Siamo assediati. Anche in questa desolante estate di crisi. Soffocati da un costume ipocrita e puerile al confronto del quale l’afa è brezza lieve e fresca. Infastiditi da quelli che tengono, pietosamente, il piede in due scarpe.
Non conosco la malattia delle ferie. E meno che mai ne sono affetta ora. Non ho ansie da partenza, mi mancano altre cose non le vacanze. Chi mi conosce bene, non ha dubbi. Non posso concedermele, ma questo non toglie e non aggiunge molto. La serenità la cerco altrove. Forse consapevole che quella cui aspiro non è adagiata su un lettino sotto l’ombrellone.
Ma adoro quelli che vanno in vacanza. Felici ed entusiasti. Pieni di aspettative, di programmi, di voglia di avventure. Mi piace augurare loro riposo e divertimento. Spero trovino luoghi incantevoli, facce interessanti, momenti emozionanti. Mi godo la loro trepidazione, la loro gioia. E sono contenta per chi può fare allegramente la valigia, per chi ha i soldi in tasca per il viaggio, per chi non ha troppi pensieri neri che distraggono dalle partenze, per chi non ha un malato a casa da accudire, per chi non è triste e senza stimoli per qualunque cosa.
Insomma auguro buone vacanze con il cuore gonfio di trasporto e letizia!
Ma oggi non so come sono sopravvissuta a quelli che goffamente simulano di essere costretti al mare per i bambini, santi numi se parlassero i pediatri racconterebbero di quante volte hanno accontentato le mamme consigliando il mare per i loro figli, a quelli che per un mese prima del grande giorno si mostrano indecisi e quasi pentiti della prenotazione, a quelli che addirittura si strofinano la cipolla negli occhi per far uscire la lacrimuccia mentre salutano me che resto.
Una vagonata di idiozie e di menzogne. Un perfido gioco infantile che ho sopportato per anni, in quella terribile morsa che era la mia tendenza al quieto vivere cosmico.
Adesso mi viene un prurito incontenibile. Non ho più pazienza. Forse non sopporto più l’idea che gli altri siano convinti che sono così ingenuamente imbecille da credere ai loro sorrisi e alle loro parole di circostanza.
Ho voglia di pulizia, morale. E insomma desidero ascoltare e abbracciare solo quelli che si mettono in moto per le vacanze senza finzioni e con un pizzico di buon gusto! Gli altri sono francamente zavorra. Mettono le vacanze tra le priorità assolute ma non hanno il coraggio di ammetterlo. Brutta razza. Loro sono fortunati perché possono confortevolmente adeguarsi alle convenzioni della normalità…con quelle formule ormai abusate tipo “dopo un anno di lavoro una pausa ci vuole”, “devo staccare la spina” o “è un’occasione: pago poco, pochissimo, un’offerta da non perdere”. Insomma comunque non possono rinunciare, è più forte di qualsiasi ragionevolezza e di qualsiasi sentimento. Si sentirebbero fuori dalla comunità, dalla moda, dalle aspettative sociali.
Benissimo! Non contesto, non biasimo. Chiedo solo tatto, garbo e sincerità.
Se per lor signori la vacanza è essenziale, è un “lusso” necessario, è una legittima ed umana ambizione perché non ammetterlo con disinvolta e spontanea freschezza?
Perché non usare delicatezza nei confronti di chi sta inchiodato in città?
Se per loro sono una sfigata costretta a casa non è amichevole raccontarmi la fandonia che se ne vanno con il dispiacere che lacera il loro cuore. Se avvertissero tanto dolore a lasciarmi, sicuramente non lo farebbero.
Ecco, solo questo. Viva la verità!
Là, mentre vi trastullate di sole, bagni, feste e panorami, vi sentirete benissimo. Ne sono certa. E sulla cartolina scrivete “tutto meraviglioso”, per favore! Vi prego evitate accuratamente di pugnalarmi con mostruose bugie “ci mancano la casa, gli amici, le solite strade…”. Non fatelo o mi vedrò costretta a raggiungervi per togliervi la maschera. Con simpatia, s’intende.
Ciao Irene, un passaggio rapido sul tuo blog, per salutarti. Buona giornata :)))
Scritto da: Amanda | 22/07/08 a 08:51
Da anni i miei cognati continuano a ripetere che fanno le ferie soltanto per i figli. Un alibi perfetto ad evitare una serie di incombenze dalle quali rifuggono - e che propinano invece a me. Inutile dire che ogni rimostranza è stata prontamente rispedita al mittente... Farò le vacanze, ma nel periodo a loro più confacente. Capisco quindi ciò che intendi dire, la lacrimuccia e tutto il resto. Nemmeno io ho più pazienza, ormai, e per queste persone ho esaurito la scorta di simpatia...
Ciao Irene, buona giornata.
:-)
Scritto da: pim | 22/07/08 a 10:21
La tolleranza verso l'ipocrisia la si perde definitivamente dopo i 40.
Io, quando posso, parto molto volentieri e non lo nascondo proprio.
Viaggiare mi piace e parecchio perchè ritorno ogni volta più ricca. Nell'anima.
E viaggiare o andare in vacanza non vuol dire volare necessariamente dall'altro capo del mondo.
Quest'anno resteremo a casa ed un po' mi dispiace, ma ci sono altre priorità. Quindi sono serena e non penso assolutamente ad un mutuo per andare in ferie!
