Chi non vorrebbe rivivere quei tempi televisivi?
Note e parole, sapienti scambi di battute, largo respiro e grandi viaggi di pensiero. Sulle onde e in acque tranquille, con allegria soave.
La notte spazio per la satira e l’euforia, la notte che prende in giro i salotti e scaccia le tensioni del giorno, la notte piena di sogni da inseguire e con i quali giocare a nascondino…
Il mattatore Renzo Arbore era affiancato da una compagnia di umoristi per vocazione, di quelli che sembrano far ridere per caso e natura, di quelli che tra un copione e un’improvvisazione riescono a regalarti una sfilza di emozioni e di occasioni per sorridere, abbracciare la fantasia, strizzare l’occhio alle allusioni, giocare con i doppi sensi e tenere il cervello in moto. Una splendida parentesi di fuochi d’artificio per colorare le serate. Sul filo della ricerca, dell’audacia, della sfida, del divertimento.
Ricordate Pazzaglia, Catalano, Frassica? E la Laurito?
Loro e tanti altri ancora, in una carrellata vivace e magica di profili e scene irresistibili. Felice combinazione di una sperimentazione coraggiosa e di una voglia di rottura che Arbore conduce con la consueta maestria e il sorriso ammiccante. Tutti pronti a calcare il palco con l’anima. Tutti elettrizzati da quel clima speciale, esilarante e armonioso…
Sagaci e ironici, spumeggianti e versatili.
Il programma ebbe enorme successo. E consegnò al pubblico una grande occasione di festa. L’atmosfera di Quelli della notte era contagiosa e divenne una sorta di collante per tutti gli italiani. Il tormentone che si ripeteva la mattina dopo, il motivetto che si canticchiava, il personaggio che diventava un mito, divennero patrimonio comune, una sorta di mezzo di comunicazione e di condivisione.
C’era tutto. La grande baldoria, il ritmo incalzante, l’acutezza scanzonata che si mescolavano meravigliosamente agli sguardi, ai costumi, agli eccessi voluti e rincorsi e a quelli che esplodevano per trascinante trasporto, ai risvolti riflessivi e mordaci.
Poi fu Indietro tutta a farci rivivere quella brezza frizzante e quella dolcezza spiritosa.
Con il gusto di ridere a crepapelle per qualcuno che si aggirava per negozi a caccia del Cacao Meravigliao e per quello spirito che aleggiava in una comicità di interazioni intelligenti e affinità goliardiche. Pubblico e protagonisti stretti in appassionata complicità.
Adesso che quella tv brillante e sopra le righe è solo un ricordo anche le ragazze Coccodé non sono parodia ma realtà.
Tra sfumature grottesche e verità svelate quei lampi di genio facevano intravedere quello che sarebbe venuto dopo. Trasmissioni attualissime in un certo senso. Come se lo sberleffo non fosse esasperazione e caricatura ma lucida previsione di una degenerazione che prima o poi è destinata a manifestarsi.
Ogni giorno recitiamo quella commedia astrusa per la quale siamo stati scritturati, forse. Ma la notte no…La notte lasciamola al godimento sfrenato del senso della vita!
Indietro tutta. Senza reality show.
Irene, un gran bel post dedicato a uno dei miti televisivi di trentanni fa...
Hai descritto bene quell'atmosfera scanzonata che sembrava rendere ogni battuta una cosa inventata lì per lì. Erano dei professionisti, e non te lo facevano pesare.
Bei ricordi. Altri nomi che nacquero lì, televisivamente, Simona Marchini, Maurizio Ferrini, Antonio e Marcello. Roberto D'Agostino. Andy Luotto, peraltro già con Arbore da tempi ancor più remoti.
Oggi invece siamo scaduti fino a ridurci a reality con liti da cortile e isole con famosi in disarmo, e altre porcherie insostenibili. Sono quasi contento che la mia antenna faccia le bizze. Una buona scusa per non accenderla affatto, quella tv orrorosa.
ciao Irene, a presto,
HP
Scritto da: homing pigeon | 05/09/08 a 01:00
Quanti bei ricordi!
Non vedevo l'ora che si facesse sera per potermi godere in santa pace quella trasmissione. Geniale, davvero geniale.
