attento che cadi!

Silvia GM

@ IRENE @ IVO
Vi ringrazio di cuore per i complimenti che non ritengo così tanto meritati. Ma mi fanno piacere.
@ Irene: sai come ti immagino nella tua spumeggiante vita? Ti ricordi quando esistevano quelle bustine:
una azzura ed una rosa da metter dentro la bottiglia di acqua naturale, di rubinetto, con tanto di tappo ermetico?
Così quella diventava
* eva –viscì * ( acqua vichy)? Ma se sbagliavi l’ordine nel comporre la ‘magia’e non ti sbrigavi velocemente a tappare dopol’introduzione delle polverine: swwwuiaaaasccch
ssfrrrishcccccsvighhhscivy.Ecco la tua frizzante-vol-e-zza e simpatia nel leggerti sono come quelle bustine aggiunte alla comune acqua. !!

@ IVO sei un vero gentiluomo ed anche molto saggio nelle tue idee.
Condivido il tuo pacato, composto e ragionevole post. Irresistibile poi quel :
= nessuna donna si spoglia per farsi ascoltare….=
Fra donne, in certi ambienti, per competizione…e credo anche invidia-gelosia- fra corpi scultorei ?
Le stesse femmine immagino girino ad ‘armi’ affilate. Sarebbe a dire : = ognuna combatte con le armi che ha. Coloro che se lo possono permettere con l’ immagine più o meno s-vestita. Sicuramente un po’ meno * a suon di cervello-intelligenza*. Quest’ultima mica si vede, guardando, la si capisce solo ascoltando.

@ MARZIA: INFATTI mi sa che siamo cadute/ tutti caduti… un bel po’ in basso.
AUGURI IN DIRETTA DAL VIVO... a tutti ciao.. Silvia.

irene spagnuolo

Beh Ivo...grande intervento il tuo!
E condivido pienamente i tuoi complimenti a Silvia: è speciale!!!

Troppo buona con me, Silvia. Anche se l'immagine delle bustine è meravigliosa...sai, davvero mi garba molto!
Vedi, in effetti sempre un'osservatrice acuta, vivace, eccezionale :)
Bacio
Irene

irene spagnuolo

Marzia...benvenuta qui. E grazie per aver condiviso un pò di ricordi e riflessioni :)
Ciao!
Irene

Silvia GM

@ OK ! Allora cara Irene ti auguro un effervescentissimo giorno di Pasquetta. !!
A tutti soleggiati impetuosi e vivaci saluti... Silvia

Silvia GM

@ Visto cosa succede ad esser belle, con le tette rifatte, tutte perfettine, con corpo mozzafiato?
Si fanno ingelosire i mariti... che poi tagliano la gola alla moglie, da parte a parte, e ne gettano il cadavere nel lago...! (quello di Como).Pare gelosia
accecante. Notte....

irene spagnuolo

Pasquetta è andata bene, Silvia :)

Ehm no, è agghiacciante la vicenda di Como...

Irene

Silvia GM

@ Irene: sì grazie gentilissima I !! Un giorno normale. E TU?
Tutto sotto controllo, spumeggiantemente nel kaos?
Sì... vedi la gelosia maschile fin dove può arrivare?

irene spagnuolo

Pasquetta al mare....un giorno solo, toccata e fuga insomma, ma...wow non lo vedevo da quasi 4 anni e così è stato bellissimo respirarlo un pò!
Ciao Silvia, buonissima serata

Silvia GM

@ IRENE ... ma lo sai che mi hai fatto tornare alla mente, con quel termine * respirarlo*, le sensazioni che provavo quand'ero bambina? Quando si andava al mare in estate, quindi solo una volta l'anno per al massimo 2 settiname? I primi anni da qui ci arrivavano in treno:
linea TORINO /SAVONA. Pareva interminabile...quel viaggio. E passate le stazioni di Ceva, Mondovì... oltre.. molto oltre Mondovì si avvicinava poi Savona, e da lì, lungo i binari, il mare appariva improviso MAGICO LUCENTE AZZURRO.. , giù sotto... lì vicino. Ed era proprio il prufumo nell'aria, quel respirarlo da vicino... aveva un effetto strano. Era il profumo della vacanza. Grazie Irene. Così... solo ogni tanto lo apprezzi molto di più. Lo inspiri molto più profondamente: come se dovessi fare la scorta di iodio, sale luce e sole..., una ricarica di qualcosa non proprio a portata di mano.

irene spagnuolo

Infatti, Silvia. Non è scontato "andare al mare", non è dovuta la vacanza...è qualcosa che, ogni tanto se è possibile, è bellissimo godersi.
In fondo apprezziamo davvero molto di più tutto ciò che sogniamo, che dobbiamo sudare, che non è nelle nostre possibilità quotidiane, che ci concediamo di tanto in tanto.........
Eh si!
Irene

Fiona Petito

Sono una donna di 35 anni. Sono avvocato. Lavoro nell’ufficio legale di una multinazionale di cui mi interesso prevalentemente del societario estero perché tra l’altro parlo bene l’inglese (lingua madre). Mi impegno e lavoro molto (raramente lascio l’ufficio prima delle 19): tutte cose che mi son state riconosciute tant’è che m’hanno fatto crescere rapidamente di livello oltrecchè economicamente (anche 2 aumenti di stipendio in un anno). Ora, un'ulteriore crescita richiederebbe che si rendano disponibili delle posizioni più in alto, il che appare al momento molto improbabile dato che in aziende private non si costuma crearne una solo per gratificare qualche dipendente. Inoltre, non sono (fortunatamente) una che ha difficoltà ad attrarre gli uomini, ma non intendo sposarmi perché ritengo l’istituzione matrimonio così com’è oggi, un inutile eccesso di vincoli ed ideologicamente obsoleta; e nemmeno pretendo di “farmi mantenere”, ma ammetto che mi piace (fatalmente) l’idea di avere un bambino, che sento però più come un’esigenza personale, che non come il coronamento di un rapporto affettivo. Ciò detto, mi sono guardata attorno.

