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26/11/07

Commenti

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Gian Contardo

Lo stile deve rispecchiare lo scrittore e lo scrittore deve dare emozioni.

Il tuo stile è splendido proprio perché dà emozioni e lascia vedere che dietro di esso c'è una bellissima persona, una grwande anima.

Poi, è logico: lo stile non va considerato immutabile, deve cambiare a seconda del genere e, soprattutto, cambia col cambiare della persona che scrive, col suo accumulare esperienze di vita ed esperienze narrative.

Anche per lo stile, dobbiamo sempre essere dipsosti ad accettare e a praticare i cambiamenti.

piero

Non tutto ciò che si scrive può piacere ed essere condiviso, resto comunque del parere, che la cosa principale, per noi stessi, è scrivere per il piacere di scrivere. Ciao!

cenerentola

Io credo che si scriva per il piacere di scrivere, in primis, ma anche per il piacere di condividere pensieri ed emozioni che hanno l'urgenza di essere espressi.
Tu dici che "Saper cogliere un aspetto o vedere da un’angolazione insolita e tratteggiare qualcosa con fulminante sagacia o con sferzante ironia è dote o frutto di esperienza o gioco di destrezza", io penso che un insieme di questi ingredienti e la loro corretta "miscelazione" (termine orribile, non sono una scrittrice) fa' si che una persona possa definirsi "scrittore".
Sono anche d'accordo con Gian Contardo, il tuo stile e' splendido come la tua persona.


dragor

Cara Irene, come avevo scritto nel mio post "Perché Indro Montanelli non sapeva scrivere", scrivere una frase è come affrontare una curva in Formula 1: c'è un solo modo ottimale di scriverla, tutti gli altri restano dietro. Quando lo hai trovato, hai scritto la frase perfetta. Ma se vuoi essere un artista, sei soltanto al punto di partenza.

Mi unisco al coro degli elogi: il tuo stile è splendido... :-)

dragor (journal intime)

guardami negli occhi

La parte che preferisco di questo post è quella finale. Pregna di domande alle quali tu hai già dato le tue risposte.
Stile, non stile, quale stile...già lo sai non sono in condizione di dare consigli. Da tua affezionata lettrice, posso solo dirti che prediligo la delicatezza con cui descrivi le emozioni, i sentimenti. Ma sopra ogni cosa quel che sai comunicare e che arriva dritto al cuore.
ciao Irene!
Laura

Anna Rosa Balducci

Dunque, la scrittura.Potrei scrivere sullo scrivere un romanzo e poi ricominciare.Due cose solo, anzi tre.
Mia mamma ,bravissima in latino e matematica, si trovava impicciata quando mi doveva lasciare un bigliettino e sorrideva di me,la sua figlia con la mania di scrivere.
Non capiva da dove venissero le parole, e dire che mi ricordo che era cosi' precisa nel linguaggio, cosi' corrretta.
Nel 1980, a Mirandola di Modena, sostituivo una signora che poi mori', e con lei-una bolzanina tutta d'un pezzo-si parlava di scrittura.
Lei diceva:'la scrittura delle donne è un piagnisteo,tutto quello che i dilettanti scrivono è gia' stato detto.'Questa sentenza razionale mi freddava, mi pareva un argine forzoso alla vita.Terza cosa:direi che le parole stanno dentro alle cose, cioe', la vita supera le parole, occorre solo scovare i vocaboli giusti per dirla.

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