Tempo fa un quotidiano allego' le videocassette relative a "Quelli della notte", non me le lasciai scappare. E' bello rivederli ogni tanto, certo il paragone con la tv di oggi e' stroncante.
Scritto da: cenerentola | 05/09/08 a 06:30
Averne ancora di quelle trasmissioni con frate Antonino da Scasazza, con il fine umorismo di Roberto Pazzaglia.
Non parliamo nemmeno di cosa è oggi la TV.
Buona giornata
Fino
Scritto da: Fino | 05/09/08 a 07:19
Ho visto questo programma in qualche riedizione su Rai Uno e mi è parso molto meglio del trash che propinano oggi. Il fatto è che quel tipo di programma costava di più. Occorrevano autentici professionisti. Oggi, con i reality, si trasforma il pubblico in protagonista e si risparmia sui compensi. E' il trionfo del dilettantismo.
Ciao Irene, a presto
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 05/09/08 a 12:49
ero davvero troppo piccola per ricordarlo...
Scritto da: alicesu | 05/09/08 a 13:04
Anch'io ricordo con entusiasmo quelle trasmissioni.
E devo convenire con te che hanno anticipato nelle loro parodie quello che saremmo diventati.
Ma questo è perchè i protagonisti erano e sono degli autentici professionisti dello spettacolo. Cioè artisti.
Vedi Arbore e la Laurito, ad esempio.
Buona notte!
Affettuosamente, Marianna.
Scritto da: marianna | 05/09/08 a 22:08
Irene, forse il successo del mattatore Renzo Arbore e della sua compagnia di umoristi sta nel fatto che pur essendo dei seri professionisti non si prendevano mai sul serio. Spesso,infatti, usavano l'ironia pur trattando temi seriosi in modo che lo spettatore, potesse trarne più giovamento che dalle cupe riflessioni di certi illustri pensatori.
E' risaputo che l’uomo di spirito è cosciente della propria autonomia mentale e dei propri limiti e liberamente e spassionatamente osserva intorno a se il mondo sdivinizzandolo. Puo' sembrare un paradosso ma attualmente sono i comici che affrontano le questioni serie, vedasi Benigni, Marcore',i Guzzanti, Grillo, ecc.ecc..
Altro aspetto della grandezza di Arbore sta nel fatto, come dici tu, che facevano intravedere quello che sarebbe venuto dopo. Saluti a tutti.
Scritto da: leonardo | 05/09/08 a 23:27
Programma adorabile, quello di Arbore, ma ...
... si sono accorti gli "estimatori" di Berlusconi, che fu il "socialista" Arbore a portare il varietà e le soubrette nella televisione italiana?
Qualcuno ha notato che il set di Drive In era tanto somigliante, come struttura e come riprese, a quello di Arbore?
Eccetera eccetera.
Quesito: anche renzo, come Silvio, ha rovinato l'Italia?
Non credo: gli Italiani fanno benissimo da soli, quando si tratta di danneggiarsi.
Ciaooo.
Scritto da: demata | 06/09/08 a 08:53
Leggo che il consenso su Quelli della notte e dintorni è unanime!
Alice tu sei troppo giovane per ricordare quella tv ma se ti capitasse di vederne qualche pezzo credo che ti piacerebbe...
HP hai citato altri nomi storici di quei programmi, grazie!
Brava Cenerentola, hai fatto bene!
Leonardo, da persone intelligenti e capaci si divertivano infatti...
Demata possiamo riconoscere un ruolo di rilievo al bravo Renzo Arbore. Ma, pur non essendo un'esperta di storia della tv, non mi sembra possa riconoscersi a lui l'esclusiva...Insomma il varietà in televisione fu introdotto prima e in altre forme. Diciamo che lui segnò un nuovo varietà, più graffiante e meno patinato.
In ogni caso concordo, gli italiani sanno danneggiarsi da soli. D'altra parte se allora andavano per negozi a chiedere il cacao meravigliao evidentemente dimostravano già quanto poco comprendevano il sottile e dissacrante umorismo. E ciò purtroppo fa pensare a uno spessore culturale un pochino basso...
Berlusconi sa e ha capito molto bene tutto questo :))
Fino quanta nostalgia per il frate Antonino da Scasazza e per tutta l'allegra brigata!
