Non vado in vacanza. Per il terzo anno consecutivo.
Sto abbastanza bene in salute, lavoro, scrivo, leggo. Sono innamorata, soprattutto.
Insomma resto in città e continuo le mie fatiche quotidiane perché non posso permettermi una vacanza e neanche una sosta di riposo...Ecco, lo ammetto, la stanchezza urla la richiesta di riposo. A parte questo non ho altri motivi per lagnarmi dell'assenza di prospettive di evasione.
Ci scrivo un post. Leggetelo, memorizzatelo, fatelo girare, diffondetene il contenuto in ogni angolo di Terra per cortesia. E' un moto dolce, credetemi. Un'onda allegra che mi spinge a narrarvi questo spicchio di vita. Sono felice per chi ha voglia di vacanze e può concedersele, sia chiaro. Ma la smania no, sono proprio arrivata a non tollerarla. Prima non la capivo ma facevo spallucce. Adesso mi rattrista, ecco. Mi sembra la spirale asfissiante del nostro degrado. Una moda che ci ha messo in gabbia illudendoci di libertà.
Per favore evitatemi gentilmente i discorsi sull'economia delle località turistiche, sugli umani desideri, sulle modernità sociali. Posso serenamente confrontarmi con tutto e tutti. Ma non con la pretesa di coprire i limiti, la superficialità, la stupidità con chissà quali virtuosi percorsi del pensiero.
Forse non ne posso più di leggere di contrazioni dei consumi e della spesa dei bagnanti. Siete già in spiaggia, avete un ombrellone che vi aspetta per agosto o state comunque andando in agenzia per prenotare un posto al sole?
Ecco, questo basta. Direi che avanza ma è meglio non esagerare...
Godetevi gli attimi agognati. Evitate poi, di grazia, di piangere al ritorno. O di indignarvi per qualche città finanziariamente e socialmente morente che svuotandosi ha ricevuto l'ultimo fatale colpo.
Se vi sentite un po' artefici del destino abbiate cura di metterlo nel conto per le vacanze, con tranquilla ragionevolezza. Contenti voi, contenta anch'io.
Auguro a tutti splendidi soggiorni chissà dove ma, vi prego, non augurateli a me.
Una volta tanto non mi sento anormale, davvero. Anzi.
Ti capisco, quando si sta bene con se stessi, e con chi si ha vicino, in ogni posto è buono per una vacanza.
Un abbraccio.
Scritto da: Antonio Cracas | 17/07/09 a 13:34
Beh, cara Irene, una sosta o una vacanza con chi ci piace e dove ci piace, quando ci piace e se ci piacerà.
Buona continuazione in questo luglio quasi agosto, che l'onda morbida ed avvolgente di cui scrivi ci possa cullare anche se in ufficio.
Marco
Scritto da: Marco | 17/07/09 a 14:28
Comprendo il senso del discorso, la tua testimonianza si aggiunge ad altre analoghe che ho ascoltato in questi giorni. D'altra parte, coloro che avranno la possibilità di partire limiteranno il periodo di vacanza a pochi giorni, una settimana, scegliendo formule che garantiscono un sostanzioso risparmio. La crisi si somma ai problemi quotidiani e non si ha sempre la volontà o la possibilità per progettare vacanze da sogno. Peraltro ci si può concedere bellissimi momenti di vita senza doverli andare a pescare nell'Oceano Indiano o a Capri. Non è un tentativo di conforto o di consolazione, che sarebbe maldestro: stare bene con se stessi (rubo le parole ad Antonio) è la conquista più grande e non occorre finire alle Seychelles per realizzarla. E poi, se sei innamorata, non hai davvero bisogno di nulla...
Un abbraccio forte.
Pim
Scritto da: Pim | 17/07/09 a 14:40
Cara Irene, mi dispiacce per te che resti in città, ma, se ti può consolare, ci sono anch'io. Però io sono un pò più furba: mi sto facendo qualche weekend da... amici, di qua e di là, soprattutto in posti di mare.
