Omosessuali si diventa, scherza lei.
Con lui la storia inizia per uno di quegli accordi che forse le convenzioni conoscono fin troppo bene. Lei delusa dall’amore e interessata al benessere economico, lui gay e determinato a celarlo al mondo. Fare coppia è un buon affare per entrambi. La libertà è garantita, le facciate per certi condizionamenti sono salve.
Stanno bene insieme, complici e soci. Non c’è amore. Ma un rispetto incondizionato, emozionante e profondo. Una sintonia che cresce con il tempo e che attenua perfino il meschino disegno iniziale. Trovano una sorta di equilibrio e di felicità insieme.
Lui non ha che rapporti occasionali, nessun romanticismo fuori dalla sua vita con lei, nessun legame. Lei sembra non cercare altro che quella serenità delicata. Fino ad un giorno, uno strano giorno di primavera, di quelli che risvegliano qualche senso e ne impigriscono altri. Scivolano in letargo controllo, sobrietà e docilità, si agitano sogni e desideri.
Lei incontra una giovane collega, esuberante ed energica, fresca e sensuale. Si sente attratta, fortemente. E’ confusa dalla intraprendenza della giovane, dagli approcci espliciti e irruenti. Ma si sente senza difese. E non ha voglia di farsi domande, di scappare, di frenare gli impulsi. Lascia che gli attimi divorino i corpi.
Solo dopo, stretta in un abbraccio morbido, resta a lungo in silenzio. Trattiene il fiato. Vorrebbe andarsene. Pensare. Capire. Ha paura delle parole che potrebbe sentire e ha paura di doverne pronunciare. Ha bisogno di una corsa nel parco, da sola. L’amante meravigliosamente la accarezza e lieve le sussurra comprensione. Poi si alza e si allontana. Lei può sgusciare fuori dal letto tranquilla, infilarsi i vestiti in fretta e sgattaiolare fuori da quella camera ammobiliata. Quasi non ricorda come ci è arrivata lì, dopo l’ufficio.
E’ ormai buio. Ma non si ferma. Corre, corre nel parco. E piange. Fino a quando non ci sono più lacrime. La lucidità arriva improvvisa. Le scappa un sorriso. Rallenta il passo, respira profondamente. E torna alla macchina. Guarda in su, la camera ammobiliata è illuminata. Mette in moto e parte. Ride, ride mentre guida e pensa al suo strano destino. Ride e si sente un’altra donna, con un’altra vita in mano, con un passato delizioso e un presente che finalmente glielo rende chiaro!
E’ stato lui. Si, è stato lui. A mandarle lei. Sapeva che era giunto il momento, sapeva che era pronta. E’ stato lui a farle amare l’amore, a consegnarle l’anima sgombra da quelle catene che la strozzavano. Pensieri rapidi. Troppa eccitazione, troppa euforia, troppi stimoli tutti insieme…Non può mettere in ordine tutto. Arriva a casa e trova lui, in poltrona, un libro in mano che ha l’aria di non leggere, una sigaretta aspirata avidamente, uno sguardo curioso e intimorito. Non si aspettava fosse già rientrato. Ecco, è il momento. Lui leggerà i segni della sua passione nel viso sconvolto, negli occhi sfuggenti, nelle mani nervose.
E’ tradimento? Così le scoppia nel petto qualcosa che le sarebbe sembrato ridicolo fino a qualche ora prima. E’ frastornata. Loro non sono amanti, loro…loro non sono una coppia vera, pensa. Eppure…E quello sguardo curioso e intimorito le si è incollato addosso: un dubbio, una lama, un dolore. Ma sotto la doccia tornano tutte le sensazioni che l’hanno fatta godere nella camera ammobiliata. Sente sulla pelle il profumo e i brividi. Si mette un pigiama e a passo deciso entra in salotto. Lui è ancora immobile, come prima.
Tutto bene? Chiede lui. E adesso il suo sorriso è come una carezza.
A lei sembra di avere la febbre mentre gli racconta tutto, concitata e tremante.
Quella sera fanno l’amore per la prima ed unica volta. E’ un rapporto dolcissimo, quasi irreale. Si addormentano, esausti, stretti uno all’altra. Per l’ultima notte.
Forse una purezza rara. Il gay e la sua fidanzata si commuovono ancora oggi per la loro storia.