Vado ad un colloquio con una importante azienda. OK, vi faremo sapere. Parlandone poi con un’amica, questa scopre di conoscere uno di quelli con cui ho avuto il colloquio, e si fionda a telefonargli per…. “oscultare”. In breve: la tua amica è proprio OK… ma… peccato che parli “bene” solo l’inglese… eppoi… (grave vulnerabilità)… ha 35 anni… magari diviene incinta, se ne va in maternità e quindi buona notte la secchio… ergo: preferiremmo un uomo… quand’anche meno qualificato… ma ahimè… abbiamo solo candidate donne [sic!]… Ovvero: di quella pregiata risorsa che sono i candidati maschi ce n’è poca, e dobbiamo ahimè arrangiarci con questi ripieghi ( cioè, donne… in età in cui è abbastanza probabile che… “cadano” incinte sul campo).

Tutto ciò mi ha fatto toccare con mano una realtà socio-biologica che è quella che è, e che impropriamente potrebbe ricondursi ad un semplicistico schema di vittime&colpevoli, ma che nondimeno si ritorce di fatto come assolutamente “iniqua” per quell’ampia fascia di umanità che è il “genere femminile”. E non solo in relazione a quanto ho appena descritto --, che è solo un esempio per prendere le mosse per un discorso che tocca invece una materia ben più ampia e complessa --, ma anche per l’abnormemente ”ingiusta sproporzione” tra oneri e riconoscimenti che si ritrova tra i due generi, maschile e femminile, nel corrente costume sociale. Costume sociale che è nondimeno ideologicamente fortemente imperniato su presunti criteri meritocratici e di premiante proporzionalità per ruoli ed impegni. “Tutta” la parte “onerosa” per esempio, di quel fondamentale, inelidibile, processo per la conservazione e sviluppo dell’intera umanità grava infatti “interamente” sul genere femminile: i mille fastidi della lunga gravidanza, la deformazione e strazio del corpo, il dolore, il rischio della vita etc. sono tutti di totale ed esclusiva “gratificazione e vantaggio” delle donne… -- avendo il maschio dell’intera operazione la “sola” parte piacevole… né s’è mai visto alcun maschio morire di parto. Che succederebbe se per ipotesi, per sfuggire a quegli oneri perché diseguali ed esclusivi, le donne si rifiutasse di farsi mettere incinte?... Ma sfuggire a questo destino, come al colore della pelle, non è possibile: la natura ha provveduto ad infondere nelle donne anche una biologica “esigenza di maternità”, per cui esse stesse sono prone a “volersi sobbarcare” quel maggior onere che rappresenta la maternità, fatalmente schiave e vincolate dalla loro stessa condizione femminile. Tutto ciò, anche in un ottica di semplice coerenza ad uno sbandierato sistema/costume di meriti&premi per impegni, ruoli ed oneri, dovrebbe essere qualcosa che dovrebbe pesare per almeno un “qualcosa-di-più” da riconoscere alle donne per il “molto-di-più” che esse fanno in questo, rispetto al maschio, e non come un handycap come in effetti è.

Agli albori del 21esimo secolo, in una società che viaggia negli spazi, va a curiosare nel big-bang, trapianta cuori e mani, fa cose mirabolanti con i computer, legge e modifica il DNA, ed ancor più… in un mondo che annovera paesi sedicenti “fari-di-civiltà”, -- …come il nostro… che (solo da poco più di un cinquantennio) ha consentito (bontà del “magnanimo” legislatore) che “anche le donne” (questo sottogenere evidentemente “culturalmente” inferiore) potessero votare, e che fosse nominalmente abolito il concetto di Patria Potestà --, non è certo intempestivo o fuori posto almeno iniziare un dibattito su siffatta problematica. Propongo anzi, il rilancio di un rinnovato movimento di “women lib” imperniato sull’attuazione di “possibili parificazioni” delle realtà socio-biologiche maschile e femminile. Una sorta di “femminismo2”, laddove il “femminismo1” ha rappresentato un già importante passo di equiparazione di diritti delle donne, e che non poteva che prendere le mosse dall’anello più critico e preliminare delle problematiche femminili qual’era appunto il riconoscere parità di comportamenti nella sessualità, al fine cioè che non rappresentassero più stigma per le une e pregevole gallismo per gli altri. Ottenuto, almeno in maniera nominale, questo risultato, è ora il caso di passare ad una fase adulta di un incompiuto processo di parificazione di opportunità e condizioni tra uomo e donna, o di adeguamenti e compensazioni… -- se non addirittura di battersi per una legittima “disequità” per una volta a vantaggio delle donne, perché contribuiscono disegualmente -, nel senso di “oggettivamente” ben di più del maschio -, allo sviluppo, conservazione e benessere del consorzio umano.

Ed ecco che già li vedo e li sento i tanti sapienti moralisti in cravatta, e non… i finti riformisti, i progressisti del “purchè-rimanga-lo-status-quo”, gli amorosamente salmodianti e “infallibili” (fuchi) in vanesio ermellino&porpora… che --, fatta la parata delle “esclusive” sapienze nelle ospitali sedi di comunicazione&persuasione che per un verso o l’altro controllano --, concludono seraficamente con un fatalistico, salvifico e rasserenante “Dio-lo-vuole”. Bene, lasciamo a Dio -, e/o natura (per i laici) -, fare quel che è il suo/loro mestiere; ma per quanto è il mestiere di noi “umani con la testa” che hanno la pretesa di meglio “regolare“ con leggi le cose che Dio/natura hanno fatto, di cose da fare anche più semplici dell’investigare il big-bang o di (carfagnescamente) risolvere il problema della prostituzione (quanto tempo sprecato… alle… “pari opportunità”!), ce ne sarebbero da “poter” fare per cominciare a migliorare la situazione nel senso di una più benefica, “equità“ per tutti (ove mai il benessere di una parte fosse visto come un reale benessere di tutti).