Pensa che non li conoscevo nemmeno, solo virtualmente.
Prima o poi, toccherà anche a me di ospitarli tutti (a turno, ovviamente) e non può che farmi piacere, anche se io non ho una piscina... nemmeno gonfiabile... ma so cucinare bene e mi piace farlo per gli amici.
Ma in estate non se ne parla, cosa si viene a fare d'estate a Torino? :)
Scritto da: andra | 17/07/09 a 14:47
Belle, belle parole. Quanto mi piacciono!
Io sono appena rientrato, ma non da una vacanza - di ombrellone non se ne parla da anni, inaccessibile nei prezzi quanto nei tempi, e francamente ben poco interessante quanto poco può esserlo il tempo trascorso tra la cafoneria cittadina importata in litorali che volentieri ne farebbero a meno, non fosse altro che per la moneta.
Sono rientrato da un viaggio, che è diventato un po' vacanza nell'est europeo a trovare amici che non vedevo da tempo, a confrontarmi con il loro passato per vedere il nostro futuro di economie ridimensionate.
E sai cosa ci ho trovato?
Gente comune con un immensa voglia di vivere e di farlo ogni giorno, senza dover attendere per forza le fatidiche due o tre settimane d'agosto.
E quello che mi chiedo, è cosa ne abbiamo fatto noi di questa voglia di vivere, eppure loro lavorano quanto o più di noi, in ambienti più duri e meno sicuri, con meno mezzi e pochi lussi, con criminalità, corruzione e disservizi pari se non superiori ai nostri, senza futuri di pensione a sessant'anni, senza materassi su cui atterrare cadendo.
Mi è venuto in mente il modo di dire in piemontese dei miei nonni, che in italiano suonerebbe più o menu come "avete il culo pieno", avete tutto, e non sapete più farne a meno, non sapete più vivere senza. E questo è, più di ogni altra cosa, il segno della vittoria completa dell'economia degli accessori e dei cotillons su di noi: perché ne siamo dipendenti in crisi d'astinenza, disposti a tutto per perpetuarla. Anche tramite le vacanze a tutti i costi in 12 comode rate.
Scritto da: Chris | 17/07/09 a 14:53
Carissima Irene, osservazioni molto mirate le tue, considerata l'attuale situazione degli italiani di questi tempi.
Non sei sola a non fare vacanze.
Io come te con questo è il quarto anno che non mi muovo da Olbia.
E lo faccio perché mi rendo conto delle necessità della famiglia e di un figlio che,con un rapporto di lavoro di collaborazione a progetto(co.co.pro.) sono appunto tre anni buoni che non fa un solo giorno di ferie.Per non parlare dell'assenza di ogni forma di tutela.
Il lavoro per te, per me, per tutti dovrebbe essere la priorità assoluta.
Condivido tutto dunque di ciò che scrivi e sopratutto condivido la giusta critica al concetto di "falsa libertà", che la società consumistica dei nostri tempi ci ha inculcato.
Un abbraccio affettuoso come sempre.
Marianna
PS.
Ad Olbia si percepiscono 36 gradi...mica uno scherzo.
Scritto da: marianna | 17/07/09 a 16:13
Purtroppo la faccenda dei consumi e bla bla conta e pesa. Tutto sta a viverla con lo spirito giusto e a non farsi condizionare ora come prima della crisi. E tu sei una persona 'libera' come ciò che hai scritto dimostra.
luigi
Scritto da: gobettiano | 17/07/09 a 18:46
Sei i buona compagnia. Nemmeno io vado in vacanza. Giusto qualche fine settimana a trovare amici di qua e di là. Che mi fa bene e mi rilassa. E va bene così...
Ciao
Scritto da: girasole | 17/07/09 a 19:01
Cio Irene, è davvero curioso come una stessa situazione può avere punti di vista diversi. A me della vacanza non interessa nulla, per me è importante tornare a casa dalla famiglia. Certo, ho la fortuna che la famiglia abita al mare, ma se avesse abitato a Novara, avrei fatto le mie vacanze a Novara.
