Avessi sentito una voce sola avrei pensato a un delirio individuale. Macché, tante, troppe. A settembre l’azienda chiude, l’ufficio riduce l’organico, il contratto scade e non sarà rinnovato. E loro, per fortuna, riescono a godersi la vacanza d’agosto. Per fortuna! Insomma avete capito, alle ferie non si rinuncia! Anzi, i futuri disoccupati sono felici di potersi concedere una pausa in spiaggia, poi si vedrà. Qualcosa accadrà, qualcuno risolverà, la crisi passerà…
Ripeto, parole così me ne sono piovute addosso parecchie. Per questo mi permetto di starmene qui, tra stupore, sgomento, paura e confusione a rifletterci su. Non sono per il pessimismo cosmico. E comprendo la speranza e la fiducia, pure un pizzico di audacia per carità. Che se del domani non vi è certezza, è importante sapersi godere l’oggi. D’accordo. Ma il buon senso, la misura, l’ordine di priorità tra problemi e desideri sembrano smarrirsi in una selva di input irrefrenabili e inquieti, fuori da ogni umano equilibrio, al di là di logiche comuni.
Qualcosa accadrà, qualcuno risolverà. Nelle mani della provvidenza, quella sociale forse. O di qualche amica formica. O di mamma e papà. Non so, davvero mi sfugge l’effetto agosto, quello potente e prepotente che spazza via ansie e tormenti e impone bikini e distrazioni. Rimandiamo a settembre le noie, gli assilli, la disperazione. A quel settembre che già ci ha presentato il suo volto buio, accidenti. Ti licenzio a settembre…più disastroso di così non si potrebbe immaginare, insomma.
Mi auguro abbiano le tasche piene di benessere così da sopportare le entrate che mancheranno. Non vorrei mai invece fossero piene di scelleratezza, di leggerezza, di vergogna della “povertà”. La lacerazione autunnale sarebbe devastante, sotto ogni profilo.
Tremo quasi all’idea di settembre. Mi aggrappo davvero all’idea di aver raccolto solo la felice posizione di chi può far spallucce a un licenziamento e alla precarietà più precaria. Ma il dubbio, atroce, resta. Perché avverto nell’aria un fatalismo un po’ arrogante, una sorta di pretesa al roseo futuro, alle garanzie regalate non si sa come e da chi, a potersi concedere il piacere, sempre e comunque.
Mi trattengo, con una specie di pudore e di inadeguatezza. Non vorrei che il mio disorientamento assumesse il tono della predica. Non faccio la morale alla cicala. Libertà di pensiero, innanzi tutto. Basta che ci siano consapevolezza, responsabilità, rispetto. E un sano spirito civile che, davvero, non guasterebbe.
Se potete aiutatemi a capire…
Brava, Irene. Le parole che passeggiavano nella mia testa leggendo di bollini neri sulle autostrade, deliri di decine di km di coda, vedendo anche le strade dell'iperdepressa provincia biellese svuotarsi né più né meno degli anni passati, contando a decine le vetrine chiuse per ferie.
A vederlo da fuori, si direbbe che la crisi non rappresenta un problema, o che è un problema "degli altri", un po' come i peccati, le malattie, i debiti e la cosa pubblica.
Forse, non solo di economia si soffre. O forse hanno ragione, e quelle che sembrano teste di struzzo insabbiate sono in realtà i folli e sfrenati brindisi prima dell'apocalisse.
Il tuo disorientamento può permettersi tranquillamente un ballo con la mia inquietudine.
Scritto da: Chris | 07/08/09 a 18:29
Chris...folli e sfrenati brindisi prima dell'apocalisse, questa è una sintesi amaramente perfetta direi :)
Grazie, lieta della tua compagnia!
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 07/08/09 a 20:11
In un paese dove vige la "furbizia", si evadono le tasse e si ruba ...legalmente, con le leggi ad personam, é inutile preoccuparsi del domani. Faremo come i barboni o gli extracom.: andremo a rubare e poi in galera per mangiare e i figli a scuola dalla Gelmini se ci sarò posto od a imitare la Mara nazionale a ...darla al grande Duce.
