Ecco, ora vorrei avere il suo humour garbato e accattivante. Vorrei riuscire a salutarlo degnamente, con quella sua signorile ironia!
Non è un elogio funebre che lo lascerà nei nostri cuori. D’altra parte quello che di lui ci mancherà, moltissimo, già da molto è perduto, nella nostra tv, nel nostro costume. E’ questione di stile, di sorriso, di professionalità. O di spirito, soprattutto. Perché non sono mai riuscita ad immaginare l’uomo Raimondo Vianello diverso dal personaggio…
Sarà anche quell’amore durato 50 anni. Sandra Mondaini, compagna nella vita e sulla scena, ora è sola. Credo sia una lacerazione terribile, praticamente insuperabile.
Che barba, che noia questo romanticismo! Qualcuno potrà pure pensarlo, lo so. Ma per me resta un’emozione bellissima. Ricordare la coppia di Casa Vianello è un po’ come celebrare la dolcezza e la forza dei sentimenti, della sobrietà, della complicità. Perché quel sodalizio arriva a noi come la sintesi perfetta di amore, gioco, intelligenza. E non può non essere un’iniezione di fiducia, una lezione di raffinatezza, un esempio di virtù.
Non è che mi piaccia semplificare e godermi le immagini patinate. Non mi muove l’onda emotiva del momento, facile da cavalcare ma anche da dimenticare. Perché loro avranno avvertito la fatica, il dolore, la stanchezza, forse pure la noia…scusate ma il tormentone è inevitabile. Eppure hanno mostrato che l’armonia profonda è il portentoso antidoto alla tentazione, alla stupidità, alla monotonia.
Magari non c’è passione che regga l’urto del tempo. Ma c’è di sicuro un legame indissolubile di valori e rispetto che può sfidare decine e decine di stagioni. Possiamo parlare di sintonia. Possiamo sognare un’alchimia di cuore e ragione. Possiamo andare oltre, con un po’ di audace tenerezza. Perché ho l’impressione che Raimondo Vianello e Sandra Mondaini abbiano amato la vita anche attraverso la loro straordinaria capacità di godere la grandezza e la nobiltà di un’unione. Non so quanto io possa spiegare questa sensazione. E’ qualcosa che solo l’intuito un po’ fanciullesco percepisce.
L’addio alla tv di Sandra Mondaini ci aveva già preparati al distacco, aveva dato la misura dell’età e delle malattie insomma. Adesso l’addio di Raimondo Vianello è quello senza ritorno, quello che lo consegna alla memoria, quello che chiude una lunga parentesi. Sarà un abbraccio enorme e caloroso quella della gente, ne sono sicura. Perché lui aveva graffiato, ammiccato, accarezzato. Con tutta la grazia e l’arguzia possibili. La grazia e l’arguzia che c’era tra loro. Accidenti, vi sembrerà ch’io confonda il piano pubblico con quello privato. Pazienza. Questo è quello che ho sempre intravisto nei loro sguardi. Questo è quello che mi ha conquistato.
Elegantemente, con la serena compostezza che per tantissimi anni ha avuto accanto, azzardo un caro saluto a lei, a Sandra Mondaini. E a lui, all’eccezionale Raimondo Vianello, vorrei dedicare un ringraziamento sincero e intenso. Per quello che mi ha regalato e che non saprò mai esprimere compiutamente.
Ciao Irene,
mi unisco al tuo saluto a Raimondo, l'unico signore rimasto di una generazione di grandi attori ormai tutti scomparsi.
Hai detto tutto benissimo tu, con la tua sensibilità delicata. Difficile aggiungere qualcosa di significativo.
Un abbraccio, a presto,
HP
Scritto da: homing pigeon | 16/04/10 a 00:55
Certi personaggi televisivi, particolarmente longevi, che abbiamo potuto amare già fin dagli inizi degli anni '60, ci sembrano immortali. Sono persone uniche irripetibili. E quando ci rendiamo conto che, al di fuori degli schermi sono persone comuni mortali, capiamo quanti momenti preziosi ci hanno 'regalato'.
Un pensiero al signor Raimondo, che è passato oltre; un abbraccio alla signora Sandra, per la quale rimanere-sola- credo sia più faticoso.
Scritto da: Silvia GM | 16/04/10 a 10:12
Bellissimo post, Irene.
Per una questione generazionale, i tuoi ricordi televisivi sono probabilmente identici ai miei. Quei sabato sera davanti al teleschermo con Sandra e Raimondo rimangono patrimonio di tutti noi nati negli anni '60.
La loro storia affettiva, durata cinquant'anni, dimostra che volersi bene per tutta la vita non è un'utopia. Nel blog ho citato una frase che Sandra disse tempo fa e che, a mio parere, rivela un piccolo ma fondamentale ingrediente: saper ridere insieme. E' un concetto in cui credo molto, da sempre.
Un abbraccio.
Pim
Scritto da: Pim | 16/04/10 a 11:09
Raimondo era raffinato e signorile, per nulla romantico. Il suo umorismo tendeva naturalmente al "noir". Sono convinto fosse cattivo e scorbutico anche nella vita quotidiana. Del resto dei buoni e "buonisti" nessuno sa che farsene... Addio, Raimondo, vecchiaccio cattivo!!! Ti rimpiangeremo.
Scritto da: gian49 | 16/04/10 a 19:25
Grande Raimondo e bravo, bravissimo.
Ciao
Scritto da: demata | 16/04/10 a 21:02
Un altro pezzo del mio mondo che scompare.
Mai volgare, come Carlo Dapporto,Walter Chiari e Gino Bramieri, romano ma senza romanesco !
Vedo con piacere che anche persone molto più giovani come tu sei provano lo stesso sentimento. Speriamo che dopo l'orgia di sbaracmento dei giorni nostri si possa tornare a sorridere con il vero umorismo ed ironia.
Ho visto la scorsa settimana, l'ultimo spettacolo della riedizione del "signor G" di Gaber,al Piccolo di Milano, fatta per intero da Neri Marcorè e trovo che sia uno dei pochi giovani talenti con quello stile.
Pier
Scritto da: Pier | 17/04/10 a 01:34
Ogni rete televisiva ha un interesse predominante : avere il più elevato numero di telespettatori; e questo porta alla conseguenza che molti spettacoli sono vere schifezze,con aspiranti al successo che danno il peggio del peggio. QUALCHE VOLTA ci permettono di 'condividere' un momento di autentica e profonda umanità. Un'ora fa'...funerali...in Chiesa, e Sandra che chiamava: " Raimondo...Raimondo ". E Pippo, da grande...: "Sandra, devi sempre chiamarlo, Lui ti ascolta...". I loro "spettacoli" erano semplici spettacoli... o ci hanno PREPARATO AD ALTRO?
Scritto da: umberto | 17/04/10 a 14:06
Per me rimarrà per sempre un bellissimo esempio di quel termine così difficile da definire che è "classe".
Ciao Irene, a presto
Prish
Scritto da: Prishilla | 17/04/10 a 14:51
Mi dispiace molto.
Scritto da: ivo | 18/04/10 a 00:54