Bisogna leggerlo accentato sulla u, con la pronuncia che al nostro Sud esce meglio. E ci trovi principi e principesse, su Feisbuk. Chi cerca amore e chi lo promette. All’ombra di una chat o nel bollettino sentimentale che aggiorna lo stato minuto per minuto tra una citazione dolce come il miele e un languido richiamo. Flirtare su feisbùk è come calare la rete in mare aperto, appostarsi dietro l’angolo e dare la zampata all’occasione giusta, strizzare l’occhio continuamente. Senza impegno, ovviamente.
E’ più facile bruciare di passione su feisbùk che farsi stritolare dalla fatica delle emozioni reali. Tutte belle facce su feisbùk come se lui e lei si presentassero a un appuntamento galante dopo aver studiato il look in ogni dettaglio e non aver scordato le gocce di fatale profumo. Le parole sono pose. Anche quelle che sembrano buttate lì. Finto casual ad oltranza, insomma.
Che poi non sai come i navigatori del sentimento virtuale incrociano sempre sirene. Procaci e lusinghiere. Come se fossero lì a dispensare sorrisi e generosità. Quanta sensibilità su feisbùk! Neanche fosse un giardino incantato popolato solo da creature meravigliose. E i pettorali, pure quelli, sfidano l’età. Sguardi conquistatori che neanche un set cinematografico riuscirebbe a regalare…Grandi amori, su feisbùk! Come se il cuore avesse vita facile sul web, una corsia preferenziale per raggiungere la felicità, senza pensieri e senza problemi finalmente. Che, a confrontarsi davvero, c’è sempre tempo…
Nascosti dietro qualche brillante sembianza, ringalluzziti dal coraggio che solo uno schermo e una tastiera possono assicurare, invaghiti dalle fantasie che la conoscenza ucciderebbe, rospi e ranocchie riescono a scoccare baci da sogno, a suonare melodie romantiche, a solleticare brividi di piacere. Che carrozzone, feisbùk! Solitudine, tanta. Ma anche gioco. Curiosità. Voglia di osare. Bisogno di prendersi una rivincita. Per rompere qualche ansia che tormenta troppo. Per mettere a tacere quel groviglio di urla, rimpianti, rimorsi, dolori, fallimenti che fanno impazzire. Per inseguire qualche gratificazione, rapida e sicura. Pazienza se tutto si disperde in un baleno. Quello che conta è stordirsi. Di sensazioni e illusioni.
Un’ubriacatura di godimenti effimeri. O una ingenua fuga. C’è qualcosa di romantico, su feisbùk. E c’è qualcosa di inquietante. Tra le pieghe dei contatti e dei gruppi si insinuano le fragilità e lo squallore. Fanno capolino i desideri mai confessati. O le ambiguità. Ci sono momenti quasi magici. E tanti brutti percorsi di aridità. Perdi quasi la memoria, su feisbùk. Nervosamente. Corri nel giardino incantato e chiudi la porta. Lasci fuori tutto e tutti, la verità, gli affetti, la tristezza e le risate che sono a un passo da te. Feisbùk è una proiezione, forse. Un rifugio, forse. O un inganno, enorme come gli spazi intoccabili del web.
E’ bellissimo, feisbùk. E’ bruttissimo, feisbùk. E’ una lunga storia, quella di feisbùk. E’ la favola e l’orrore degli uomini e delle donne. Che sembrano attorcigliarsi a quelle ebbrezze effimere di ammiccamenti e carezze, sempre più lontano dalle intensità tortuose e impegnative di quello che si tocca. Non si mettono in discussione principi e principesse, su feisbùk. Qualcuno è lì pronto a comprendere, a complimentarsi, a esaltare. Quanti consensi su feisbùk, seduzioni e conferme di virilità si sprecano.
Può divertire, feisbùk. Ma la vita è altro, qualche volta occorre ricordarlo.
Eh sì. E l'amore si trova solo quando non lo si cerca...
Buona giornata, Irene, ciao.
:-)
Pim
Scritto da: Pim | 29/07/09 a 09:43
... c'è chi lo usa anche solo come strumento di comunicazione, sfruttando in pieno l'eco che consente e l'immediatezza delle comunicazioni... Inevitabilmente è il luogo di incontro che con i nostri tempi ha sostituito le parrocchie, i circoli politici e le piazze di ogni genere... Inutile lamentarsi di questo, internet è lo sfogo, ma spegnerlo non farò tornare la gente in piazza...