Scritto da: janni | 09/08/09 a 12:51
Dimostrazione che la crisi è solo un trend?...lamentarsi è solo un must del momento,in barba a chi davvero il lavoro l'ha perso già e davvero sta in "vacanza" da mesi?...mah.Fatto sta che le strade,i porti e gli aeroporti son pieni e a chi gli tocca restare dovrà sorbirsi i racconti vacanzieri prima e le lagne settembrine dopo...poveri noi!
Scritto da: Daniela | 09/08/09 a 16:15
meno male che non sono l unico a pensare così!
ti ringrazio del post
sono uno di quelli che hanno scelto di rinunciare
alle ferie, vista la situazione economica
mi sembra un mondo di incoscienti...
Scritto da: matteo | 09/08/09 a 16:55
Sono un pensionato, di quelli fortunati, dopo 40 anni di lavoro duro e pericoloso ho (avevo) una pensione che mi permetteva ditogliermi qualche sfizio, nulla d eclatante, ia cena fuori, il viaggio di piacere in Italia, ora se non sto attento il fine mese diventa una mission impossible. acquisto al discount e quest'anno ferie nisba. non temo per me, ormai ho vissuto, ma temo per chi ha famiglia, per i giovani, per gli anziani con redditi minimi, insomma, temo per il mio paese.........
Scritto da: giampaolo haver | 09/08/09 a 17:15
brava. si è verissimo stessi discorsi li sento anche io. ti diro di più. io che lavoro ce l'ho me ne sto a casa perche ho tante spese.disoccupati cronici mantenuti da padri e madri pensionati, se ne vanno in ferie alla faccia mia. che schifo.
Scritto da: mauro | 09/08/09 a 17:49
Non credo che tutti quelli che partono siano senza lavoro. Credo invece che i media vogliano dare un'immagine falsa della realtà. Poi é vero esiste anche una sorta di rassegnazione fatalista che questo Governo alimenta per cercare di alleviare il dolore; una sorta di "morfina" metaforicamente parlando, che distoglie dai problemi. La situazione invece a Settembre sarà davvero difficile.
Scritto da: Daniele Verzetti, Rockpoeta | 10/08/09 a 21:41
Mi spiego meglio; credo che i media vogliano far credere che gli Italiani cmq sono felici e che poi tutta questa crisi non esiste se tutti questi italiani partono per le ferie. In realtà molti tornano al sud da parenti e molti fanno vacanze mordi e fuggi ed altri ancora in realtà no le fanno per nulla.
Scritto da: Daniele Verzetti, Rockpoeta | 10/08/09 a 21:42
Può darsi Daniele ma io non mi sono affidata alla voce dei media...ma di persone in carne ed ossa!!!
:(
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 10/08/09 a 21:55
Berlusconi e suoi compari vogliono dare l'idea di un paese tutto in vacanza ma Roma, ad esempio, è piena di gente. Persone che se ne fregano del loro imminente licenziamento scegliendo addirittura di esorcizzare la malasorte sputtanandosi gli ultimi risparmi in vacanza non ne conosco ma comunque rispetterei la loro scelta in quanto pienamente d'accordo con la tasi "Titanic" ben descritta negli interventi precedenti. Io stesso, pur lavorando, avrei deciso da tempo di vivere "alla giornata". L'ho deciso considerando lo sbando completo di questa società dove l'insicurezza nel futuro regna su tutto. Una società "Biagizzata" dove tutti sono ridotti a vivere a "progetto" per ingrassare i padroni pagando una eterna precarietà. Allora meglio davvero sputtanarsi tutto in questo mese di agosto e... vada come vada.. :-)
Scritto da: maxgiordani | 11/08/09 a 12:06
Vengo da una città di disoccupati e da un quartiere dove, anni addietro, ne hanno messi per strada circa 40mila.
Non mi impressiona sentire che al Nord ci saranno 200mila disoccupati in più, da settembre.
Non mi interessa se le loro famiglie non avranno di che vivere o i loro mutui andranno in malora.
Non sono accomunato nella sofferenza di chi vive in Padania.
Non sono immemore del saccheggio e del degrado del Sud da che il Settentrione e la Capitale la fanno da padroni.
Sono nato e cresciuto in un luogo dove, su oltre 10mila giovani, i laureati si contano sulla punta delle dita e dove lo Stato non ha mai garantito la legalità, che il presupposto imprescindibile della sua ragione d'essere.