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 06/09/08 a 11:59
quando c'era quelli della notte ero in culla, ma per fortuna qualche anno fa il corriere della sera ha ripubblicato le puntate in videocassetta. così sono riuscito ad apprezzare quella contagiosa e strampalata comicità.
ciao
Federico
Scritto da: Federico | 06/09/08 a 14:47
Mai persa una puntata di quelle trasmissioni di tv intelligentissima e brillante, popolaresca e spontanea eppure raffinata. E che raffinati fossero quegli spettacoli lo dimostrano i semplici telespettatori acquirenti di cacao Meravigliao.
Forse nuovi Arbore e co. ci sono ma, in tal caso, agli italiani non piacerebbero.
luigi
Scritto da: gobettiano | 06/09/08 a 19:28
riemersa dal cambio della cucina!
Scritto da: paola dei gatti | 06/09/08 a 19:46
Il varietà ebbe dei "timidi" tentativi con Delia Scala e/o Walter Chiari.
Solo a fine carriera Nino Taranto potè vedere in TV il suo "Bambole non c'è una lira".
Fu con Renzo Arbore che "buffoni" e "tette" entrarono a far spettacolo nella morigerata e seriosa TV di Stato.
Poi, arrivarono i Boldi ed i Berlusconi.
Scritto da: demata | 07/09/08 a 13:41
finalmente, a cucina ultimata, oggi siamo usciti a pranzo con amici... in attesa che il cuoco si sfanghi dalla grecia dove sta aprendo siti hard per ricci di mare!
è l'unica spiegazione: venerdì ha telefonato a mio marito per sapere come si distinguono i rici dalle ricce!
ma mi spieghi che gliene frega del sesso dei ricci di mare?
Scritto da: paola dei gatti | 07/09/08 a 19:38
ciao, irene, passa a ritirare un po' di premi in nome dell'amicizia!
Scritto da: paola dei gatti | 08/09/08 a 12:45
Non me ne sono persa una puntata...
Quel programma e il successivo "Indietro tutta" erano la versione TV di "Alto Gradimento" di Arbore e Boncompagni, un pilastro nel rinnovamento delle trasmissioni radio della RAI. Pensate che all'epoca non esistevano o erano all'inizio le radio private. Alle 13.30 o giu' di li' ,preceduti dalla sigla de "l'orologio matto" ,sopra la quale si sentivano le prime battute senza senso, si tornava a casa da scuola di corsa per ascoltare musica, naturalmente, e personaggi memorabili interpretati da Bracardi e Marenco sopratutto.
Max Vinella e le sue incredibili interviste o cronache di matrimoni vip a canovaccio (sapevamo le battute e ridevamo gia' prima);
Mortificazion la cartomante "Ci ho un po' di raschietto stamatina..";
El comandante Raimundo Navarro dimenticato da estos cabrones "en orbita circular sobra la terra";
il col. Buttiglione che pensando di telefonare in chissa' quale caserma cazziava sempre i 2 conduttori ordinando di passargli tal Mascherpa, Lofoti o Rufolillo;
Il prof. Aristogitone nostalgico della scuola di un tempo...
C'erano anche momenti di poesia ermetica (Marenco):
"Tu sei un'automobile.
hai la targa davanti;
hai la targa di dietro.."
Non saprei pero' dire se abbiamo per anni ghignato piu' noi ascoltatori o quella banda di matti mentre andava in diretta..
Scritto da: Bud | 08/09/08 a 16:10
Bud si divertivano moltissimo loro, prima di tutti...credo. Ma hanno regalato anche a noi attimi straordinari!
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 09/09/08 a 07:36
E certo che ci siamo divertiti anche noi (quelli della mia generazione intendo).
Se no come potrei ricordare dopo tutti questi anni i personaggi che ho citato?
Scritto da: Bud | 09/09/08 a 08:36
Infatti Bud!!!
Accidenti ti sono rimasti ben impressi nella memoria eh?!
Grazie anzi per averli citati...
Scritto da: irenespagnuolo | 09/09/08 a 08:42
Se mi ricordassi cosi' bene tutto cio' che ho letto e studiato sarei un tuttologo ...
Invece come vedi e come ben sa chi mi conosce mi restano stampate solo le ***; stranamente, non le barzellette.
Devo dire pero' a mia difesa che Alto Gradimento l' ho ascoltato per anni.
Scritto da: Bud | 09/09/08 a 11:31