A questo punto, con un paternalistico sorriso di ironica sufficienza, provocatoriamente mi si dirà: e cosa mai si potrebbe fare, per esempio?… ed eccovi tutt’altro che provocatoriamente... delle “reali” proposte… “libere”, ma di concreta valenza pratica… ma che che incorporano implicanze anche di valenza ideologica… (aspetto questo molto importante in un paese ipocritamente moralista in cui non si perde mai ogni occasione per guardar-nelle-mutande-della-gente --, vuoi come corrispettivo dell’ 8 per mille o di qualche voto elettorale). Dunque si potrebbe per cominciare…

1 – introdurre la RID (Routine Infant Defloration) per le bambine neonate… – così come già oggi esiste in molti paesi, America (USA) inclusa, la RIC (Routine Infant Circumcision) per i maschietti; (la “maggior parte” dei neonati americani è infatti circoncisa alla nascita) – al fine di cancellare una volta per tutte quell’offensivo “bollo-di-garanzia” o “sigillo d’uso”, che vale solo per il “corpo delle donne”, e che nella storia dell’umanità e del costume ha rappresentato solo un elemento di discriminazione, di pregiudizio, di superstizione, di incultura, di crimini tollerati, di vendite all’asta e di tutta la peggior iconografia più selvaggia ed incivile... senza che ci sia per l’esistenza e mantenimento di quel sigillo nessunissima utilità fisica o pratica. Già ottenere che anche per le donne, così come è per gli uomini, non si possa più parlare di verginità, se non per effetto di “reali“comportamenti propri e “privati”, sarebbe già questa una svolta di portata epocale dai mille risvolti socio-culturali e pratici. (Per i meno scolarizzati: risparmiatemi il discorso delle mutilazioni femminili che non c’entrano proprio niente, sarebbe infatti (guardatevi l’enciclopedia a dispense) cosa molto meno invasiva della diffusissima circoncisione neonatale maschile pacificamente accettata, ed “addirittura benedetta” da Colui il cui figlio ha poi fondato quel nuovo partito detto cristianesimo, e che pur essendo distinto è comunque “uguale” al Padre). Così poi, come c’è oggi la possibilità di richiedere certificati di battesimo e certificati di circoncisione, ci sarebbe anche la possibilità di poter richiedere un certificato di “deflorazione” medica, a scanso di equivoci. Ma pensate per un momento che impatto socio-culturale si avrebbe, se anche per le donne, come per gli uomini, non si potesse più stabilire se avessero o no mai avuto un rapporto sessuale!

2 – Introdurre un percorso di sviluppo educativo e formativo per le donne che valga a “compensarne” al meglio le disequità che discendono dalle diversità funzionali fisico-biologiche del maschio e della femina. Deve essere cioè disegnato un percorso formativo che consenta alle donne di poter sovrapporre il periodo degli studi scolastico-universitari con la possibilità di poter diventare madri – indipendentemente dal fatto di essere o no, “mogli”. In questo modo adempierebbero ad una esigenza della società, si scolarizzerebbero, e potrebbero poi entrare nel mondo del lavoro come i maschi, senza dover subire quel pesante empasse di sviluppo professionale e di carriera per “intervenuta maternità” che (iniquamente) le penalizzerebbe. Last but not least, le donne verrebbero così ad aver anche soddisfatto la biologica “esigenza di maternità”, che per quanto possa interessare poco “taluni”, tocca anche il benessere psicofisico delle stesse, a tutto vantaggio della qualità della loro vita, dei rapporti con gli altri ed in ultima analisi anche della produttività nel mondo del lavoro. All’uopo questo obiettivo, in quanto primariamente finalizzato al soddisfacimento di un sano istinto biologico naturale di maternità della donna, si potrebbe perseguire anche ricorrendo a banche del seme anonime, senza dover “infliggere” paternità non desiderate, ma soprattutto senza discriminare alcuna donna, che per contingenze di vita potrebbe per qualunque motivo avere scarse o nulle possibilità di vederlo soddisfatto. Pensate: ne potrebbero beneficare anche le “suore”: mamme “vergini” e “senza peccato”… (per di più avrebbe anche l’effetto “riparatore” di compensare i peccati di quelle che usano il preservativo o prendono la pillola per non fare figli) -- e ditemi se questo è poco!

3 – Con la soluzione prima descritta, a studi conclusi, uomini e donne sarebbero dunque automaticamente “più equivalenti” sul piano delle carriere e sviluppi professionali, essendo per le donne stato enormemente ridotto quel principale motivo di empasse rappresentato dalla maternità (“il guaio delle donne”… [sic!] m’hanno detto). Si minimizza così – per maternità assolta… come in passato per assolto servizio militare per i maschi -- un problema per il potenziale datore di lavoro, così come per le donne, per un’indesiderato blocco in un percorso di sviluppo professionale e di carriera per effetto di sopravvenuta maternità. Anzi, quelle più audaci e determinate potrebbero addirittura farsi sterilizzare e disporre di un apposito certificato di sterilizzazione da trasmettere all’uopo col proprio curriculum nella ricerca di un lavoro, che varrebbe a renderle nominalmente almeno pregiate e utilizzabili al pari del maschio, e senza che per questo debbano aver rinunciato a fornire il loro insostituibile contributo di crescita della società, o discapito al loro benessere psicofisico legato ad un’insoddisfatta biologica esigenza di maternità.

4 – Introdurre il “sensato e legittimo” principio/concetto della “Matria Potestà” in sostituzione, o almeno in “preminente alternativa” a quello della “Potestà Genitoriale” (che già da qualche tempo sostituisce l’ingiusto, illogico ed indecente principio della “Patria Potestà”), in virtù dell’inequivocabile fatto che un bambino è “un pezzo-del-corpo-della-donna-che-lo-partorisce” e che soffre e rischia la vita per quello: essa pertanto ne acquisisce una inequivocabile “preminente naturale titolarità” rispetto a qualunque altra di similare valenza. In caso di conflitti col partner maschile circa possibili legittime scelte e decisioni per il destino del piccolo, dovranno essere le scelte e le decisioni della donna quelle preminenti --, così come è anche nel caso di aborto, dove è giustamente sempre la decisione finale della donna quella che è dirimente.