Adesso, nell'abbraccio mortale, anche il Nord, dopo averne tratto solo vantaggi, deve temere il declino e la povertà?
Ben venga.
P.S. Facciamoci furbi ... "loro", quelli delle fabbriche e solo "loro", hanno gli ammortizzatori sociali a carico delle nostre pensioni (INPS).
Scritto da: demata | 11/08/09 a 13:13
Non ho ho mai scritto, diciamo cosi, al buio! Ma sono rimasto colpito tempo fa dal Suo sano buon senso. Nella calma forzata di questi giorni le Sue riflessioni sulle ferie, quanto ci attenderebbe a Settembre e poi,come sempre da anni nel prossimo, anno o a Gennaio, mi portano a pensare, come in passato, ho più di 70 anni, che anche a Settemnre non succederà nulla che come collettività, chi più chi meno, non ci meritiamo. Continuerà la solita presa in giro reciproca e collettiva, dimenticando che è da tempo evidente che lo stato,o colletività , o società non può e non riesce a sostenere le aspettative, le necessità ed i bisogni di tutti e tanto meno le ansie, i sogni e anche le pretese di tanti, di troppi.
Sono un tecnico e amo i numeri,inequivocabili, che confermano quanto affermato sopra e i ns.vari politici, tutti,cavalcano e stimolano invece la loro e ns. irresponsabilità !
Cordialità. Pier
Scritto da: Pier | 11/08/09 a 15:53
Questa cosa che descrivi, Irene, in realtà è proprio la conseguenza di una profoda crisi. Non si riesce più a sostenere un mutuo, pensare di risparmiare per aprirsi un'attività propria è utopia; risparmiare per farsi fottere i soldi su parmalat o tecnologici o fondi mangiasoldi...bo? Partendo dal presupposto che di fame per ora in Italia non si muore e risparmiare per avere un domani qualcosa è diventato impossibile...tanto vale spendere "quei quattro soldi" con una certa soddisfazione! Ciao, buona serata!
Scritto da: ivo | 11/08/09 a 22:14
Max, demata, Pier, Ivo...ecco le vostre osservazioni sono un ottimo commento. Insomma è pur vero che in piena crisi hanno senso pure le vacanze apparentemente scellerate ecco...
Quanto alla vita alla giornata, beh forse sarebbe la filosofia giusta o l'unica serena :)
Forse da settembre ci troveremo ancora molte volte a discuterne...
Grazie a tutti!
Saluti
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 12/08/09 a 01:04
E' bello trovare, anche se solo nel web, un riscontro a quanto vedo tutti i giorni qui a Biella, città in "fase di deindustrializzazione". Almeno voialtri uscirete dalla crisi, qui a Biella invece la crisi è definitiva, dovuta alla morte del tessile. E per me, nonostante il lavoro vada bene, quest'anno niente ferie!
Scritto da: Alessandro | 12/08/09 a 01:24
@Demata: se la tua è una provocazione devo dire che non l'ho capita e me ne scuso; ma se il tuo pensiero è da intendersi tale come scritto... c'è da capire e giustificare Bossi & c.
Scritto da: ivo | 12/08/09 a 19:40
Forse la cosa strana non è tanto chi sceglie la vacanza nonostante tutto ma il fatto che di futuro non si parli più.
luigi
Scritto da: gobettiano | 12/08/09 a 19:51
Irene
Ieri dicevo che a Settembre si tornerà alla solita presa in giro reciproca e sottolienavo il ns poco senso di responsabilità sopratutto verso i numeri, le cifre ed i fatti. Oggi,poco fa, ho guardato per caso, sempre su "La Stampa"gli "instant poll ". Guardate cosa è riportato a proposito di ferie... QUESITO : Secondo le statistiche della UE l'Italia è uno dei paesi dove si fanno più ferie. Secondo voi il sistema deve cambiare ?
RISPOSTE :
A Si vanno ridotte (19%)
B No vanno bene così (37%)
C No vanno aumentate (43%)
Che dire... Buona Notte !
Pier
Scritto da: Pier | 12/08/09 a 23:56
Eh appunto Pier...
buona notte!