Tradimento dici tu? Per molti italiani ormai pessimi "venditori di tappeti" e con poco cervello non si discute nemmeno.
Scritto da: Agostino | 23/07/08 a 07:27
Paradossale, delizioso e profondo snodarsi di sentimenti ed emozioni. Le vie del ritrovarsi, dell'essere sinceri, del vivere la propria vita sono davvero infinite. Per fortuna.
luigi
Scritto da: gobettiano | 23/07/08 a 07:42
Bel pezzo, Irene!
Mi stupisce come tu riesca a penetrare così efficacemente nei pensieri e sensazione dei personaggi che abbozzi.
Hai proprio ottima stoffa. Prosegui dritta perchè sono certa che la spunterai.
Un abbraccio e buon pranzo.
Marianna
Scritto da: marianna | 23/07/08 a 13:03
Un bell'indistricabile 'gliuommero', come direbbe Gadda!
Scritto da: Anna Rosa Balducci | 23/07/08 a 17:35
Il mio più caro amico è stato un ragazzo gay, però quello che ho capito è che l'amicizia con un gay nasconde la paura di affrontare rapporti seri con gli uomini. Per fortuna io ne sono uscita dopo poco, quando ho capito bene il significato della nostra amicizia, ma molte donne continuano a nascondersi per anni dentro questi rapporti rassicuranti e ambigui.
Un caro saluto :))
Scritto da: Amanda | 23/07/08 a 20:44
bella storia! sarebbe stata piu' verosimile forse se lui fosse stato un prete, magari negro, e minorenne - lei la vedevo bene in un rapporto incestuoso con la muta di cavedani asessuati di sua figlia che, nata con due teste, sarebbe l'unica a realizzare il doppio pompino asimmetrico ad una coppia gay di pastori maremmani sposati in comune
un rapporto delicato, insomma, pirandelliano, nel senso di pi e poi randelliamo
Scritto da: Ugo | 23/07/08 a 23:04
Chiedo perdono a tutti per essere trasceso nel volgare - sai scrivere bene ma e' tutto buttato via se cerchi l'originalita' a tutti i costi: diventa la piu' mortale delle banalita' - hai qualcosa da dire, intendo, veramente ??
Scritto da: Ugo | 23/07/08 a 23:21
Non ho questa pretesa Ugo.
Ma ho quella che qui non si trascenda, si usi un tono civile ed educato.
Non si tratta di rispettare me, ovviamente. Ma chi passa di qui. Quindi...buon gusto per favore!
Spero accolgano tutti le tue scuse.
Un saluto
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 24/07/08 a 07:26
Anna Rosa: troppo buona!!!
Uhm però mi piace molto la tua nota...
Luigi: le vie della vita sono infinite, per fortuna, hai ragione.
Amanda hai colto perfettamente...:))
Ciao "nonna" Marianna, grazie, ce la metterò tutta vedrai!
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 24/07/08 a 07:30
Bella storia, quello che ci vuole per una gay come me, delusa sia dagli uomini (tutti che ci provano e cercano di riportarti ai ruoli tradizionali anche se non ne vuoi sapere) che dalle donne (isteriche, instabili, pronte a ferirti).
Sono felice per i protagonisti di questa storia.
Scritto da: Elena | 24/07/08 a 07:48
certo che siete tutti perversi.
Gay culattoni, lesbiche, mai che ci fosse una cosa normale, non so un ragazzo o un uomo che si iinamora di una ragazza o donna.
sempre problemi, la vita è cosi semplice senza i comunisti gay le puttane, i carcerati con diritti i tossici.
ciao da Rocco
Scritto da: marciano rocco | 24/07/08 a 08:57
Leggimi più spesso Rocco, troverai anche quello che reclami...
La vita non è così semplice, è semplicemente così...a parer mio.
Ciao
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 24/07/08 a 09:06
Non ho mai avuto pregiudizi,ma una cosa mi ha sempre reso curioso. PRIDE vuol dire essere orgoglioso e fiero... ma di che?
Mi pare un modo antico di combattere i pregiudizi con nuovi pregiudizi, un metodo che a volte diventa un nuovo razzismo (penso ai Black Power ovvero Black is beautiful) Io sono
eterosessuale, ma non vado in giro a dire che ne sono "orgoglioso di esserlo" e tanto meno "fiero"
In cosa sbaglio?
