Mi collego e finisce che passo ore a navigare in un mare scomposto e avventuroso.
Ci scrivo e mi capita di essere raggiunta da migliaia di click come fossi preda di un paparazzo al lavoro per un giornale di gossip. Oppure mi accuccio quieta nell’ombra e resto come la pagina non letta di un libro noioso.
Leggo storie e notizie, talvolta le confondo, altre mi sembra di scivolarci dentro come se fossero vestiti cuciti su misura per me. Saltello dagli amici e mi sembra di accomodarmi in tanti salotti consueti e dolci o di trovarmi al bar durante un’animata chiacchierata tra opposti pensieri.
Faccio il pieno di riflessioni martellata da tanti stimoli che tutti insieme non so neanche gestire. Resto incollata a qualche pezzo, mi affeziono a una pagina, sono attratta da parole nuove, provo talvolta il desiderio di sensazioni sconvolgenti e altre un bisogno irrefrenabile di atmosfere ovattate.
Scopro che il web è un palcoscenico, una biblioteca, un’autostrada, un luna park, un focolare caldo. Realtà e proiezione. Suggestione e follia. Esaltazione e fantasia. Un volo d’ali. Pericoloso o affascinante come tutti gli spazi aperti, come l’orizzonte che sappiamo infinito. Sfugge dalle mani mentre cerco di fermarlo.
In qualche modo lui è come un motore. Mi trasporta da qualche parte.
In qualche modo sono io a guidarlo. Gli dico dove andare.
Ma tutto si mescola e la sorpresa mi lascia ogni volta sapori diversi in bocca. Attrazione e disgusto si sviluppano in una serie di sfumature assolutamente indescrivibili. E intanto il pensiero vaga ad una velocità impressionante. Tra quello che un po’ mi appartiene e il barattolo di marmellata nel quale affondare, felice, le dita.
Se tiro in ballo qualche nome famoso, mi infilo nella trama di un film di successo, cito una canzone gettonata o scrivo qualche parolina magica che attira pruriti e attenzioni, approdano qui numerosi sconosciuti sul filo della curiosità e dell’illusione. Se appiccico le mie emozioni, allegre o tristi, incontro qualche amico, un passante distratto, un lettore appassionato e uno studioso dei meandri della rete.
Qualcuno giustamente sorride amaramente ai più stravaganti percorsi del web. Qualcuno trova attimi indimenticabili tra gli artisti del blog.
Pagine bizzarre o acque cristalline. Tra le anime, bianche nere e colorate della rete, ci sono risvolti da inseguire o dai quali scappare. Tutto e niente. Come di tutti e di nessuno è il mondo vero o falso che puoi pescare gettando l’amo. Resta l’incanto di sapere che dietro ogni facciata c’è una tastiera pulsante. Resta quel brivido che corre lungo la schiena quando ti affacci su qualcosa di meraviglioso. Resta quel senso di smarrimento quando trovi una palude e hai paura di non uscirne vivo.
Dopo tutte le meditazioni nelle quali sono rimasta ingarbugliata, ciclicamente come un male o un bene che si ripete, ho capito che nel web arrivavano anche aspettative e sogni. Anche miei, ovviamente. Sono stata catturata da immaginarie prospettive.
Poi esercizi di scrittura, amore, necessità, righe di diario, sguardi sul costume si sono mescolati in un gioco intrigante, fuori da ogni schema, oltre ogni progetto. E ho smesso di credere ci fosse una direzione possibile. Ma ancor più ne sono rimasta avvinta. Non rinuncio all’appuntamento quotidiano. Per sfida o divertimento, per piacere o per inconsci cammini.
Sono divorata, forse. Ma divoro, anche.
Sei stata autrice di considerazioni di spessore presentate con la consueta levità ed il medesimo garbo di sempre.
Sono propenso a condividere la tua conclusione, quella dell'essere partecipi e vittime delle avventure che il mondo imenso e sconosciuto del web ti fa vivere.
luigi
Scritto da: gobettiano | 26/07/08 a 14:11
ciao Irene,
aggiungerei una ulteriore riflessione a quanto tu dici (che è quasi una denuncia dei rischi dell'abuso da internet, come una lode di ciò che di buono ci si può trovare..).