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 13/08/09 a 00:14
scusa Pier (e di rimando anche Irene), ma faccio un appunto anche sul tuo pensiero: non dimentichiamoci che più ferie è migliorare la qualità della vita, più tempo per la famiglia o per hobbi personali. O magari anche solo per riposarsi. E non è detto che le ferie per forza debbano essere spendaccione. Sai quante lotte sindacali si son dovute fare per arrivare a godere del numero odierno di ferie? tante! Per cui non perdiamo di vista il problema vero: la precarietà e disoccupazione; che nulla hanno a che vedere con le ferie. Anzi, una volta uno slogan che andava di moda era: lavorare di meno per lavorare tutti...ma le mode passano, si sà. Buona giornata.
Scritto da: ivo | 13/08/09 a 12:49
Ivo...io intendo vacanze, non riposo a casa...quello, ci mancherebbe, è giusto e necessario Ivo. Ma parliamoci chiaro "la voglia matta" più diffusa non è stare a casa in famiglia ma andarsene in spiaggia, ecco il punto...E guai a non farlo, sembra quasi un obbligo accidenti!
Non lo capisco proprio, sorry :)
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 13/08/09 a 22:30
A proposito di sobrietà, consiglio una visita a questo sito:
http://www.bilancidigiustizia.it/
Buona lettura.
Angela.
Scritto da: Angela | 14/08/09 a 10:04
Ciao Irene. Sai, l'ammasso, il carnaio che si rinnova ogni anno sulle spiagge...secondo me, è la voglia di vivere nel collettivo che c'è un pò in ognuno di noi che riemerge dopo un anno di 'clausura' nei soliti locali. Un fatto positivo che noto di ciò è la voglia di parlare, socializzare che trovi nella gente sulle spiagge, succede anche a me: rispetto che in un altro luogo, mi viene naturale conversare con quelli che incontro...chissà, forse perchè sono in ferie..:-))
Scritto da: ivo | 14/08/09 a 14:36
Certamente edonismo, anche disabitudine a considerare con prudenza le conseguenze delle proprie scelte (superficialità, potremmo dire). Ma anche una forma di leggerezza che può essere una sorta di saggezza alternativa, figlia dell'oggettiva impossibilità di pianificare e madre (forse) di una vita meno ansiosa e meno cariche di aspettative ad alto rischio delusione. Come mi ha ricordato alcuni giorni fa un cameriere di Napoli, "l'ultima camicia che indosseremo non avrà tasche".
Scritto da: Roberta | 14/08/09 a 15:16
Il tuo articolo è terribie ed il fatalismo che che ci si legge fa paura gli sfratti aumentano e quello che si sa lo si viene a sapere via internet.Le Tv tutte private ? non ne parlano e se qualcuna che ne parla non lo si nota ma sarà per l'ottimismo che qualcuno molto vicino a Dio riesce a infondere e pe rvicino a Dio intendo qualcuno unto dal Signore .
Questo disastro è stato creato dai grandi economisti e banche in amrica 150 anni di galera in Italia hanno avuto soldi dallo stato .Bel pensiero
Scritto da: Francesco | 14/08/09 a 15:44
Alessandro di Biella, non c'è niente di definitivo. Non demoralizzarti! Io conosco bene la Val Seriana (BG). Li il tessile era dato per morto circa 40 anni orsono. Hanno cambiato,riconvertito, investito si sono impegnati e dati da fare tutti sempre; ora è ancora di più una zona molto prospera. Quindi ce la farete, dipende da Voi.
Buon Ferragosto
Pier
Scritto da: Pier | 15/08/09 a 02:54
Cento anni fa non si parlava tanto di disoccupazione, si abitava in campagna e comunque si lavorava con la terra (orto ,frutteto,castagne, bachi da seta legna e altro ) Ma ora hanno creato un'unica colata di cemento tra Milano e Novara e fra un po' fino a Torino sarà un unico centro abitato e allora andate a lavorare nell'edilizia..... e guai a parlare di frenare sviluppo e crescita economica....
Scritto da: benni | 15/08/09 a 08:24
x ivo
No, non è una provocazione.