5 – “Legittimare” l'offerta di prestazioni sessuali dietro corrispettivo da parte delle donne, come strumento di “libero” utilizzo di una loro intrinseca peculiarità che può ritornare a loro esclusivo tornaconto, aumentando così enormemente le possibilità di autonomia ed indipendenza di moltissime donne in un mondo essenzialmente “culturalmente maschilista. Fuori da una libera e soggettiva visione religiosa e/o morale(istica), non si capisce infatti perché quando il corpo della donna – ad esclusivo proprio onere, sacrificio e rischio di questa – viene utilizzato (sfruttato ? ) con grande beneficio per il genere umano, è tutto… “giusto, naturale, dovuto e bello”… e quella volta che la donna ne può sfruttare “liberamente” ed autonomamente le intrinseche versatilità (edonistiche) a suo esclusivo beneficio e tornaconto, “non va più bene”… ma è cosa che la stigmatizza… -- poi “lei”! e non il suo utente (che si sa… ha “naturalmente”… i suoi bisogni!). Fuori da una specifica ottica religiosa e di contingenti convenzioni sociali di opinabile utilità pratica, la possibilità di poter “liberamente” offrire prestazioni sessuali dietro corrispettivo appare dunque essere solo un tabù, che è fatalmente destinato a decadere per intrinseca gratuiticità, via via che si andrà sempre più erodendo la “credibilità sostenibile” alla base delle religioni ad impianto misogino. Non a caso in molti paesi “occidentali” più progressisti la cosa non è più fuorilegge, bensì già riscattata ( e pesino normizzata), in un’ottica laica, dal gratuito retaggio culturale da pregiudizio di emanazione confessionale. E già oggi, anche nella stessa “gregaria Italia” –, il più sudditovaticanizzato dei paesi “occidentali” –, la cose non è un reato, se usata liberamente da parte della donna, ed indipendentemente da condizionamenti e sfruttamento di terzi.
Questa possibilità (per evitare facili “pretesti” di inapplicabili fuorvianti polemiche, lasciatemi esplicitamente insistere : non “obbligatoria”… come del resto tutte le altre suddette), varrebbe a ribadire ed enfatizzare anche sul piano ideologico il principio di autonomia ed indipendenza del corpo della donna da indebite interferenze, scelte, decisioni e sfruttamento di altri che non sia la donna stessa titolare di quel corpo --, e con un non certo “superfluo” impatto sul piano socioculturale.

A questo punto, o su queste cose cominciamo a farci un pensiero serio, o smettiamola una volta per tutte di ”infantilmente” lagnarci della crescita zero della società degli italiani doc (che proprio non si risolve col bonus bebè)… -- e lasciandoci quindi fatalmente islamicizzare (ove mai ciò non ci piacesse) dai momentaneamente più prolifici immigrati. Ad ogni buon conto, possibili soluzioni, quand’anche apparentemente “trasgressive” sono dunque delineabili… -- talune persino attuabili già oggi a costo zero, se si volesse (… abbiamo o no “oggi” (finalmente ?), un valido e lungimirante ministero delle… “pari opportunità”?...); e sennò, comunque “più rovinosamente” domani, vedrete!…

Sono infatti gratuitamente, solo provocatoriamente trasgressive certe idee? O non sono piuttosto "troppo" avanzate, e che turbano solo perché vanno ad infrangere “opportunistici” tabù ? A guardare la storia dell’umanità sembra infatti che la trasgressione non risieda mai nelle idee quanto nella momentanea indisponibilità della cultura corrente a volerle accettare, quand’anche oggettivamente sacrosante. In passato, per esempio, avere schiavi era segno di nobiltà e censo, l’aborto era un crimine e le streghe venivano messe sul rogo… oggi, la schiavitù è un crimine, l’aborto un diritto delle donne e le streghe… non sono mai esistite: considerata la portata del ribaltone... più trasgressivi di così non si poteva!... e benedetta trasgressione! ... ah! avessimo trasgredito prima…

Fiona Petito

Silvia GM

@ FIONA: ho iniziato a leggere... poi mi son persa, ma non dispero. Adesso salvo su pag. word tutto tutto il suo postttttISSIMO e poi mi farò 'viva'.
1) fihhiuù : ho trovato un fiocco rosa che scrive più di me- Meno male
2) se dovessi divorziare vorrei un'avv.t-essa come LEI !
3) Mi piacciono le provocazioni quindi leggerò, lo giuro, il suo interessantissimo scritto.
4) voglio proprio vedere quanti maschietti risponderanno.
5) La saluto con un sacco di simpatia.

irene spagnuolo

Gentile Fiona...dovresti aprire un blog! Un intervento così equivale più o meno a quattro o cinque post corposi :)
Quindi innanzi tutto...GRAZIE perchè apprezzo il tempo e le energie che hai speso qui.
Abbiamo in comune gli studi giuridici, Fiona. Forse in questo si intravede una cerca carica, no?!
Sono felicemente accompagnata ma non ho figli. Credo di non aver mai subito discriminazioni. Forse è stata fortuna, non so. D'altra parte considero la parità qualcosa che deve stare in perfetta armonia con le naturali differenze...Difficile? Penso che lo sia solo per cattiva cultura o cattiva volontà.
In tutta franchezza, sono certa apprezzerai la sincerità, non riesco a condividere (nel senso che non capisco e non gradisco) il bisogno o l'istinto biologico alla maternità. Per me non può andar slegata dalla scelta affettiva. Insomma i figli devono essere davvero il frutto dell'amore. Figli di una madre e di un padre. E non di una Madre e di un seme...
Colgo ottimi spunti nel tuo lungo e articolato commento. Ma la crociata delle donne non fa per me. L'evoluzione del pensiero e del costume, nei miei appassionati sogni umani e civili, dovrebbe vedere le due metà della mela camminare mano nella mano. Rispetto e complicità.
Tra l'altro non vorrei che, oltre agli uomini che remano contro, le donne non trovassero sulla strada un nemico peggiore: altre donne....