Per me sono vacanze i viaggi fatti nei week-end qui e là, in giro per due giorni alla volta. Ma d'agosto la miglior vacanza è stare quieti e dedicare alla famiglia il tempo che il lavoro toglie. Punti di vista :)))
Scritto da: Amanda | 17/07/09 a 21:30
nemmeno io vado in vacanza! :-)
bourbaki
Scritto da: bourbaki | 17/07/09 a 21:34
Marianna, non ti muovere, prendo Irene e veniamo da te qualche giorno :)))
starei volentieri anch'io a casa, se abitassi in un posto di mare..
vuoi mettere i tuoi 36° con la brezza marina (ed il mare a portata di mano) con i miei a Torino (dove il mare non c'è più, l'hanno seccato per costruire la Fiat) ?
Scritto da: andra | 17/07/09 a 22:21
Non so se a tutti è risultato chiaro il senso del post....:)
Insomma un pò di sana ironia sui vacanzieri "per forza", quelli che se non vai via sei un "pezzente" (giuro, esistono), quelli che se non ti abbronzi al mare fai la figuraccia con gli amici e i parenti, quelli che devono tirarsela un anno sbandierando le spiagge dove hanno camminato, quelli che per "staccare la spina" devono lasciare la città quando in realtà non se la godono mai perchè tra lavoro, famiglia e risparmio forzato non mettono mai il piede fuori di casa, quelli che vanno in ferie con il finanziamento pur di non rinunciarci...scherziamo, è un diritto!!!
A me non importa affatto. Le mancanze, le ansie, i pensieri sono altri. E mi viene un pò di prurito a pensare che siamo messi così male a priorità, desideri, bisogni...
Conosco un mare di gente che per una borsa di prada rinuncia a mesi di uscite con gli amici. Conosco un mare di gente che non và a mangiarsi una pizza per tutto l'anno pur di farsi una settimana chissà dove ad agosto...
Andiamo, siamo al delirio!
Comunque grazie soprattutto a quelli che mi terranno compagnia qui sul blog...!!! Lieta che siate in molti :)))
Ciao un abbraccio a tutti
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 18/07/09 a 12:13
Chris che meraviglia... intervento stupendo il tuo! Anche se monta dentro un sacco di tristezza considerando che siamo pochini a cercare disperatamente che rinasca quella "voglia di vivere"...
Grande esperienza la tua. Grazie per la testimonianza!
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 18/07/09 a 12:16
Riposo a parte (e ne avresti diritto e bisogno anche tu), non è una tragedia non andare via, non andare in vacanza.
Hai scritto bene: se andare in vacanza è un piacere spontaneo, va bene, ma se diventa una moda che va rispettata a tutti i costi, la cosa diventa patetica e squallida.
Per non parlare di chi s'indebita per le ferie (oltretutto sottraendo denaro che dovrebbe essere prestato a chi produce) o, se torna al paese natale, per cambiare macchina (perché è un dinonore tornare dai parenti con la stessa auto dell'anno prima).
P.S. Io prenderò un po' di ferie ma non andrò via, per i motivi che sai. La città è così bella d'estate!
Scritto da: Gian Contardo | 23/07/09 a 13:46
Infatti Gian...
Bene, ci faremo compagnia via web!
Un abbraccio
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 23/07/09 a 21:43
Cara Irene, faccio come te:
niente vacanze!
Forse a settembre.....
Vorrei con l'pccasione chiedere un tuo parere sull'Enalotto, a pare mio così sproporzionato...
Si potrebbero per esempio, aumentare i premi ai punteggi inferiori e calmierare di conseguenza i premi massimi.
Con amicizia
ENZO
Scritto da: ENZO | 14/08/09 a 14:21
Si prima o poi potrei scrivere qualcosa in merito, Enzo!
Intanto...buon ferragosto! Anche a casa si può trovare gradevole relax :)
Grazie, con tanta cordialità
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 14/08/09 a 19:14