E' l'opinione di un meridionale, che ha visto smatellare la Cementir e l'Italsider, mettendo, in un sol colpo ed in un solo luogo, in strada un centinaio di migliaia di persone, tra famiglie, indotto e quantaltro.
Ho visto trasferire, senza un battito dei Sindacati, attività produttive e prosperose in Calabria (Gioia Tauro, oggi terminale europeo del narcotraffico) ed a Roma (Selenia ed Aeritalia, oggi Alenia).
Ho visto distruggere tonnellate di ottima frutta e verdura, soffocando la Cirio, in cambio di quote latte al Nord ed in Emilia.
Ho visto intere generazioni di Meridionali, prive di sussistenza e di sussidi, prendere la via del crimine o dell'emigrazione, visto che la cassa integrazione la prende chi un lavoro ce l'ha già e se ha un Sindacato che si batte per lui.
Ho visto decenni di "rivendicazioni" che hanno avuto come risultato l'esplosione del pubblico impiego, del "posto fisso", al Centro e al Sud, senza che quei territori abbiano un PIL atto a pagare tutti questi lavoratori.
Non è una provocazione: è il contributo sindacale al degrado del Sud.
Del resto, per arrivare alla situazione attuale devono proprio essercisi messi tutti. O no?
Dunque, non mi fa nè caldo nè freddo se a Nord, per la ristrutturazione postcrisi, salteranno 200mila posti.
C'è dell'altro.
Non è che si sta facendo un tot di demagogia sulla pelle di chi perderà il lavoro e verrà "aiutato" a restare in fabbriche e sedi COMUNQUE non redditizie allo stato attuale e futuro del mercato?
E' un vero aiuto? Non direi proprio.
Infatti, il lavoro c'è, visto che i nuovi inserimenti di stranieri, quest'anno, sono stati superiori alle 200mila unità ... operai non specializzati, servizi alla persona, collaborazioni, centralini, autisti, eccetera.
Mica proprio da buttar via, se passi la vita tutti i giorni in un capannone.
Ripeto, siamo sicuri???
Scritto da: demata | 15/08/09 a 12:10
E' una vergona che al meridione si faccio ancora pianto greco, "perchè non siamo aiutati". La domanda è perchè non fate e basta ?
La criminalità la potete eliminare senza bisogno di "fondi". Basta avere voglia e coraggio di farlo domani mattina a furor di popolo.
Quanto agli aiuti, soldi a pioggia sono solo e sempre finiti in mano alla mafia.
Ma perchè bisognerebbe eternamente aiutarvi ?
Si può essere solidali con chiunque, è un dovere se l'altro è in difficoltà, ma non si può passare il resto della vita ad aiutarlo, ad un certo punto ci si deve muovere da soli. Così dovrebbe essere con il meridione, con le migliaia di miliardi gettati a pioggia negli appalti della sanità e tante altre miserevoli storie sulle quali sorvolare per pietà.
Se la gente lo vuole domani si alza e cambia la sonata.
Ma voi non volete, vivere così vi piace e lo considerate un diritto, quindi nulla cambierà.
In Campania sono stati zitti mentre la camorra riempiva i campi di rifiuti tossici, salvo gridare come vittime dopo facendo finta di non avere visto. Vittime del nord ? Vittime di voi stessi.
Abbiate il coraggio di muovervi non potete fare le vittime per sempre !
Scritto da: Giuseppe | 15/08/09 a 22:46
Caro Demata, non hai visto assolutamente nulla di speciale; queste cose le hanno viste e vissute un sacco di persone in tutta Italia (io in prima persona).
E, dopo una lettera come la tua tua, Mi verrebbe da dire di rimando: bene, se il sud va sempre più a fondo o.k., se dopo che sono venuti a lavorare e vivere al nord migliaia di famiglie ancora ragionano così...benvenga Bossi, si taglia il ramo improduttivo e mafioso del sud ed avremo solo da guadagnarci!
No, non mi piace. E' tutta una nazione, siamo in europa e tutti dobbiamo provare a cercare di mantenerla viva e di migliorarla, di abbattere ste barriere stupide del nord e sud (come invece tu stai incrementando)e provare a mettere in pista un governo serio con un programma serio, solo così si può pensare di vivere un domani senza paure di rimenere senza lavoro e senza casa. Solo rimanendo uniti c'è speranza. A meno che tu non sia già pensionato ed il tuo ragionamento non sia: "io me la cavo", gli altri...si arrangino! Sono tanti i pensionati che ragionano così...