Quanta energia sprechiamo nelle frustrazioni da collegamento, sacramentando e armeggiando intorno a tetragoni armamentari che si rifiutano ostinatamente di funzionare, o di funzionare come ci aspetteremmo noi a cui un minuto di attesa sembra un'ora, quando pubblichi, noi che siamo resi impazienti dalla frenesia del tutto e subito, noi che ci abituiamo male con supposti collegamenti ultraveloci, e più spendi in computer e più lenti e farraginosi ti sembrano...
In due parole. Utilizzatori sì. Schiavi no. Mai.
Viva la libertà del tasto off, viva il quaderno che non tradisce mai.
ciao Irene, scusa l'aggiunta ma è uno sfogo quasi in diretta mentre mi danno con due - dico due - connessioni, una alice e l'altra vodafone, che mi sembra passino i bytes a uno a uno, mi sembra quasi di vederli uscire dal computer per perdersi nell'etere...
un abbraccio, e ridiamoci su!
HP
Scritto da: homing pigeon | 26/07/08 a 16:26
ciao Irene,
aggiungerei una ulteriore riflessione a quanto tu dici (che è quasi una denuncia dei rischi dell'abuso da internet, come una lode di ciò che di buono ci si può trovare..).
Quanta energia sprechiamo nelle frustrazioni da collegamento, sacramentando e armeggiando intorno a tetragoni armamentari che si rifiutano ostinatamente di funzionare, o di funzionare come ci aspetteremmo noi a cui un minuto di attesa sembra un'ora, quando pubblichi, noi che siamo resi impazienti dalla frenesia del tutto e subito, noi che ci abituiamo male con supposti collegamenti ultraveloci, e più spendi in computer e più lenti e farraginosi ti sembrano...
In due parole. Utilizzatori sì. Schiavi no. Mai.
Viva la libertà del tasto off, viva il quaderno che non tradisce mai.
ciao Irene, scusa l'aggiunta ma è uno sfogo quasi in diretta mentre mi danno con due - dico due - connessioni, una alice e l'altra vodafone, che mi sembra passino i bytes a uno a uno, mi sembra quasi di vederli uscire dal computer per perdersi nell'etere...
un abbraccio, e ridiamoci su!
HP
Scritto da: homing pigeon | 26/07/08 a 16:26
Si', un po' divora,ma in fondo anche la lettura,se uno ci si appassiona.Io lo frequento da poco e tutto sommato mi pare una gran cosa.Liberatoria, creativa, immediata.
Certo, a guardarci per il sottile il rischi di rincitrullimento ci sono. Lo paragono ad un servizio postale, ecco, niente di piu',in fondo.
Che corre verso l'idea del grande spazio iconico, planetario.Come si fa a fermare il futuro?
Si va avanti e basta.
Scritto da: Anna Rosa Balducci | 26/07/08 a 22:20
Hai realizzato un pezzo favoloso, cara Irene, dove sei te stessa e un po' tutti noi in questo"magico" rapporto con il Web!!
Bravissima!! Felice domenica ed un abbraccione.
Marianna
Scritto da: marianna | 27/07/08 a 08:55
Una dolce, malinconica, poetica riflessione. Scrivi molto bene, complimenti ;) Buon blogging!
Scritto da: Ottantotto | 27/07/08 a 12:18
io a volte non riesco proprio a scendere... aiutooo! :)
ottimo post, as usual ;)
anecòico
Scritto da: anecòico | 27/07/08 a 22:03
Come ti capisco Anec :))
Direi che l'argomento appassiona molti eh?!
Web croce e delizia di blogger e internauti...
Ciao a tutti
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 28/07/08 a 12:51
Come tutte le cose potenzialmente belle, il web ha il suo rovescio.
Sta un po' a noi non farci prendere dalla "patologia compulsiva"...Però a volte è davvero difficile...Una pagina tira l'altra!!
Bel post, Irene, davvero.
Ciao
Zia Elena
Scritto da: zia elena | 28/07/08 a 13:09
Il web è un oceano infinito: nuoti, remi in una qualunque direzione ma intanto una corrente talmente forte da non farti accorgere della sua esistenza e del suo agire ti trascina in tutt'altra direzione o, forse, trascina insieme a te l'isola verso cui sei diretta e che a te sembra immobile, terraferma, continente.
Navigare, anche nel web, è come vivere: vai nella direzione che desideri ma incontri sempre nuove sorprese, che ti fanno confermare un'idea o mutare un'opinione.
Qualunque cosa sia vivere o navigare, vale la pena di capire che, gioie o delusioni che ci riservi, dopo saremo sempre più ricchi di prima.
