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29/11/07

Commenti

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Gian Contardo

A me la vita sta dando di più adesso rispetto a 20-30 anni fa.

Le responsabilità di adulto non impediscono di avere momenti spensiarati. A qualunque età.

Con la saggezza e l'ottimismo è possibile rendere qualla linea di confine fra età beata ed età dannata simile alla linea dell'orizzonte: più avanzi e più si allontana, e ti rendi conto che il punto del buio dell'anima è irraggiungibile.

Davide Iervolino

Sono insegnante in una Scuola Professionale, ed ogni giorno ho davanti questa realtà, questi ragazzi.
Il problema, mi viene da dire, non è loro.
E' una mancanza di maestri: nella società, nella politica e in famiglia.
Grazie e buona giornata

Fabrizio - ikol22

Irene, trovo questo post molto interessante ma il mio commento, qui, sarebbe stato troppo lungo. Mi sono quindi permesso, citandoti, di risponderti sul mio blog.

Pier Luigi Zanata

E' vero sono una peste: Una vecchia peste: la mia veneranda eta' mi consente questo e' altro.
Adesso vengo al tuo post.
I giovani talora sono oppressi dalla societa', soprattutto dalle sue incongruenze. Noi adulti talora non sappiamo dar loro i giusti stimoli. Noi adulti, ma specialmente noi genitori spesso, con la scusa del lavoro, non dialoghiamo con loro, non conosciamo i loro problemi. Meglio: non vogliamo conoscerli. Non c' e' nessun espediente cui un uomo non ricorra per evitare la fatica autentica di pensare, a se stesso e agli altri. Ogni singolo uomo vede soltanto una piccola porzione della verita' complessiva; e molto spesso, in realta' quasi ... sempre ..., deliberatamente si inganna anche su questo piccolo prezioso frammento. Spesso affidiamo i nostri ragazzi alla piu' comoda baby sitter: la televisione, che pero' come affermava Popper e' una cattiva maestra. Poi l' estate della vita giunge impetuosa senza essere stata preceduta dall' intermezzo primaverile. Non siamo capaci di insegnar loro che l' uomo conosce il mondo, non per cio' che vi sottrae, ma percio' che lui stesso vi aggiunge. Se questo e' vero per noi adulti come possiamo credere e pensare che i giovani si comportino in maniera diversa? Sono pessimista? Forse!
Io pero' sono un inguaribile ottimista e mi conforto col fatto che i giovani sanno reagire e sono meglio di quanto l' opinione pubblica li descriva. Per la mia professione ho avuto incontri frequenti con loro. Ci sono e' vero gli sbandati, i tossici, i paranormali,quelli che non hanno ideali e non sanno cosa fare nella vita. Credimi ci sono pero' tanti giovani quadrati, molti di piu' di quanto si possano immaginare. Ecco perche' sono ottimista. E' necessario che i giovani, ma anche gli adulti abbiano sempre davanti l' insegnamento di Gandhi:''Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo''.
Chiudo con una storiela ebraica:
''Un giorno un signore polacco domando' a uno dei maggiori saggi del Paese:
- Dimmi, amico, tu che conosci tanto bene lo yiddish (lingua parlata dagli ebrei nel centro Europa) come si dice la 'minestra e' freddata'?
- Da noi, rispose il saggio, non si lascia mai freddare la minestra.
L' insegnamento di questa storiella e' chiara: non dobbiamo mai lasciar soli i nostri giovani. L' ho spiegata solo per ricordare a me stesso questo importante concetto.
Scusa la lunghezza ma i tuoi post fanno sempre riflettere.
Un abbraccio
PL

irenespagnuolo

Concordo largamente con buona parte dei vostri interventi, preziosi e interessanti. Grazie, in effetti questo spazio di riflessione è importante per giovani e adulti. Per capire e forse guardarsi e guardare avanti più serenamente...
Irene

francesca

ciao irene:)

anecòico

«Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino
quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino
li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno
a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.

Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere
per dimenticare d'esser stati presi per il sedere
ci sarà allegria anche in agonia col vino forte
porteran sul viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte.»

anecòico

avvinazzata

In vino veritas!

Anna Rosa Balducci

Brava, Irene, hai antenne sensibilissime,'senti' questioni nevralgiche.
Io li chiamo 'quelli dell'aperitivo' e li vedo con il bicchiere in mano,un esercito, interi eserciti. Dalle diciassette in avanti, le città si riempiono di bicchieri.
Bevono 'qualcosa', mangiano 'qualcosa', si raccontano 'qualcosa'. Tutto deve restare in superficie, nel tintinnare dei bicchieri.
Poi ci sono quelli scafati, che ingurgitano tutto, anche al mattino. Ho immagini di ragazzini che alle dieci del mattino girovagano con in mano il bottiglione vuoto.
A Rimini, puoi immaginare.Ma anche altrove.Pensa a tutto il nordeuropa.
Immagini e immagini mi si accavallano.Una tal ragazza , grassa, ipotiroidea, che mi diceva, a scuola'Cosa vuole che faccia, se non si beve è come niente,la festa'. E un altro, e poi un altro, e un altro ancora. Un raduno studentesco in un parco cittadino con ragazzini nascosti a bere birra alle nove del mattino.
Pensa, in un istituto dove sono stata, avevo proposto ad alcuni colleghi,docenti di materie 'turistiche' di fare dei percorsi di 'scoperta' del vino, perche' il vino,nelle sue fasi vitali, appartiene alla cultura mediterranea, conviviale.Un buon bicchiere di vino rosso, a pasto,è simbolo di gioia di vivere.Quasi un antidoto alla brodaglia diffusa. Ma agli adolescenti interessa la brodaglia colorata, discotecara.Una volta scoprii una specie di 'mappa' ,un tam -tam che avevano creato qua a Rimini ,che individuava locali in cui una tal brodaglia veniva maggiorata di non so cosa di alcolico,sotto l'aspetto innocuo.La chiamavano 'la mappa dell'angelo azzurro'
E pensa cosa c'è nelle discoteche.
Ma lascia stare le discoteche, è come dici tu,è il ragazzo della porta accanto,che beve e beve,cosi' per 'bere qualcosa'
A me un bicchiere di vino rosso a pasto piace, e mi chiedo:il fegato di questi qua, quanto potra' durare?
E penso una cosa:sono venute mancando le endorfine naturali, quelle che permettono meraviglia, piacere,cosi', anche nella comunicazione'della porta accanto',si va a cercare il supporto di 'qualcosa'.

luigi

Innanzi tutto un abbraccio ed un grazie per i post che ci regali, cara Irene.
Circa il post. Trovo assai triste la conclusione "ragazzi della porta accanto". Purtroppo è vera. Ragazzi della porta accanto vittime ma protagonisti acritici, deboli ma aggressivi,operosi ma irresponsabili. Sì.E' tristissimo

irenespagnuolo

Luigi ben ritrovato!

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