Non mi dilungo oltre perchè spero vivamente che possano intervenire in molti in questo dibattito.
Ciao Fiona, ancora grazie
Irene

irene spagnuolo

Silvia....aspetto anch'io con ansia i commenti maschili e ovviamente il tuo intervento!
Io ho volutamente scelto una linea di confine per lasciare campo libero :)

Irene

Silvia GM

@ IRENE - @ FIONA.
Non ho ancora avuto, e non avrò tempo sufficiente fino a dopo domani, per
RI- leggere attentamente lo scritto di Fiona. Io però le promesse le mantengo.
Cara Irene ho letto questo tuo sopra invece al quale posso scrivere un CONDIVIDO circa i seguenti tuoi pensieri:
A) – il tuo modo di considerare parità in armonia –
B) – OK per i figli come frutto dell’amore = possibilmente desiderati e sono solo perché
Capitano (peggio ancora per sbaglio).
C) – ADORABILE: ** le 2 ½ della mela camminare mano nella mano… ERA PARECCHIO
TEMPO CHE NON MI CAPITAVA DI LEGGERE UNA ‘PENSATA’ COSì SAGGIA
E VIRTUOSA.
A presto… Silvia GM
DI come dimenticavo:
avanti maschietti, visto che su questo e gli altri blog appartenti al forum, ve ne sono alcuni veramente gentil-uomini.

Bud

Non ce la fo' a leggere il saggio di Fiona...
Non sapevo di questo topic, entro solo ora.

Devo dire che sono pienamente d'accordo con Ivo: nessuna donna si spoglia per farsi ascoltare, ma solo per farsi guardare e ammirare.
Invidio le donne. Una donna puo' resistere al fascino e alle arti seduttive di qualsiasi uomo; un maschio, qualunque maschio eterosessuale, non ce la fa , se una donna lo vuole.

Il sorriso, il corpo di una bella donna sono qualcosa di difficilmente imitabile, anzi, sicuramente inimitabile, per grazia ed armonia, in tutto l'Universo fisico.
L'ho gia' scritto varie volte: il Padreterno quando ha pensato le donne e i bimbi piccoli, altra meraviglia senza paragoni, si e' messo d'impegno, e ci ha fregato proprio bene ...

Per cui, la continua esposizione di - per altro stupendi - corpi femminili per pubblicizzare tutto, dalle auto all'aspirina, al di la' dell'indignazione o del fastidio che puo' provocare in parte del mondo femminile e non solo, rischia di diventare stucchevole, di 'sprecare' un'immagine che invece dovrebbe costituire sempre l'archetipo della bellezza e l'incarnazione del miracolo della vita.

ivo

Ho chiesto un giorno di ferie, spero mi basti per leggere il post... :-))

ivo

pensavo che mi fosse rotta la rotella sul mouse che fa scendere la pagina!...

Bud

... A me funziona ancora (la rotella), ma si e' incantato il tast sx del mouse a furia di scorrere ...

Fiona Petito

Care IRENE, Silvia GM ed altri (eroici) che avete osato leggervi tutto il commento(ne), comunque la pensiate, vi ringrazio. Vorrei, brevemente questa volta, aggiungere qualche (illuminante) nota al margine.

1) – Questa (ri)presa di coscienza della “apparentemente non-più-sussistente” condizione femminile, mi frullava da un po’ di tempo nella testa, e credo che al di là delle (più o meno provocatorie) “soluzioni” (su cui si può discutere… sia pur nel presupposto di laiche, e quindi “libere” scelte personali), tratta un problema reale tutt’ora irrisolto della condizione femminile, che dovrebbe stimolare un serio dibattito. Se l’approccio “provocatorio” del messaggio riuscisse a sortire anche solo questo effetto, sarebbe già un gran bel risultato. Ho notato infatti che…

2) … ci crederete o no, ma questo mio discorso ha ricevuto più consensi da parte degli uomini che non delle donne. Ho avuto l’impressione che la maggior parte delle donne siano per così dire delle suddite-naturali, delle “schiave felici”. Questo sarebbe un altro interessante campo di indagine… ma della psicologia, del costume e culturale… (ma che qui eviterei per non mettere altra fuorviante carne a cuocere).

3) Una curiosità che la dice lunga sull’aspetto costume/cultura: il mio testo iniziale era un pochino più lungo, e relativamente un po’ più “ironicamente irridente” circa certi… pregiudizi. Ne avevo fatto delle copie e distribuito in giro a varie donne. Una delle cose che ha colpito di più di quanto mi aspettassi, è stato un “pezzettino ironico” che a proposito di fecondazione artificiale e “suore” diceva: «Pensate: ne potrebbero beneficare anche le “suore”: mamme “vergini” e “senza peccato”… e che per di più adempirebbero anche al dettato “divino” del “crescete e moltiplicatevi”… e… pure con “tutto-sofferenza-e-sacrificio-e-niente piacere” (con plauso e delizia delle gerarchie ecclesiastiche sempre grandi fan della sofferenza santificante: vedasi ostilità alla RU486, cilici, fustigazioni e roghi salvifici)… bingo!... ed ancora… avrebbe anche l’effetto “riparatore” di simbolicamente compensare i peccati di quelle che usano il preservativo o prendono la pillola per non fare figli…-- siamo addirittura a jackpot! -- e ditemi se tutto ciò è poco!». Bene questo ironico pezzetto, perché irrideva all’inconsistente oscurantismo catto-vaticanizio, ha fatto semplicisticamente bollare il mio testo come “grossolanamente anticlericale ed irriverente”… senza che nessuno si sia preoccupato di dire perché mai, e dove, fosse “sbagliato”. Questo la dice lunga su quanto è tutt’ora condizionata la mente di coloro che… dovrebbero esserne sensibilizzati. Insomma si conferma: mai toccare il vaticano,Gesù etc. – con buona pace della nostra “costituzione” ed incontraddetta sensibilità laica. Ad ogni buon conto per scoraggiare certe fuorvianti inapplicabili “reattività” che fanno perdere di vita la serietà del problema, l’avevo un po’ leggermente “smussato” togliendo le battute più irridenti… ma l’istanza è tutt’altro che infondata: pensateci.