Come dici tu, è la falsità che irrita, che fa sentire presi in giro gratuitamente, quando non si è chiesto nulla a nessuno.
Bene, faremo qualche collegamento Novara-Iseo, così ci terremo compagnia...schiettamente!
Un abbraccio.
Elena
Scritto da: zia elena | 22/07/08 a 13:25
Grazie Elena...volentieri!
Sei speciale :))
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 22/07/08 a 15:35
Conoscevo dei signori che a Bologna passavano l'Estate su di un panchetto,fronte traffico, e a Settembre erano freschi come le rose.
Mi è anche capitato di tornare da splendide, tonificanti vacanze sulle Dolomiti con la febbre.
Gli aneddoti sui piccoli 'travet' in vacanza si sprecano.
Vacanze, vacanze.
Magari la vita fosse tutta una vacanza!
Ecco, fare i veri signori, questo si,nel modo che ognuno sceglie.
Stupidaggini a parte,chi piu' ne ha piu' ne metta, su questo argomento. Io ho una visione relativistica in merito.
Vedo tornare da vacanze ai Caraibi e sento racconti di giornate passate sul bordo di piscine, ma sento anche racconti di viaggi meravigliosi, intelligenti .Quella delle vacanze è un'industria potente, ma ho il sospetto che il Leviatano della noia stia colpendo qua e la'.
A parte il portafoglio, maledetto lui.
A volte mi sento un po' un cartello indicatore, con tutti quanti che vanno, chi di qua, chi di la'.Sto diventando pigra e stanziale.Si', forse dovrei girare un po' di piu'.
Magari potre fare un giretto a Novara,prima o poi. Cosa c'è di bello, li'?
Scritto da: Anna Rosa Balducci | 22/07/08 a 18:52
L'Irene art café Anna Rosa...naturalmente.
E, pubblicità a parte, anche qualche posticino davvero carino!
Ci conto?
Scritto da: irenespagnuolo | 22/07/08 a 21:08
ciao Irene, un post simpaticamente caustico.
Ci vuole. Perchè siamo circondati da ipocriti, che non hanno il coraggio di dire quello che pensano.
Ha detto bene Elena, dopo che si sono passati i 40 la tolleranza cresce per certe cose e viene a mancare del tutto per altre. L'ipocrisia della gente è una delle seconde.
Vedi come è facile la vita quando non ci si prende per i fondelli da soli, e non lo si fa nei confronti degli altri. Ho passato quattro giorni intensi e stupendi in Toscana e mi hanno fatto benissimo, ho risciacquato i miei panni subalpini in Arno e sono tornato con la voglia di raccontarla agli Amici, sì, quelli con la A maiuscola.
E ad agosto starò a casa, in Italia, perchè non c'è cosa peggiore che trovarsi all'estero circondati da una congrega di italiani che si lamentano di tutto, dal cibo alla lingua incomprensibile, dagli odori alla noia di bordo piscina. E che se ne stiano a Borghetto Santo Spirito allora, invece di spararsi dieci ore di volo per poi lagnarsi che gli spaghetti sono scotti e il caffè fa schifo.
Come diceva con bellissime parole Patricia Soda, viaggiatore sempre, turista mai.
a presto, un abbraccio,
HP
Scritto da: homing pigeon | 22/07/08 a 21:39
Perfettamente d'accordo HP.
E sono felicissima per il tuo gioioso soggiorno in Toscana!
Eh eh effettivamente i "turisti" italiani all'estero sono un pochino ridicoli...per essere gentili :))
Ciao!
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 22/07/08 a 22:42
Purtroppo gli italiani siamo i vacanzieri d'agosto mentre in altri stati le persone si muovono in altri mesi.
La vacanza è uno stacco da tutto e anche da tutti.
E dire che c'è gente che fa il mutuo per andare alla Maldive.
Buona giornata
Fino
Scritto da: Fino | 23/07/08 a 05:15
Il dovere delle vacanze impone di fingere di compiangere chi in vacanza non va. Magari è sottinteso un filino di fastidiosa compassione, come se fosse da compiangere non poter o non voler far parte della mandria o forse un sottile filo di perfidia a rimarcare "io posso...". Credo che in contingenze come queste sia bene rammentarsi di avere due orecchie, Basta considerarne una come entrata e l'altra come uscita.
luigi
Scritto da: gobettiano | 23/07/08 a 07:39
Luigi hai ragione, non resta che fare spallucce...Bella l'idea delle orecchie!!!!
Ciao :))
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 23/07/08 a 07:53
come ho riconosciuto nitidamente in mezzo ad amici e conoscenti le persone che hai decritto....gente che non riesce a farsi un uovo bollito, ma riesce ad organizzarsi una vacanza perfettamente,magari dall'anno prima, orario di partenza, arrivo,grado di tintarella:se penso che io non capisco mai dove e se ci vado e come,mi viene lo sconforto.....e quelli che...la vacanza giusta e' 3 settimane!!! roba da sfinirsi.....mi rendo condo che tanti non sono abituati a soffrire un po'...scaricano le batterie di continuo,e di continuo devono farsi la settimanina di vacanza....boh...
Scritto da: roby | 25/07/08 a 18:17
ops....mi ero dimenticato...sei carina da matti!!!ci sara' il trucco....ciao roby
Scritto da: roby | 25/07/08 a 18:19