E non perché hai svoltato l’angolo in fondo alla strada uscendo dalla mia visuale. Perché non c’è la persona che immaginavo tu fossi. Gli amici evaporano quando non lo sono mai stati davvero, bisogna rassegnarsi.
D’altra parte non ho alcuna voglia di cercarti mentre insegui un sogno altrui come se fosse il tuo. Questo è quello che ti piace, questo è quello che sei. Da molto tempo ti vedevo assorto, altrove. Come una presenza garbata che trattiene un poco il bisogno di correre via. Là dove tutto è lieve. Là dove c’è gioco. Là dove puoi emozionarti e ubriacarti di speranze, glorie, abbracci e progetti.
Tocchi spettacolari che calzano a pennello sul tuo profilo soavemente delicato. Perché si vestono di slancio generoso, di genuina passione, di sano divertimento. Alle apparenze. Che poi non siano che la tua natura è altra storia. Questa l’ho letta io. Nel tuo distacco. Nelle cause che hai abbandonato per sostenere quella più vivace e facile.
Ma ora sei anche ridicolo. Nell’amara farsa in cui cerchi di stare in equilibrio con il mondo. E mi piace che tu sappia che io so. Non è una trappola di parole. E’ che adesso viene buona la memoria e i conti tornano. Quello che è simpatico e non impegna ti conquista e non ti stanca. Perché ti regala l’inganno di essere importante.
Il dolore, l’autenticità, il baratro profondo, i moti incerti, l’affanno, la meticolosa e sincera percezione della vita ti fanno inorridire. Quando lo dicevo ti dava noia, accidenti, sminuivo la tua sensibilità, la tua carica umana, il tuo portentoso intelletto. Ma non era che la verità.
Eccoti alla fermata, in attesa perenne di un’eccitazione altrui che ti porti da qualche parte, che ti affascini con il suo carico di lustrini, che finga di donarti ogni affetto.
Viaggia pure. Te la caverai, forse. Sei circondato di copie, compagni fasulli che fanno il tuo stesso cammino di superficiali intese. Ci saranno sempre, loro. Perché come te stanno a galla, non entrano mai nel cuore, non ti portano mai nel cuore. Anime senz’anima che si ostinano a credere che basti riempire le giornate di sorrisi sciocchi per tirare avanti anni di gioia. Mai avranno la mano nella tua. Mai prenderanno la tua mano nella loro.
Se non te ne accorgerai o se non te ne importerà arriverai al capolinea fresco e contento. Se per caso farà capolino dall’esistenza l’esigenza di autentici respiri sarai fottuto. E sarà un finale brutto, molto brutto.
Allora sarai tu a ricordarti di me. Del sogno mio che hai lasciato solo per andare a bruciare le tue energie chissà dove, là dove brilla qualcuno che non saprà mai che tu esisti davvero.
Ho l’amore ed è un godimento infinito.
Ma ero terrorizzata dalla tristezza di una vita senza amicizia. Invece trovo conforto in un’idea: forse è meglio la malinconia di una mancanza che il tranello di credere in quello che non è.
Essere delusi da un amico è equiparabile alla delusione d'amore, in quanto ad intensità di emozioni.
Ci si sente feriti allo stesso modo.
Ma, se la delusione viene confermata, resta la consolazione che quella persona non ci meritava.
Un abbraccio, Irene.
Elena
Scritto da: zia elena | 01/05/09 a 20:58
Eccoti, Elena...che piacere!
Concordo con te, carissima :))))
Baci super
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 02/05/09 a 13:10
Come graffiano le tue parole! Perchè sono vere, accidenti se sono vere. Non per sminuire credimi, ma credo sia uno dei tuoi scritti più belli, perchè ci si sente dentro l'estrema verità di qualcosa che si è vissuto. E' tuo, insomma, nel vero senso della parola, perchè è qualcosa che viene dall'anima. Le sensazioni e sentimenti sono vividi in questa "lettera" e ci ritrovo tanti pensieri ed emozioni conosciute.
Non posso che essere d'accordo con te, sul finale.
Un abbraccio
Girasole
Scritto da: girasole | 03/05/09 a 14:56
Girasole, ciao!
Carissima...è proprio la vita a scrivere i pezzi "migliori"...
Un abbraccio anche a te e grazie della visita
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 03/05/09 a 18:05
Vasco -non sto confondendo il post da commentare- in un ritornello sbraita:
guardami
non potrai mai trovare un altro come me
sarà difficile persino anche per te
che hai sempre avuto tutto facile
...
Secondo me, una delle migliori qualità di Vasco, è saper dire in poche, semplici, parole qualcosa che fa parte del vissuto di tante tante persone.
Tu hai dipinto l'altra faccia della medaglia, il punto di vista di chi, deluso, anzichè guardarsi dentro, osserva l'altro ed io, leggendoti, mi sono sentito per un momento l'altro.
Il risultato a cui sono giunto... è che ho fatto -grazie al tuo post- una triangolazione... cervellotica... ma edificante!...
Scritto da: Fede | 04/05/09 a 12:37
Che peccato, vero? Sarà che spesso gli amici sopravvivono agli amori ed alle tempeste di tutte le nostre età accompagnandoci per decenni, ma fondare un'amicizia per poi scoprirla vuota come un bambù delude come poco, specialmente quando vi leggiamo asimmetria d'intenti.
Quello che resta, è un'esperienza da cui possiamo imparare molto e soprattutto di noi stessi, di cosa cerchiamo, cosa ci aspettiamo e di cosa abbiamo bisogno.
Scritto da: Chris | 04/05/09 a 14:07
Fede lieta di averti ispirato!
Ma si Chris...mettiamola così. Facciamo finta che resti di buono una lezione :)
Scritto da: irenespagnuolo | 04/05/09 a 23:40