Ari-ciao ed ari-grazie per l’attenzione.
Hugs&kisses
Fiona Petito

ivo

Sembrava impossibile, eppure ce l'ho fatta. Ho letto tutto! :))
Cara Fiona, secondo me...esageri! Che sia ironia, provocazione o pensiero reale. I punti che tocchi sono molti ma alla fine si riconducono ad una unica, grossa rabbia che mi pare di capire hai col mondo intero.
Che dire...forse gli uomini ti hanno molto delusa o forse non ti sei mai innamorata veramente...
Se posso lasciarti un consiglio, affronta un punto per volta altrimenti discuterne su un blog diventa veramente difficile...almeno per me.
Ciao, buona serata!

Marco D'Auria

Concordo perfettamente con il pensiero di Irene nel dibattito con Fiona; non vorrei offendere nessuno ma purtroppo se devo onestamente dire la verità per me da tutto quello che lei scrive evinco che Irene è una vera DONNA, , mentre Fiona mi sembra una glaciale donnina. Scusate ma la vedo così.

Tita

@Fiona "Ho avuto l’impressione che la maggior parte delle donne siano per così dire delle suddite-naturali, delle “schiave felici”. "

...e se fossero semplicemente persone libere che liberamente la pensano in maniera diversa da te?
Non so se fosse dovuto all'ironia espressa e\o colta male, ma nei tuoi interventi mi sembra ci sia un tono moraleggiante proprio di chi crede di aver trovato LA verità, mentre per trovare nuove soluzioni credo sia più utile un atteggiamento propositivo.

Sono d'accordo con Irene: basta crociate, di qualunque tipo esse siano.

irene spagnuolo

Marco....wow, mi emozioni! Grazie :)

Tita lieta della tua condivisione e benvenuta qui!

irene spagnuolo

Fiona non mi sento, sinceramente, schiava felice...comunque se così fosse la felicità paradossalmente giustificherebbe la schiavitù!
Forse in merito alla cultura e ai probabili condizionamenti religiosi tengo sempre a precisare una cosa Fiona. Si può non temere l'ira di Dio ma non si può non rispettare la fede...
Al di là di questo si può discutere dei tuoi spunti. Ma dovresti lasciare qualche porticina aperta...invece pare tu sappia esattamente quale è la realtà, dove sta la verità.
Dai...smussa qualche angolino in più :)
Un caro saluto
Irene

Marco D'Auria

Cara Fiona, touchè; se hai letto altri miei interventi non posso negare che spesso assumo questo atteggiamento moraleggiante
(lo prendo come un difetto minore che moralistico),ma in quanto alla faccenda della verità ,per quello che mi ricordo ho dato questa impressione solo con te ed in un altro post. D'altra parte anche tu nonostante le lunghe argomentazioni mi sembri parecchio tranciante nei tuoi giudizi ed anche se molte saranno considerazioni di vita vissuta, come dice Irene "smussa qualche angolino in più" perchè cazzo siamo in questo mondo per venirci incontro uomini e donne: non dubito che le donne siano + forti ma credo anche che alla lunga single non è bello nè per gli uni nè per gli altri.

Marco D'Auria

Gulp, che fesso !!! Il mio post era rivolto a Fiona che non mi aveva risposto al precedente ed invece ho risposto a Tita che criticava Fiona, ed io ho pensato che la critica fosse rivolta me. Capito tutti? Scusate ma l'Alzheimer!!!!

Silvia GM

@ FIONA: m’arrendo! Non riesco a seguire a comprendere fino in fondo. Appartengo ad un’altra generazione. Posso solo dire: come avvocato è sicuramente molto meglio averla di parte! Essere donna difesa (qualunque sia la necessità) da un’avvocat-essa così penso se ne venga fuori vincenti. Guai, al contrario, capitare dalla parte sbagliata, cioè averla come ‘accusa’. Come donna ammiro la sicurezza, le certezze, le ‘armi’ per esser sempre la migliore, ed uscirne vittoriosa. Su alcuni passaggi del discorso non mi sento all’altezza di esprimermi. Mi occorrerebbero ore per meditare, e non lo posso fare.
Quindi concludo così: complimenti per la grinta: avercela avuta una femminista così negli anni passati, quelle “tremate… tremate.. le streghe son tornate!!”- Per quanto riguarda il discorso figli?
Poveretti coloro i quali hanno la disgrazia di nascere da una- madre- in-carriera-sempre-a-qualunque-costo-12ore-dilavoro-filato-e-magari-melo-porto-anche-a casa-
! Allevati in un rigido collegio “tedesco” con simil… addestramento militare riceverebbero sicuramente più affetto materno, anche lontano da mammà. (senza cattiveria)
Cordiali saluti.

Fiona Petito

M’ero riproposta di non aggiungere altro alle risposte al mio commento(ne). Mi bastava aver gettato il sasso nello stagno. Sono infatti convintissima che i tempi non sono maturi per un “tipo” di discorso come quello: insomma, è necessario ancora mettere qualche altra strega al rogo per poter poi dire che beh, sì… dopotutto le streghe non esistono. Mera, dolorosa (per le non-streghe) fisiologia del progresso, per sua natura lentissimo (ne sa qualcosa Galileo, che ha aspettato 4 secoli… mentre Giordano Bruno aspetta ancora). Comunque, visto che mi avete dato spago (…e tanto peggio per voi) vorrei aggiungere…

1 – In primo luogo vi ringrazio di aver letto il mio commento(ne). (Io non lo avrei fatto… ma non lo dite in giro). E tanto più che è poi scomodissimo leggerlo sul video… ed ancor più faticoso in considerazione del fatto che l’era di internet è un’epoca di messaggi brevi, semplici, pieni di errori di ortografia. (un grazie particolare va allora alla generosa Silvia GM che se lo sarebbe addirittura stampato e letto lentamente!)