Scritto da: irene del prato | 29/07/09 a 10:54
...e FB, per le persone autentiche, è il luogo in cui cercare e ritrovare stralci importanti del passato, smarriti contro la propria volontà e che soltanto con una piazza virtuale tanto ampia si possono trovare nuovamente.
E' tutto ed il suo esatto contrario, come dici bene, Irene! Personalmente lo uso con (ritengo) criterio ed è il non luogo, privato per eccellenza, in cui non ho timore di esporre il mio faccione stropicciato dagli anni, col mio nome e cognome tanto singolare!
A ri-taggarci su feisssssbùk! ;-)
Scritto da: Brontolissima! | 29/07/09 a 11:51
Cara Irene Spagnuolo,
come sei brava! Descrivi tutto in un modo reale, incantevole e affascinante.
Complimenti
ENZO
Scritto da: ENZO | 29/07/09 a 14:20
Puoi vederlo per quello che è: uno strumento speciale, un'agenda che si compila da sola, si amplia, si approfondisce, si mantiene aggiornata. Tu devi solo domarla, tagliarla dove non vuoi che cresca, seguirla dove vuoi che si sviluppi.
O puoi vederla in termini di metafore di spazio e di tempo - il tuo spazio, un incrocio tra decine di vie con il loro carico di gente, le carovane antiche sulla via dell'Oriente, i viandanti che transitano raccontando le storie dei loro mondi apparentemente lontani.. il ripetersi di antichi rituali di incontro che, persi nel trambusto e nella frammentazione dei rapporti dell'era moderna, ritornano quasi inattesi a perpetuarsi nella nostra storia.
Tra questi infiniti incroci, tra viandanti e briganti di strada e storie più o meno interessanti, si, anche lo scorrere di sentimenti accompagnati dalla lentezza estrema che solo le parole scritte hanno - a volte ci si conosce meglio riflettendo su quanto scriviamo e quanto di noi scrivono, cosa che la rapidità del nostro relazionare ci preclude.
Per certi versi, pur nell'apparente ovvietà che la vita è fuori e che trattiamo comunque di uno strumento che, abusandone, aliena, dovremmo riflettere se davvero il nostro modo usa-e-getta di imbastire le relazioni nella "vita fuori" non nasconda un desiderio un po' romantico ed un po' sensuale di relazioni a ritmi lenti.
Scritto da: Chris | 29/07/09 a 16:26
Chris splendida la tua visione "romantica"...certo ci mancano gli sguardi lunghi, le parole, i silenzi, i momenti di relazione con i tempi della natura. Senza superficialità e senza fretta. Sicuramente qualcuno può teneramente cercarli su feisbùk ma, andiamo, il pericolo è trascurare l'odore vero della vita, la strada, le mani che si toccano, la voce che ci arriva dentro...
Ammetto però che FB svela un risvolto psicologico importante: abbiamo un disperato bisogno di esserci, di cercarci, di comunicare. Un bisogno che la vita reale spesso tradisce, travolge, delude.
Scritto da: irenespagnuolo | 29/07/09 a 22:31
Si Brontolissima...FB è anche il modo per ritrovarsi, la dimensione un pò leggera un pò frizzante in cui abbandonarsi a qualche memoria, a qualche intreccio casuale, a qualche fulminea sintonia :)
A ritaggarciiiiiiiii
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 29/07/09 a 22:34
Grazie, Enzo. Accolgo il complimento con particolare piacere :)))
Ciao, buonissima serata
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 29/07/09 a 22:35
Irene (carissima omonima!) non condanno FB, ci navigo allegramente anch'io. Ma senza "sofistificazioni", senza anomale chattate, senza virtuali avventure amorose :)))
Ciao Pim!!!
Scritto da: irenespagnuolo | 29/07/09 a 22:37
Si, Irene, ne sono convinto anch'io, si tratta di bisogni sopiti, zittiti dalla velocità della vita vera.
Sembra un paradosso, ma i mondi virtuali costruiti da mezzi tecnologici incomprensibilmente veloci concedono vite molto, molto più lente alle nostre eteronimie. E da li riemergono gli istinti, i desideri di comunicare trovano sfogo, si riassapora il piacere di riflettere, immaginare, sognare.