Scritto da: ivo | 16/08/09 a 01:15
Non voglio trasformare questo post in un dibattito a due, sarebbe scortese verso Irene.
Meglio soli che male accompagnati, lo diceva MalcomX per gli Afroamericani, ed io credo si addica a tutti i Sud del Mondo. Stop.
Scritto da: demata | 16/08/09 a 09:58
Demata: non è un dibattito a due, può intervenire chi vuole. E nemmeno ho notato nulla di scortese verso alcuno. Dammi retta: smetti di fare la vittima e di cercare motivi di divisione tra persone! La guerra dei poveri non ha mai portato frutti al popolo, ma solo arricchito e divertito i "signori".
Scritto da: ivo | 16/08/09 a 11:32
Questo blog è apertissimo, a chiunque si cimenti in civile dibattito...No problem, demata!
Io leggo anzi molto volentieri i diversi interventi e rifletto. Grazie, per me sono stimoli utili.
Forse però qualcuno dovrebbe prima o poi riuscire a mettere in chiaro bene e tutte insieme le "ragioni" e le pecche del nord e del sud. Tutte sul tavolo. Poi si potrà partire con il piede giusto per rimettere ordine e giustizia :)
Scritto da: irenespagnuolo | 16/08/09 a 15:41
scusa Irene se insisto ancora: le ragioni e le pecche del nord-sud sono in chiaro e note da molto tempo. Voler andare a fondo, secondo me, serve solo a rispolverare ogni volta vecchi rancori e pregiudizi. Ordine e giustizia: mi sembra un pò utopico. Cioè: eliminiamo la mafia e facciamo dei vari finanzieri ed industrialotti persone coscenziose ed oneste. Semplice no? No, credo che il primo passo possibile volto ad un risultato che potrebbe essere utile da parte di noi tutti, è la solidarietà. E non dare questa per via di trascorsi -che tra l'altro nessuno di noi ha potuto modificare o risolvere- è veramente voler lasciare tutto com'è o fregarsene se peggiora. Buona notte.
Scritto da: ivo | 16/08/09 a 23:13
Ivo, dialogo e confronto sono indispensabili per la solidarietà...Noi qui siamo già in buona posizione!
Non scusarti e insisti quanto vuoi: ti leggo con grande attenzione :)
buona notte
Scritto da: irenespagnuolo | 16/08/09 a 23:47
La solidarietà è una bellissima cosa sopratutto quando è fatta individualmente. Però ci sono 170.000 ONLUS con circa 2 milioni di soci, sono meno di 13 soci per ciascuna ed hanno agevolazioni di ogni tipo, per sedi, auto, telefonini,IVA esente, un presidente, un consiglio direttivo.... concorrono all'8 per mille, hanno soldi dagli enti locali, ecc. Costi che nessuno conosce . La soluzione possibile è solo quella della RESPONSABILITA'e con numeri, cifre, costi. Purtroppo quando si guardano questi, costi.. ad esempio, sanità Sicilia, Campania, Calabria, Puglia, comparate con le altre regioni.. hanno cifre da paura . Poi la Regione Campania ha 7.582 dipendenti, più del doppio della Lombardia con meno abitanti, idem Calabria ,Sicilia e tutto il Sud. Il tribunale di Messina, solo come esempio, con il doppio dei magistrati rispetto a Bolzano, esamina la metà dei casi. E si può continuare . Mi piace il sud, amo tutta l'Italia, ma i numeri sono impietosi e pur con certe comprensibili attenuanti occorre guardare appunto i costi che poi tutti paghiamo . Come ho detto sopra ad Alessandro per Biella e nel post su Gomorra/Saviano, per me la soluzione dipende sopratutto dalla volontà, l'impegno, la coscienza e la responsabilità di tutti i cittadini, del Nord e del Sud, ( come per le ferie )
Scritto da: Pier | 17/08/09 a 16:10
Caro Demata, non credere che al nord certe crisi non ci siano mai state. Vai in Piemonte a fartelo raccontare, io rimasi di sasso. Ed anche nel resto del paese la situazione non cambia. Il problema del sud è il clientelismo (basta pensare agli articoli di qualche mese fa relativi al comune di Messina) e la criminalità organizzata. Di questo il nord non ha alcuna colpa e dire che non si è fatto nulla per il sud è ingiusto.