2 – Dunque… convinto “pollice verso” per la lunghezza… ma data la materia piuttosto “eretica” dovevo ben argomentare certe “uscite” troppo iper-progressiste… o iper-folli – secondo le sensibilità (ma comunque “iper”) per potere essere sperabilmente almeno… “insultata”… per cui la lunghezza è stata in un certo senso fatale.

3 – Una osservazione (senza alcuna critica) ma solo come “food-for-thought”… se guardate i commenti al mio messaggio-manifesto oltranzista… non è che le stesse appartenenti al mio stesso genere abbiano esultato sia pure per un fazioso-spirito-di-parte con un “evviva” “finalmente” “ben detto” ed altr similari urla da stadio. Come vi avevo accennato il mio messaggio-manifesto è stato sorprendentemente più capito (?) o comunque apprezzato, più dai maschietti che non dalle femminucce (alle quali sembra in linea di massima sempre come se un po’ sfuggisse lo spirito di fondo di tutto il messaggio per fissarsi solo dettagli minori --, il sostanziale spirito di fondo essendo: la riproduzione grava al 100% SOLO sul genere femminile: nello spirito di una società sedicente “avanzata”, che si riempie pervasivamente la bocca di senso di equità, parità, compensazioni, meriti e proporzionalità di benefici ed oneri etc. vogliamo stare ancora a discutere se ci si debba dare asili nido ed altri sostanziali benefici compensativi alle donne per questo zavorrante handycap che il diventare madri comporta???? La società in cui viviamo è fortemente maschilista, con un sacco di vantaggi e privileggi “diseguali” a favore del maschio… e le “inesistenti” compensazioni verso le donne sono viste come una benevolenza. Quelle poche donne che riescono a raggiungere delle posizioni importanti è solo perché proprio non se ne poteva fare a meno di consentirgliene l’accesso. Anzi, si potrà parlare di vera parità, solo quando anche ad una stupida donna si consentirà di raggiungere posizioni di prestigio come spessissimo (rispetto alle donne) accade per maschi stupidi. E sì! è proprio vera la preghiera dell’ebreo che dice: ti ringrazio Signore di NON avermi fatto nascere donna… e lo credo bene!).

Cari cortesi commentatori del mio commento(ne), comunque la pensiate, posso permettermi di chiedervi di rileggerlo (magari un po’ più lentamente)… e lasciar perdere tecnicalità come lunghezza, piglio e tono del post, se si tratti di uscite da piccola ed isterica donnetta glaciale incazzata per i fatti suoi, con carenze sentimentali, o in una botta di sindrome premestruale, e domandarvi invece nel silenzio dei vostri pensieri: questo che ‘sta tizia dice, è giusto o sbagliato?

Ari-grazie per l’attenzione.
Hugs&kisses
Fiona Petito

irene spagnuolo

Fiona senza rileggerti posso sicuramente confermare che alcuni tuoi spunti sono comprensibili, condivisibili o comunque rispettabili...
Ma...diventare madri è uno zavorrante handicap? AIUTO! Questa davvero non mi piace molto, scusami eh...Ma come?! La natura prevede che sia la donna a mettere al mondo e a te sembra un fardello? Ecco, forse è su questo che siamo lontane...Insomma ok la parità civile, l'eguale dignità umana etc etc roba che troverei anch'io indiscutibile. Ma smaniare e mugugnare perchè con "l'inghippo" della maternità ci è consentita meno carriera è ben altra cosa. Trovo sia di tutta evidenza che il privilegio della maternità non abbia equivalente per gli uomini!
Non sarà uno stipendio maggiore o qualche potere professionale o qualche altra stupidità sociale a poter insinuare il primato della maternità come riconoscimento assoluto di spessore fisico, intellettuale, emotivo Fiona. La natura ha decretato qualcosa di enorme. Se poi abbiamo voluto non coglierne il messaggio è altra storia.......

Grazie ancora a te
Un saluto
Irene

Tita

Oltre alla deflorazione obbligatoria per le neonate, io proporrei anche l'amputazione dei seni per le adolescenti!!

...così sistemiamo in una botta sola le discriminazioni basate sulla verginità (???) e sulla taglia delle tette ;)

"La fantasia priva della ragione produce impossibili mostri" Goya

ivo

Fiona, rispondo alla tua ultima domanda: secondo me è sbagliato. Non me ne volere, l'hai chiesto tu...
Ciao.

Fiona Petito

... e perchè, ivo?
Hugs&lisses
Fiona Petito

ivo

Fiona: a me piace ragionare in termini di persone, e non di uomini o donne. Ricorrono costanti i riferimenti nei tuoi post alle posizioni di lavoro importanti, carriera, parli della maternità non come la gioia di avere figli ma come riproduzione...non so, mi pare di capire che per te la felicità sarebbe essere grande manager con due bambini accuditi fin dal primo giorno da altri che se no ti sarebbero d'intralcio e via dicendo...no, non fa per me.
ciao.

