Sono sbucate come funghi in stagione propizia. Agenzie che si pongono l’obiettivo dichiarato di far incontrare domanda e offerta di lavoro…Agenzie che si rivelano talvolta un tragicomico palcoscenico di amare esperienze. Dal punto di vista delle aziende non mi è noto il grado di soddisfazione sul servizio dunque non mi esprimo. Sul fronte dei lavoratori ho raccolto testimonianze decisamente preoccupanti.
Gli addetti alla raccolta dei dati e delle candidature per posti disponibili, quelli che insomma dovrebbero avere dimestichezza con i profili professionali, con le competenze necessarie per certe mansioni, con l’individuazione di quei requisiti che fanno la felice congiunzione tra chi chiede e chi offre sono spesso assolutamente inadeguati a svolgere il compito. Sono giovani o giovanissimi, naturale visto che è uso assumere solo entro certi limiti di età, e rivelano così immaturità, scarsa esperienza, deficit culturale e di apertura mentale.
Non è una “guerra anagrafica”, per carità. Comprendo le loro difficoltà. Ritengo infatti non dovrebbero trovarsi in quella posizione, non è il loro lavoro. Tu, con una valanga di titoli scolastici e di formazione, un curriculum denso di attività complesse, peculiari percorsi lavorativi…dovresti essere valutato in una mini scheda con la quale gli addetti sprovveduti armeggiano faticosamente tra un si, un no e una crocetta?
TI ripetono: che lavoro cerca? mentre tu ti prodighi in spiegazioni e puntualizzazioni. Sintetizzano le tue risposte dimostrando di non aver colto neanche vagamente chi sei, cosa sai fare, per cosa e per chi potresti essere utile.
Se dai segni di sconforto o di irritazione ti trattano come un “pezzente disoccupato” come se i disoccupati fossero pezzenti, come se loro sapessero cosa vuol dire in italiano pezzente, come se loro fossero moralmente migliori di un pezzente o di un disoccupato. Un delirio, insomma. Oppure, quando ne trovi qualcuno paziente ed educato, ti senti esortato nuovamente: ma insomma lei a che occupazione sarebbe interessato? Un posto da chimico le andrebbe bene? Peccato tu avessi appena ribadito che sei estetista e quello sai fare.
Scapperebbe da ridere se la situazione non fosse seria e deprimente.
Se provi ad armarti di self control e di diplomazia per stato di necessità e replichi nuovamente, scandendo bene i termini e avendo cura di chiarire ogni aspetto delle mansioni che hai sempre svolto, degli studi che hai fatto, dei tuoi precedenti professionali a destra e a manca ti senti sbuffare addosso: insomma, io non conosco il settore, francamente non me ne intendo.
Cosa?!? Siete voi gli “addetti”, accidenti! Addetti a cosa vi chiedo? A non sapere che genere di lavoro è l’architetto o la commessa o il saldatore o la ragioniera? E stuzzicandovi si comprende che non sapete bene cosa voglia quel datore di lavoro che vi ha dato l’incarico di cercargli del personale, che diavolo si faccia nella sua impresa, nel suo studio, nella sua bottega…esattamente come non sapete che chi vi siede davanti in quel momento è proprio la tanto agognata “persona giusta”.
Invito tutti a non tirar fuori chi, come e perché abbia tanto voluto questo “intermediario” inefficiente. Sono qui per partire da zero e guardare avanti!
Cari politici, questo è il secondo argomento. Volete fare pulizia seria di questi centri assurdi che allontanano il lavoro dal lavoratore e che rischiano di spedire un idraulico in uno studio notarile a battere atti e una segretaria a fare impianti elettrici? O volete almeno fare in modo che queste agenzie possano assumere a pari costi addetti con un bagaglio un pochino più solido magari anche in ragione di qualche capello bianco?
Ma quanto è produttiva una chiacchierata diretta tra un possibile datore di lavoro e un aspirante lavoratore voi lo sapete? Non rispondetemi che è una scelta delle aziende rivolgersi a queste agenzie, che potrebbero pubblicare un annuncio sul giornale, mettere un cartello fuori dal cancello…Sapete benissimo perché oggi tutti corrono in queste agenzie. Il bubbone sta nei contratti e negli oneri relativi. Provvedete!
Questo non è davvero da imputarsi alla politica Irene. Responsabile è chi si "butta" a fare l'imprenditore in teoria ed a cavalcare un'ondata che solleva un'attività ma senza le connotazioni imprenditoriali che, tra l'altro,imporrebbero di avvalersi di collaboratori preparati o che formano: sono speculatori, come purtroppo in Italia è troppo frequente che accada.
luigi
Scritto da: luigi | 26/02/08 a 23:37
Non è da imputarsi alla politica, Luigi?
Non sono d'accordo. Politica è tutto, a mio avviso. Politica è non consentire che svolga un'attività chi non ha i requisiti professionali per farlo. Politica è permettere alle imprese (quindi anche alle agenzie di lavoro) di assumere personale qualificato senza la griglia assurda dei vincoli di età...
