Oggi Emanuele Filiberto di Savoia era in visita pre-elettorale a Novara. Per le strade del centro stringeva mani e salutava tutti. Al bar qualcuno voleva invitarlo per un caffè.
Era a un metro dalla soglia, sono uscita e l’ho chiamato per l’offerta.
Lui, molto gentilmente, ha declinato l’invito: aveva fretta, non poteva fermarsi mi ha detto. Mi ha abbracciato con due calorosi baci sulle guance porgendomi il “santino” per le votazioni. Ecco, ad Emanuele Filiberto e a tutti i candidati aspiranti alla vita politica chiedo cosa voglia dire non aver tempo per ascoltare chi dovrebbe sceglierli, le persone che dovrebbero andare a rappresentare, la loro base per usare una vecchia espressione.
Un sorriso gioviale e un saluto molto cordiale, Emanuele Filiberto.
Ma non è entrato. Non si è fermato ad accettare il caffè, a scambiare qualche parola, a cogliere un malumore o un commento sulla realtà, magari ad ascoltare un’esortazione.
Non ha voluto “informarsi”, tastare il polso vero di un luogo, sentire le voci comuni.
Non me ne voglia, Emanuele Filiberto. Credo si presenti come tutti i “colleghi”. Facendo presenza, girovagando per comparsate. Senza neanche illudere la gente di voler sapere, capire, interpretare, farsi portatore.
L’avrà fatto, eccepirà lui, nelle sedi deputate. Magari attraverso dati e autorevoli pareri. Ma non è la stessa cosa, accidenti! Il distacco dalla politica è abissale ormai. Ovunque ci giriamo leggiamo nomi calati dall’alto, curriculum di tutto rispetto magari. Ma senza alcun gusto e senso della “popolarità”. Che non sta nello spettacolo della passeggiata, degli abbracci, dei sorrisi.
Le sedi di partito, le grandi associazioni sono scollate dal cuore pulsante del territorio anni luce o quasi. E chi gioca meglio la partita è chi “regala” almeno una manciata di secondi per porre interesse verso qualcuno e qualcosa.
Ci piacerebbero politici o aspiranti tali capaci di trasmettere senso di comunione, attenzione concreta, dimestichezza con la vita della strada e non solo capacità di percorrerla come divi in passarella. Porti pazienza, Emanuele Filiberto. Giovane di splendida posa e sguardo solare, fine e molto comunicativo. Un bel ragazzo da antichi modi aristocratici. Impatto gradevolissimo, sia chiaro. Non è una stroncatura, questa. E’ un appello accorato. A lui come a tutti. Smettetela di credere di potervi “occupare di noi” senza neanche conoscerci…
Credo che la politica debba fare una profonda analisi della società, della cultura, dei bisogni e delle tendenze. Deve respirare la situazione che noi respiriamo.
In termini nauseati e polemici dovrei dire che dovrebbe rimboccarsi le maniche, prendere il nostro posto per un lasso di tempo sufficiente a cestinare un linguaggio e una filosofia dei massimi sistemi che non trovano alcuna logica nella nostra quotidianità.
Ma questa è una riflessione pacifica. Che dovrebbe essere letta in un’ottica costruttiva. Non parlatevi addosso, politici tutti. Non guardatevi allo specchio o al massimo tra voi. Sedetevi a tavola con noi. Abbiate il coraggio e il desiderio di incontrare il nostro sguardo.
Ho apprezzato la tua simpatia, Emanuele Filiberto. Mi auguro sia altrettanto apprezzata la mia serena sincerità.
Ciao Irene!
Credo che Emanuele Filiberto abbia perso un'ottima occasione per farsi conoscere dalla gente comune nel rifiutare il tuo caffe'. Avrebbe potuto discutere con te e con tante altre persone, che probabilmente sarebbero entrate nel tuo locale. La gente si sarebbe fatta una buona idea di lui. Insomma, questo caffe' sarebbe valso molto di piu' di migliaia di strette di mano.
Sono pienamente d'accordo con te quando dici che i politici italiani pretendono di governarci senza neanche conoscerci.
C'e' una differenza sostanziale che contraddistingue il modo di fare campagna elettorale in Italia rispetto ad altri Paesi. Nel mio caso, io vedo i senatori e i rappresentanti americani piu' a diretto contatto con gli elettori. Vedo i candidati alla presidenza entrare in piccoli negozietti, li vedo discutere dei problemi con la gente che magari ha perso la casa o il lavoro. Quella gente non dice mai "mi spiace non posso", si ferma a parlare, e le loro campagne elettorali, particolarmente quelle presidenziali, sono molto piu' estenuanti. Sono cose che tu, Irene, sai benissimo ma non i nostri politici. Per loro l'importante e'stringerti la mano e chiederti il voto, il resto, se sei disoccupato, o se hai altri pensieri che ti assillano, di cosa ti preoccupa, e' relativo.