Fiona Petito

Rispettabile opinione e visione "la tua", ivo... ma devi ammettere che "leggittimamente" --, e quindi altrettando "rispettabilmente" --, può non essere l'opinione e/o visione di altri. Sarai certo daccordo, che in un mondo di valori soggettivi (ed a guardare storia e culture, valori di questo tipo non possono che essere solo opinabili e personali... -- onde la "necessità" del concetto di "laicità" e libertà di pensiero e di scelte "personali"), non si capisce perchè mai debbano essere gli "opinabili valori soggettivi" di "altri" che uno debba adottare per "se stesso", e non i "propri" opinabili valori soggettivi .
Il mio discorso poi non esclude le tue preferenze, la tua visione di valori, e non obbliga "nessuno" ad alcunchè: pone solo delle istanze... che, a guardare la società come è oggi, e dove sta andando... mi sembrano tutt'altro fuori posto. Rimane il fondamentale principio del "nessun obbligo per alcuno" (...concetto che è tra l'altro anche "espresso esplicitamente" nel mio messagione), ma una libera "scelta", per tutti -- sia pure al momento di sola condivisione di vedute, o di mera base di riflessione. Tutto quì.
Grazie ancora per aver prestato attenzione al mio messaggio.
Hugs&kisses
Fiona Petito

Valentina

@Fiona:
1)non è l'imene il problema, ma la mentalità! Meglio corsi di educazione affettiva e sessuale,altrimenti si rischia solo di spostare la morbosità su altre parti del corpo.

2\3)falsa soluzione:non è detto che la donna sia pronta a "riprodursi" durante gli anni di studi, non è detto che avere "figliato" prima sia un vantaggio per la ricerca del lavoro (anche le mamme di bambini piccoli sono discriminate, sai), ecc. Ancora una volta sposti l'attenzione sul "problema maternità", mentre anche qui il vero problema è la mentalità: smetterla di pensare che l'avere e il CRESCERE (che non menzioni mai!) figli sia un ostacolo e non una risorsa.

4)Matria potestà "sensata e legittima" per te, io preferisco il concetto di potestà genitoriale, perché antepongo l'idea di crescere ed educare un figlio INSIEME, al mero aspetto fisico della gravidanza e del parto. Inoltre un figlio NON E' un "pezzo del corpo della madre" (scusa, ma qui esprimi davvero un'idea da medioevo!), ma un essere umano a se stante, anche se non ancora autonomo.

5)Non so.

Dici che la tua visione é rivoluzionaria e "tropppo avanti" per essere capita, mentre in realtà è un falso femminismo reazionario: la soluzione non sta nel compiacere i datori di lavoro e spingere le donne a "riprodursi" prima, per non dar fastidio alle aziende con la maternità!! Sta nel cambiare la visione globale del mondo del lavoro. Come?Culturalmente e "con ribellione"(non mi viene un termine meno naif, scusate...), smettendola di far passare le nostre scelte di vita sotto la lente deformante della mentalià aziendale.

Un abbraccio

irene spagnuolo

Bellissimo il tuo intervento Valentina. Grazie!
Lieta del tuo passaggio qui :)
Irene

Fiona Petito

Valentina! in alcun modo quanto dici è in conflitto col mio messaggione. Sono ahimè i fatti che sono in conflitto con la condizione femminile... tant'è che tu stessa parli di necessità di cambiare o "creare" una mentalità più adeguata. Inoltre, sono talmente convinta che il cambio di MENTALITA' sia fondamentaalmente preliminare ad ogni necessario cambiamento e/o evoluzione, che in tutto il mio messaggione questo traspare, tanto che se ne stigmatizza l'intrinseca lentezza con cui un inevitabile cambio si manifestrà.
Eppoi sìiiii... la maternità è una cosa potente e bellissima che abbiamo noi donne... ma perchè allora NON sia noi donne le privileggiate?... ma si vive in una società essenzialmente maschilistica? ovvero: di privilegi maschili???'...
Il mio messaggione, non l'ho buttato lì superficialmente, credimi: so che è noioso farlo, ma se lo si legge con più calma rilfettendoci (... e magari anche con un po' meno prevenzione... come fatalmente accade per tutte le cose che sono un po' "eretiche"), ci si rende conto che è un non inopportuno sasso nello stagno.
Ciao
Fiona

Valentina

@Fiona, sono sicura che tu abbia riflettuto molto sulla questione, si vede da come argomenti le tue idee. D'altro canto, però, non vedo perché tu debba accusare chi la pensa diversamente da te di aver letto velocemente, senza riflettere e con pregiudizi...
Un ultima cosa: continuando a ripetere fra le righe (ma neanche troppo) "IO sono nel giusto, siete VOI che non capite e\o non leggete bene", si rischia passare per dei fanatici, e mi sembra proprio che sia l'ultima cosa di cui la nostra sociatà abbia bisogno attualmente. Non voglio dire che si debba rinunciare alle proprie idee, ma solo lasciare agli altri la loro dignità di persone pensanti, anche se arrivano a conclusioni diverse dalle nostre...

grazie Irene per lasciarci utilizzare il tuo blog, un abbraccio a tutti

Marco D'Auria

Cara Fiona, mi sembra di notare che i tuoi post seguenti al primo, siano , dal mio punto di vista molto più condivisibili. Il primo effettivamente per chi arrivava in fondo (ed io l'ho fatto)non ti rendeva giustizia, ma aveva il merito di gettare "il sasso nello stagno". Resta per me una sola cosa; io a voi donne invidio molte cose, ma pima di tutto il fatto di essere donne. Per favore non abdicate mai a questa cosa meravigliosa: se potete tendete a prendere le cose buone degli uomini, se ancora ne abbiamo, ma per favore cercate di non usare il potere che comunque dovrete avere sempre più (è inevitabile)come lo usa l'uomoe non sto nemmeno ad esemplificare. Per finire noi non potremo mai essere come voi: voi date la Vita. Tutti gli altri modi x procreare li vedo come sostitutivi quando non si può in modo naturale. E' vero , come dici tu che comunque , in Italia credo più che nel resto del mondo occidentalizzato, ci si basi molto su questa "retorica" con la R maiuscola della maternità, per lasciare il peso di tutto sulla donna ( vedi asili nido, assistenza a livelli penosissimi, stato sociale mancante etc.... ).Baci Marco D'Auria.

irene spagnuolo

Valentina...sono io che ringrazio voi! E' un piacere ospitare e seguire dibattiti così civili e interessanti. Per me sono fonte inesauribile di riflessione :)
Un saluto a tutti
Irene

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