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31/07/08

Commenti

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gobettiano

Che bel post Irene.
Non cambiare neppure di un millimetro. Senza partecipare, senza sentimenti, senza emozioni, senza condividere è vegetare non vivere.
luigi

marianna

Hai scritto una pagina bellissima, carissima Irene!!
Essere come sei tu vuol dire mettere in conto anche la sofferenza ma per l'autenticità è un prezzo che si paga ben volentieri.
Del resto nessuno ci ha garantito, quando siamo nati, che la vita dovesse essere appunto una scala di cristallo.
Ti abbraccio come sempre con affetto. Felice notte.Marianna

Laura

grazie del tuo post...è sempre importante riconoscere i propri pensieri in qualcun altro...mi sono sentita meno "sola" nella quotidiana lotta che è la vita...un abbraccio

leonardo

E' vero Irene che spesso ognuno di noi cerca di crearsi uno spazio irreale, di benessere artificiale dove convivere solo con gli aspetti positivi della nostra vita, lasciando fuori tutto cio' che ci disturba, forse e' l'unico antidoto per difendersi da un sistema che non sempre condividiamo ma con il quale nostro malgrado dobbiamo fare i conti giornalmente.Forse,in alcune occasioni, indossare una maschera, sorridere e trovare uno slancio di generosita' con chi ci sta vicino, anche quando si e' stanchi e avviliti e' una forma di generosita', per non coinvolgerli troppo in momenti negativi, anche se questo inevitabilmente ci fa sentire meno spontanei. Certo e'importante che le parole e i sentimenti abbiano un senso.Comunque complimenti per il post e' molto attuale.Saluti da leo.

irenespagnuolo

Luigi...vorrei ma non posso :))

Marianna, è così, nessuna scala di cristallo!

Grazie a te Laura, meravigliosa sensazione sentirsi compresi...

Ciao Leo, grazie dell'intervento.

mauri_58

si è perso il mio commento,lo riscrivo.
Vero, anche a me capita di intuire,durante un incontro casuale con persone conosciute,la fretta di andare,la distrazione nella conversazione, come non ci fosse tempo. Sono sensazioni che spesso provo anch'io, durante periodici
stati di ansia. Il problema è che la psiche non è razionale e lucida come la mente,quindi non è per niente facile trovar rimedio,altrimenti credo serebbero tutti entusiasti di ciò. Tu porti a galla problemi da non sottovalutare,li comprendi, ma altri danno per scontato siano solo sciocchezze,non sanno che basta un nonnulla per trovarsi in certe situazioni. è vero che, chi galera non prova libertà non apprezza.
Saluti e buone vacanze.

matilde

io sono vecchia e sono stata allevata all' antica. Mio nonno mi diceva che noi abbiamo il dovere di essere ' stabij 'cioè apparire sempre uguali, senza eccedere in allegria o tristezza.Questo per non intristire quelli allegri e non offendere quelli che hanno motivo per essere tristi.
Forse è una forma di delicatezza non più attuale.

irenespagnuolo

Mauri forse è così, per soffermarsi è necessaria una sensibilità che non tutti hanno...

Matilde delicata davvero la "filosofia" di tuo nonno. Il rispetto degli altri, ecco si non è molto attuale ahinoi !

Irene

dragor

Ma Irene, hai copiato Pavese! :-)))

dragor (journal intime)

dragor

Ma Irene, hai copiato pavese!

dragor (journal intime)

irenespagnuolo

Dragor che fai mi smascheri ?!?!?!?

:)))
Irene

germanoturin

VERO IRENE,
il mestiere di vivere impegna tutta la vita, pur con delle differenze.
C'è che vive "in orizzontale": è cioè una persona normale, né bellissima né bruttissima, con un quoziente d'intelligenza medio, che vive una vita normale.
C'è qualche altro che ha qualche optional in più per cui, per vivere una vita normale, deve magari scendere un po, dato che, la posizione in cui si trova, è leggermente sopra la media.
Poi ci sono i disabili, come me per esempio, per i quali il mestiere di vivere è molto faticoso: il disabile, infatti, per cercare di vivere una vita (cosiddetta) normale, deve arrampicarsi (con tutto quello che ha un dotazione), per cercare di arrivare al punto dal quale partono tutti quelli che considerano quel punto normale.
E da li partire (dopo la salita) per affrontare tutte le difficoltà che la vita riserva (e che per il disabile, a volte, sono maggiorate).
Già, chi di più e chi di meno, per tutti è duro il mestiere di vivere, però, tutto sommato, vale la pena di provare. Se non altro per scoprire se ne valeva la pena.

irenespagnuolo

Germanoturin positiva la tua filosofia...forse la tua forza dovrebbe e potrebbe insegnare molto!
Grazie dell'intervento, è stato un piacere.
Un cordiale saluto
Irene

Aldo

Una vita da mediano: Il goal è l'espressione di un momento, il lavoro del mediano è il significato di una partita intera: è la continua presenza, la mancanza d'interruzione, l'assiduità e la costanza e la determinazione di carattere. Una vita da mediano è qualcosa di titanico, di colossale. Il mediano è tecnica e fatica, è sia propulsione sia contrasto: può conoscere la gioia di un goal e l'arroccamento nella difesa; la sua vita rappresenta l'intera filosofia dello stesso gioco del calcio. E' silenzio del pubblico, è attesa di uno sviluppo migliore dell'azione; per gli altri è inconscia sicurezza che qualcuno lavora per te. E' anche l'ultimo passaggio, che svela la vittoria.

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