Ciao,
Giuseppe
Scritto da: giuseppe | 19/05/09 a 07:01
Davvero poco avveduto il nostro giovane Savoia!
Avrebbe guadagnato tantissimo, proprio come scrive Giuseppe, ad accettare quel caffé!
Lui come altri appunto non hanno ancora capito che la gente poi, se non ha estremo bisogno di un favore, della politica e del politico non gliene importa proprio niente.
Allora, come fare che questo non sia?
Come riavvicinare la gente ai problemi del quartiere, del paese, della città,della nazione?
E sopratutto a chi spetta svolgere questo compito?
Le risposte sono ovvie.
Non bisogna di certo tirare dritto........!!
Un abbraccio.
Marianna
Scritto da: marianna | 19/05/09 a 08:40
Un vero politico non avrebbe mai rifiutato un caffè gratis e magari anche un voto. Non andrà lontano.
Ciao Irene,buona giornata
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 19/05/09 a 10:18
Non è per il caffè gratis (tanto i soldi li ha) ma per l'ospitalità di chi ti offre il caffè che bisognerebbe accettare.
Ciao Irene, buona giornata :)
Scritto da: Amanda | 19/05/09 a 11:56
Mi chiedo quanti politici si sarebbero fermati...
Buon pomeriggio, Irene.
Elena
Scritto da: zia elena | 19/05/09 a 14:47
Irene cara, personalmente non ho molta considerazione del Savoia. Ed il lancio televisivo della sua candidatura, appare in linea con la politica di oggidì. Grandi fratelli, balli, scneggiate televisive e poi via andare. Un seggio da qualche parte non si nega a nessuno. Che si fosse fermato a bere il tuo squisito caffè, non so quanto giovamento ne avresti tratto tu. Lui certamente parecchio.
luigi
Scritto da: gobettiano1 | 19/05/09 a 16:41
Carissimi ho chiarito, spero bene, che il riferimento al Savoia era puramente casuale...Tutti i politici o aspiranti tali si comporterebbero nello stesso modo.
Anzi no... Tranne uno, forse.
Quanto allo squisito caffé si è perso davvero qualcosa :)
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 19/05/09 a 18:15
Vorrei sorprendermi, ma non ci riesco. Immagino di essere già troppo vecchio anche per questo.
Posso vederla in modo positivo, sforzandomi: anche i Savoia hanno imparato alla perfezione lo spirito politico italiano, la via nostrana alla democrazia di facciata, distaccati dalla plebaglia.
Sarà poi davvero un vedere positivo?
Meglio non fermarsi a pensarci. Mettiamola così: quel buon caffé non è stato sprecato.
Scritto da: Chris | 19/05/09 a 19:27
cara irene, non ritiene di essere un pochino presuntuosa? aveva qualche merito speciale per accompagnarsi a lei, bella e simpatica? se non ha accettato aveva le sue ragioni. l'invito lo ha accettato in centinaia di posti: torino, savona, milano, bergamo, brescia ecc.ecc.. mica vorra' pretendere che prenda 20/30 caffè al giorno! è certo che i 22500 voti se li è guadagnati uno x uno, nel pdl sarebbero stati 140mila e una bella elezione, non si è venduto al miglior offerente...tanto basta per un nuovo politico.
auguri!
Scritto da: luim | 23/06/09 a 19:48
Un "aspirante rappresentante del popolo" può rifiutare di bere il caffè luim, non di fermarsi...che ne sa del popolo se non ascolta e conosce?
E comunque non doveva "accompagnarsi" con me, bella e simpatica (grazie, la definizione è sua) ma con me, donna, persona, cittadina di questo Paese :)
Grazie per gli auguri che ricambio cordialmente
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 24/06/09 a 07:33
Cara Irene, Emanuele Filiberto, anche se non ne ha colpa, forse temeva che qualcuno gli ricordasse la ignobile fuga dei Savoia verso Brindisi. nel suo piccolo è fuggito anche lui! Ma quello che non gli perdono è che è fuggito da te!
Come si fa a non accettare un invito garbato da Irene??? Non lo capisco proprio!
Con simpatia
ENZO
Scritto da: ENZO | 24/06/09 a 16:51
Enrico, sei troppo gentile :)
Ciao ciao!
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 24/06/09 a 21:58
Irene carissima,hai confuso Enrico per Enzo
Infatti il commento su Emanuele Filiberto e sulla fuga dei Savoia a Brindisi era del sottoscritto.(ENZO)
Tu hai risposto a Enrico.
Può succedere
ENZO
Scritto da: ENZO | 25/06/09 a 14:30
Pardon, Enzo!
In verità andavo un pochino di fretta ma volevo ringraziarti...scusami, davvero.
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 25/06/09 a 16:58