Scritto da: Mattia | 17/08/09 a 22:30
CIAO IRENE, SONO UN VECCHIETTO che ha sempre lavorato e continua a farlo, anche perchè la pensione non mi basta per campare. Per rilassarmi stavo leggendo una cosina sulla Bibbia che ti ri-propongo: Và dalla formica o pigro, guarda le sue abitudini e diventa saggio. Essa non ha nè capo, nè sorvegliante nè padrone, eppure d'estate si provvede di vitto, al tempo della mietitura accumula il cibo...(Prv 6,6-8). Dici che c'entra con l'argomento in discussione? Con viva cordialità.
Scritto da: marinotunger | 18/08/09 a 11:39
No Marino, non dico che c'entra? anzi!
E grazie per aver riportato il passo. Torna a trovarmi, mi farà piacere
Cordialmente
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 18/08/09 a 18:41
Non credo che al Nord abbiano mai deportato decine di migliaia di cittadini, solo perchè non si inginocchiavano al passaggio delle truppe piemontesi.
Non è neanche accaduto, al Nord, che uno Stato affondasse spontaneamente la seconda flotta mercantile del mondo e chiudesse de facto il principale porto.
Come anche, al Nord, lo Stato non ha usato la criminalità organizzata per gestire l'ordine pubblico, nè ha cementificato l'impossibile per creare posti di lavoro immaginari.
Al Nord, non s'è smantellato l'agroalimentare, più che florido nella Campania Felix o nella Sicilia che dava due raccolti all'anno ai tempi dei Borboni, per favorire le quote latte delle valli alpine e l'avanzata dei supermercati delle cooperative.
A Milano, non è mai accaduto che, su un milione e mezzo di abitanti, ce ne fossero 100-200mila che nel giro di due anni vedono saltare i posti di lavoro; però è accaduto a Napoli, che già aveva disoccupati e contrabbandieri.
La Mission? Creare un polo industriale a Taranto e Gioia Tauro, liberare la costa napoletana per creare un enorme porto turistico, trasferire a Salerno il porto container (che è la vera ricchezza). Sappiamo come è andata a finire ...
Al Nord, lo Stato interviene se un solo blocco di case popolari si trasforma in una casbah, mentre a Sud, Secondigliano di Napoli e lo Zen di Palermo sono stati costruiti deliberatamente.
Da "sempre" il 70-80% dei guanti in pelle prodotti nel mondo è fatto nel Napoletano ed, in percentuali minori, accade per clazture, borse, camicie eccetera. Eppure, da sempre, non c'è una ditta nota, una griffe, che, viceversa, sono tutte al Nord. Vi sembra mai possibile che, dal dopoguerra ad oggi, nessun imprenditore partenopeo abbia avuto l'idea di "mettersi sul mercato" o di lavorare per i francesi, con accordi più vantaggiosi? Quando la camorra non c'era, come facevano le grandi Firme del Nord a controllare l'enorme base produttiva del Sud?
A Nord, si son costruite ferrovie, autostrade, centrali, scuole; al Sud no. Così il Nord ha assorbito la manodopera qualificata del Sud, depauperandolo dei suoi figli migliori, delle leadership necessarie, della stessa capacità didialogo.
Rendendolo quello che è oggi.
Il porto di Napoli è strangolato dalle servitù militari NATO (possono attraccare persino le portaerei), ma i "soldi dell'affitto" vanno a Roma, non alla città.
Vogliamo parlare del polo tecnologico d'eccellenza Olivetti-Selenia-Aeritalia, cancellato con un click e trasferito, in più riprese, a Roma, dove da lavoro a ben due quertieri della Capitale, mentre a Napoli son rimasti disoccupati ed emigranti?
Le deportazioni di galeotti, attuata dal Fascismo, è stata tutta dal Nord al Sud; se oggi metà della provincia di Caserta è bonificata lo dobbiamo a loro: i bisnonni dei Casalesi. Forse, era meglio tenersi le paludi alla foce del Garigliano.