Un lavoratore della mia età per esempio costa troppo alle aziende e quindi non viene preso in considerazione. La conseguenza è un danno generale: per me, per l'azienda, per chi fruisce dei servizi dell'azienda)...
Perchè non è politica questa? Realisticamente un imprenditore sceglierebbe sempre il personale "migliore" perchè ha interesse a farlo ma se il costo è proibitivo e lo stato gli impone o gli consente certi contratti con precise limitazioni ecco che si adegua prontamente.
Ciao Luigi
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 27/02/08 a 09:24
Basterebbe questa frase del tuo post:
- " insomma, io non conosco il settore, francamente non me ne intendo" - a far rabbrividire.
Il tuo blog ha una grande visibilita' Irene, e ti ringrazio per il lavoro che stai facendo; non ho esperienze dirette in merito, ma parlando con altre persone, rilevo le stesse cose che racconti tu.
Scritto da: cenerentola | 27/02/08 a 10:54
Irene,scusami ma non hai ragione. Intanto siamo un paese che, sia pure con molti limiti è capitalista, cattivo capitalista, in secondo luogo,fattelo dire come considerazione professionale in altri paesi non è così. Basti la banale ovvietà del 2 cho più spende meglio spende".
Sarebbe troppo lungo
luigi
Scritto da: luigi | 27/02/08 a 13:03
Se le persone che hanno dato queste "testimonianze", non gradiscono il personale delle agenzie, non sono di certo obbligate ad andarci! possono sempre rivolgersi al vecchio caro ufficio di collocamento!
Le agenzie lavorano in maniera assolutamente gratuita per i candidati, e molto professionale! Ed io non parlo per sentito dire, come lei, cara Spagnuolo, ma per esperienze vere!
Martin
Scritto da: Martin | 28/02/08 a 11:42
Cara Irene hai ragione.
Le cosiddette agenzie per il cosiddetto lavoro interinale sono nate per volonta politica. Sono state realizzate non per creare posti di lavoro, per gli altri, ma solo per se', cioe' er quelli che le fondano. Hai presente i BIC (Busineees Innovation Center)? Si curamente sono presenti anche dalle tue parti. Ebbene gli unici posti creati sono quelli dei loro CdA.
Vale
PL
Scritto da: Pier Luigi Zanata | 28/02/08 a 11:45
Caro Martin felice di apprendere che esistono esperienze concrete luminose come le tue.
Il personale delle agenzie non lavorando gratis fa solo il suo dovere se è zelante e professionale come dici. Nessun merito speciale. Dovere puro.
Grazie della cortese gentilezza.
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 28/02/08 a 13:08
Quando sono venute fuori le agenzie di lavoro interinale mi sono iscritta a tutte, perché mi sembravano una cosa buona e valida, su modello di cosa avviene in altri Paesi europei.
Fino a 35 anni ho lavorato con loro in maniera continuativa e in belle aziende. Poi... il nulla! Tranne che per una cosa: quei terribili call center che sono diventati il veleno del mercato del lavoro italiano e che le signorine delle agenzie, ragazzine nate quando io ero già alle superiori, vogliono proporre ad una persona come me, laureata, che sa due lingue, con ottime conoscenze informatiche e esperienze pregresse ad un certo livello. E se rifiuti i call center ti trattano da casalinga fannullona e non ti propongono più nulla!
Niente contro le agenzie, ma lavorino meglio!
Scritto da: Elena | 28/02/08 a 15:22
se fossero usate da tutti quelli che cercano forza lavoro, le agenzie interinali potrebbero essere lo strumento ideale per conoscere le offerte disponibili, e dall'altra parte, il modo per le aziende, di venire a conoscenza del loro candidato ideale.
Scritto da: silvia | 29/02/08 a 11:06
se fossero usate da tutti quelli che cercano forza lavoro, le agenzie interinali potrebbero essere lo strumento ideale per conoscere le offerte disponibili, e dall'altra parte, il modo per le aziende, di venire a conoscenza del loro candidato ideale.
Scritto da: silvia | 29/02/08 a 11:06
Elena effettivamente i call center crescono, si moltiplicano, sbucano in ogni dove e ogni giorno...
Non è una prospettiva entusiasmante. Ma solo loro sembrano "accettare" tutte le età...
Mah!
Scritto da: irenespagnuolo | 29/02/08 a 11:14
Irene, sono d'accordo quando dici che i funzionari delle filiali sono in genere troppo govani ed inesperti, ma le ragioni di parte politica c'entrano poco: il lavoro interinale è nato in Italia ad opera di Treu, Ministro del Lavoro del primo governo Prodi e rappresenta un'apertura delle sinistre alle nuove esigenze del mercato del lavoro.
Scritto da: Aldo | 04/08/08 a 21:24
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Scritto da: Aldo | 04/08/08 a 21:29