Senza cullare l'illusione e la presunzione di poter arrivare a sapere tutto, perchè il tutto è come l'infinito: irraggiungibile.
Scritto da: Gian Contardo (Buffalmacco) | 28/07/08 a 14:43
Il web divora. Può essere una macchina infernale, ma anche una finestra immensa sul mondo.
Una meraviglia, da prendere con cautela.
E tu hai descritto il tutto magistralmente.
Ciao.
Julia
Scritto da: julia | 28/07/08 a 16:52
Internet è un mangiatempo. Ormai, anche se non so perché, non posso fare a meno dei blog, dei racconti, delle arrabbiature altrui.
Che sia la mancanza di contatto umano, il problema?
Scritto da: alicesu | 28/07/08 a 18:34
Il web è uno specchio. Il web è un mare. Il web è una finestra. Il web è una trappola. E' tutto e niente. Come una medaglia ha un rovescio.
Meraviglioso e terribile, il web.
Alice il contatto umano spesso manca. E poi taluni si trovano assai meglio dietro lo schermo, protetti o falsi o resi audaci dall'ombra. E altri trovano più divertente o meno impegnativa o meno rischiosa la relazione virtuale...
E' un mix strano. Talora rifugio, altre fonte interessante, altre ancora surrogato di vita.
Io credo di aver trovato, ora, una sorta di equilibrio allegro!
Il contatto umano non mi manca ma non per questo posso rinunciare alla rete. Qualche volta, ti dirò, ti ferisce. Altre ti illude che il mondo sia migliore di quello che vedi. E abbiamo bisogno anche di questo.
Certo è un discorso complicato. Ma non possiamo semplificarlo. E' complicata la natura umana stessa...
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 29/07/08 a 08:03
Beh cosa dire!! Hai spiegato tu il tutto. Concordo pienamente con te.
A volte odio internet per il tempo che mi ruba ma appena desidero conoscere qualcosa di nuovo sono li' a navigare. L'importante è non naufragare!!! Complimenti per il tuo blog. Ciao Alice
Scritto da: alice | 29/07/08 a 08:49
Si ,il web è tanto,in ogni caso,concordo con le riflessioni generali, quello che mi mette a disagio a volte è una vaga sensazione di essere spiato,di grande fratello,di non poter essere ciò che sei veramente o rischi di trovarti sottocasa qualcuno di strano, ma è
un'altro film. buona giornata.
Scritto da: mauri_58 | 29/07/08 a 12:07
Complimenti per il pezzo, come al solito 'di spessore' (gia' e' stato detto, chiedo scusa, ma io non ho virtu' letterarie ) e scritto con il consueto, piacevolissmo garbo.
Che dire, io che uso il pc per mestiere (ma sono una discreta scarpa come navigatore) e ho conosciuto le schede perforate ...
Anche per noi, vecchi ipocondriaci a volte restii alla continua evoluzione della tecnologia, il web appare meraviglioso, solo raramente ostile. Un click (magari due per me) e hai a disposizione il mondo o quasi. Ieri pero' mi sono incavolato parecchio perche' sul megasito di una notissima compagnia d'assicurazione non ho trovato il semplice n. di telefono dell'Agenzia di Torino, per conoscerne gli orari: fare il n. verde nazionale e parlare con una macchina proprio non mi andava, ammesso che fossi riuscito a sapere quanto mi serviva.
Cio', per dire che tutta la tecno informatica, che nemmeno la maggior parte degli addetti ai lavori immaginava vent'anni fa, per quanto friendly e sofisticata resta sempre uno strumento, potentissimo ma ovviamente incapace di fornire da solo valore aggiunto.
Cio' che alla fine conta sono sempre i contenuti, e quelli ce li mettiamo noi: questo blog e' di successo per merito dell'autrice, in mano mia le stesse pagine sarebbero bianche e perfettamente inutili.
Ma registro che diversi qui hanno espresso piu' o meno la stessa opinione: la cosa e' confortante.
Mi ritengo piu' libero del giornalista Cecchi Paone, - che invero mi sembra un po' montato e autoreferenziante - il quale non resiste una settimana senza Internet e senza cellulare, e compatisce chi invece ne fa a meno.
Parto per il mare senza portatile (meno male, se no significava come l'anno scorso che dovevo comunque lavorare)e quando sono in giro a piedi o sulla spiaggia il cellu lo lascio tranquillamente a casa.
Buone vacanze a tutti
Scritto da: Bud | 30/07/08 a 13:04