Scritto da: Nicofré | 24/07/08 a 10:39
Bella,una storia tra vita reale e fansasia che fosse un romanzo sarebbe "intrigante". Complimenti.Buona giornata.
Scritto da: mauri_58 | 24/07/08 a 11:45
per Nicofrè:
Certo come eterosessuale non via in giro a dire che sei orgoglioso di esserlo, ma nemmeno devi nasconderti per esserlo. Come non hai dovuto affrontare commenti o addirittura violenze per essere gay o effeminato. Sbagli a non metterti nei panni del diverso. Prova domani ad andare in ufficio e dire: sono omosessuale... Vediamo se dopo i commenti non ti viene un po' di orgoglio.
Scritto da: notemiento | 24/07/08 a 15:19
RE notemiento
Tu parli di RISPETTO non di ORGOGLIO, per me sono due cose del tutto diverse.
Ogni essere umano ha diritto di essere rispettato e di auto rispettarsi, l'orgoglio è in parte dettato dalla superbia o dal credersi "meglio degli altri" e qui stá l'errore. La diversità poi è un fattore del tutto individuale, io non ho bisogno di definirmi sessualmente solo per difendere il mio diritto ad essere come sono.
Oscar Wilde ha pagato duramente ed altri con lui, ma Oscar W. è sopratutto un grande scrittore e poeta, ed io lo ricordo solo per questo
e per questa sua "diversità".
Perciò non confondiamo i valori delle parole!
Scritto da: Nicofré | 24/07/08 a 15:54
L'orgoglio non ha nulla a che fare con la superbia: altrimenti sarebbe "superbia gay" e non "orgoglio gay" (questo tanto per dare il giusto valore - significato/significante- alle parole).
Ti ripeto: prova a dire che sei gay nel tuo ufficio o posto di lavoro. Poi prova a farti rispettare e se ci riesci: ne sarai orgoglioso. Se non ci riesci sarai lo stesso orgoglioso di essere come sei.
Per quanto mi riguarda non vado ai gay pride, ma sono ugualmente orgoglioso di essere gay perchè è da quando ero bambino che mi faccio rispettare - e mi rispetto - per quello che sono. Non ti sembra abbastanza per essere orgoglioso? Se non ti sembra... prova.
Scritto da: notemiento | 24/07/08 a 19:32
notemiento e nicofré è vero il senso delle parole può giocare qualche scherzo. Ma mi par di capire che sul rispetto siete concordi, questo è quello che conta mi auguro...
Francamente uso le "categorie" per raccontare ma nella vita non ci sono omosessuali o eterosessuali per me, solo persone.
Grazie a voi e a tutti per gli interventi.
Spero che il post abbia offerto una chiave di lettura dei rapporti umani più profonda ma più lieve di qualsiasi "categoria"...
Scritto da: irenespagnuolo | 24/07/08 a 20:10
Mi piace il modo in cui racconti. Il finale è forse un po' scontato. Ma non ne vedo un altro :-)
Scritto da: latoscuro | 24/07/08 a 22:15
Prendo atto che non hai niente da dire - in effetti quello che scrivi non dice niente a nessuno, gay o no, infarcito di argomenti "trendy", diventa stucchevole e privo di qualsiasi interesse - anche se non ti e' sembrato, la mia era una critica tesa a dire che puoi far meglio che scrivere queste sciocchezze - focalizzarsi sul volgare usato ti offre dei punti ma non hai vinto niente - hai perso una buona occasione per ascoltare. Leggo che "ci hai offerto una piu' profonda lettura dei rapporti umani" - ma dai!
Scritto da: Ugo | 24/07/08 a 23:22
Sei sicuro di chiamarti Ugo? Usi le parole di qualcuno che conosco ma non si chiama Ugo...
Comunque, Ugo, mi sopravvaluti :))
Meglio di queste sciocchezze non so scrivere, sorry...
Un cordiale saluto
Irene
p.s. spero non leggerai anche questa risposta, direi che hai già perso troppo tempo...
Scritto da: irenespagnuolo | 25/07/08 a 08:06
Indovina chi sono !
Lo sai che ti ci vuole una strigliata ogni tanto.
Ora quindi non perdo altro tempo........
Scrivi qualcos'altro pero'.
Saluti da Ugo, o no ?
Scritto da: Ugo | 27/07/08 a 23:10