Le discariche criminali al Sud (immagino che ve ne siano anche altrove e non solo nel Casertano) hanno assorbito, a costi infimi, i residui più o meno tossici delle aziende del Nord (bresciane?). Ebbene, sarebbero ancora sul mercato quelle produttive ditte del Settentrione, se avessero dovuto smaltire tutto nelle regole, con costi molto maggiori? Credo di no.
Dulcis in fundo, la lotta alla Mafia, Ndrangheta e Camorra: una cosa da 40-100mila posti in carcere trentennali e 2-3 milioni di persone da riconvertire immediatamente, visto che l'indotto "semilegale" (fabbrichette eccetera) deve continuare a funzionare emergendo dal "nero". Vi sembra mai che un Nord ed un Centro così egoisti abbiano voglia di spendere sangue e risorse per il guaio che s'è creato?
Forse molti non lo sanno, ma quest'ultimo aspetto è ormai all'attenzione dell'UE da diverso tempo: fa l'Italia abbastanza per contrastare e reprimere la Mafia, la Ndrangheta, la Camorra?
Di mio, mi chiedo se l'Italia abbia mai smesso di usare il Meridione come fosse un'annessione coloniale dalla quale prelevare risorse umane, know how, merce e cibo a basso prezzo e dove vendere elettrodomestici ed auto scassone, ammassare serbatori elettorali, risparmiare sugli investimenti per infrastrutture ed innovazione.
Pensate che i tanti Napoletani, Siciliani, Calabresi "civili", che avete sicuramente conosciuto, lascerebbero proseguire questo scempio, se avessero il controllo della forza pubblica e della giustizia nella loro regione?
Potrei continuare a iosa, di fatti del genere ne accadono dovunque nella mia terra da 150 anni.
Non stupitevi di quello che avete appena letto: sono anni che sentiamo tutti solo il punto di vista della Lega e ci si è, giocoforza, abituati.
Il semplice fatto che dal Sud, quasi metà del territorio, non si levi una voce dovrebbe farvi riflettere su quanto bisbiglio e rumore, insofferenza e rassegnazione possano esserci in realtà, e sui motivi, tutti da scoprire, di questo apparente silenzio.
E, ricordo, che i disoccupati del Nord hanno sempre la possibilità di lavorare come badanti, telefonisti, commessi eccetera.
A Sud neanche in tempi di vacche grasse c'è tutta questa opportunità.
Saluti
Scritto da: demata | 19/08/09 a 10:09
Fino a che non si farà la coda con la tessera per comprare il pane le spiagge saranno piene di gente.Io ho scelto con enormi sacrifici e rischi personali e famigliari la libera impresa lasciando un lavoro dipendente e "garantito" in tempi non sospetti.Anche per me il futuro è assolutamente incerto e ho una montagna di debiti da pagare, ma almeno ho la prospettiva di avere un domani, per difficile che sia. Se ognuno anzichè aspettare che qualcuno gli paghi uno stipendio per chattare su Facebook a spese del datore di lavoro si rimboccasse le maniche, Irene Spagnuolo commenterebbe notizie e dati meno amari.
Scritto da: Andrea | 19/08/09 a 11:57
la criticità nella scelta dei consumi degli italiani, la vedo preoccupante, non sono un esperto, mi sbaglierò, ma a me paion tutti un po frastornati nei centri commerciali, una volta era l'oppio la religone dei popolo, adesso il consumo, sara meglio?
Scritto da: watermelon | 19/08/09 a 12:45
Senti Demata credo che ne scriverò, e lungamente, della questione nord/sud. Forse è ora di affrontarla tutti in modo pieno, profondo e schietto. Però ti anticipo che non condivido che la colpa sia dello Stato come se lo Stato fosse sempre "altro". Accidenti, non esageriamo.
E poi credo che molti uomini del sud si siano sempre considerati più svegli, capaci e furbi degli uomini del nord...e allora non dovrebbero trovarsi in peggiori condizioni dei fratelli settentrionali! (questa considerazione non è mia, sono parole di due amici uno barese e uno napoletano)
A presto
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 19/08/09 a 20:58
Vero, Andrea.
Scritto da: irenespagnuolo | 19/08/09 a 20:58