La difficoltà viene poi quando dobbiamo uscire dagli avatar e rientrare nei corpi per il livello successivo (sembra tutto un gioco, di fronte alla tastiera), il trasferire tutto nel quotidiano - perché riassumiamo inconsciamente le sembianze di predatori sociali, pronti a divorare la nuova storia che abbiamo creato su altre basi, perlopiù fallendo - perché prendiamo il posto alla nostra eteronimia scacciandola, ci sostituiamo golosamente a qualcosa che non siamo nella vita biologica.
L'immaginazione diventa realtà di corpi, si spezzano i fili, cessa la necessità di sognare perché è tutto nuovamente a disposizione, tutto sotto i sensi e pronto per il lauto pasto, che si scopre alla fine dello stesso gusto, odore e durata di qualunque altro pasto.
E poi si da la colpa allo strumento, anziché capire cosa ha fatto emergere di noi stessi, l'eterna difficoltà dell'autocritica - anche quando, davvero, ne varrebbe la pena.
Scritto da: Chris | 30/07/09 a 10:04
Si, Irene, effettivamente non rispondevo tanto a te quanto alla marea di gente che ancora oggi sento parlare di feisbuk come del diavolo senza neanche averlo conosciuto. Mi sembra come sentir parlare del cellulare ai tempi in cui non lo avevano tutti: se ne parlava come uno strumento diabolico ed inutile che faceva solo perdere tempo. Eppure oggi sembra indispensabile.
Concordo in pieno sulla necessità di farne buon uso! Per gli incontri galanti meglio una sana sala da ballo..
Scritto da: irene del prato | 30/07/09 a 11:50
Carissima Irene Spagnuolo,anche se intuisco che i tuoi ideali politici sono molto differenti dai miei.
Io ti voterei sempre!!!
cari saluti
ENZO
Scritto da: ENZO | 30/07/09 a 14:38
Io su faisbok non esibisco gli amici.
Lo uso per recuperare i compagni di studi.
Sembra che l'abbiano inventato per questo ... mentre ci sono decine di siti qualificati per incontri e matrimoni.
Trovoche alcuni tra noi siano davvero la "schiuma" dei network: basta vedere la presa delle chat e cosa se ne è fatto.
C'è stato un periodo, sulle IRC, che se avevi un IP italiano eri sbattutofuori all'istante e ... il fenomeno continua.
Sempre gli stessi.
P.S. Io mi sono "preso a cuore" questa storia.
http://minimamoralia.blog.lastampa.it/minima_moralia/2009/07/neda-agha-soltan-vive.html
Facciamo una staffetta/maratona di post?
Che se ne parli e se ne legga fino a settembre, che dici?
... era solo una ragazza...
Scritto da: demata | 30/07/09 a 18:26
Someone's gotta go: licenziato!
Cara Irene,dai tempi di Gesù ad oggi "niente di nuovo sotto il sole"
Sono sgomento ma è la realtà. Vedi quanto è effimera la politica dei sapientoni che non capiscono. Quale è la cosa giusta da fare? e se c'è perchè da duemila anni non viene attuata ? Altrochè i "brividi"
Ciao
ENZO
Scritto da: ENZO | 01/08/09 a 15:22
Io lo "odio" fessbuk... manco avessero scoperto l'acqua calda...
Quel tipo di network esisteva già (eh si, proprio quello per ritrovare i vecchi compagni di scuola, non parlo dei matrimoniali), ma evidentemente questo qui è diventato quotato in borsa e qualcuno di importante ha acquistato qualche azione, altrimenti non capisco tutta questa pubblicità.
Un giorno, un amico che abita a pochi metri da me mi chiama e mi dice: "ma tu sei su feisbuk? non ti ho trovata! eddai, ci sono tutti gli amici!"...
e che cavolo mi iscrivo, per ridere con emoticons e scrivere ad ogni foto "ma quanto sei figo"??
Non facciamo prima a vederci al bar e PARLARE?
Temo che fra un pò dovremmo metterlo anche sul CV:
ID Facebook:...
Nr. amici: .....
...o è già arrivata l'era di twitter? ;)
Scritto da: andra | 04/08/09 a 22:52
Io lo uso come vetrina per le mie attività di creativa, scrittura, grafica, giornalismo, e per mantenere contatti con persone che ho conosciuto nella vita o con le quali ritengo bello avere contatti.
Non cerco amore, perché sono felicemente single.
Scritto da: Elena | 28/11/09 a 16:37