“Questi yeans penalizzano le mie curve”.
La signora Lia è già pronta all’attacco. La fermo con un’occhiata supplichevole. Ho sbagliato, forse avrebbe stroncato sul nascere l’ennesima performance dell’audace signorina.
“Non ne posso più di magliette accollate e scarpe basse, la mia bellezza è mortificata da questi vestiti informi e banali” recita la giovane, per la verità con altri termini…
Nel nutrito gruppetto di ascoltatori la giovanissima insegnante dai costumi decisamente liberi tace, il signore in età non più verde ha un’espressione di sorpresa stampata in volto, qualche ragazzo ride, altri incalzano con le domande. I particolari piccanti non tardano ad arrivare, nonostante la signora Lia sia sempre lì con l’aria di chi sta per scoppiare.
Tu racconti dei tuoi tacchi a spillo, delle calze autoreggenti, delle microgonne, del trucco. Il capo, spieghi, ti vuole acqua e sapone : “neanche il rossetto posso mettere, è un bacchettone”. Qualche voce osa ribattere che il tuo luogo di lavoro richiede un’immagine “pulita”, che puoi riservare le tue scintillanti trasformazioni alle ore libere. E da lì la china.
“Infatti, in discoteca mi sfogo” e ti sprechi in dettagli mentre l’uomo avanti negli anni si appresta ad alzarsi ed ad allontanarsi visibilmente a disagio. L’insegnante birichina ti ascolta, non osa fare cenni di assenso ma basta guardarla nella sua procace e appariscente presenza per non avere dubbi sulla sua solidarietà. Gli altri si scambiano sguardi divertiti. Tu cinguettante lanci la sfida : ci vediamo tutti venerdì sera !
Te ne vai. E i commenti toccano a noi. La signora Lia meditabonda mugugna strani rimbrotti. Gli altri, perduto ogni freno, si scatenano in battute poco eleganti. Compatti decidono comunque di attendere il fatidico venerdì. Esattamente una settimana fa…
Solo ora smaltiamo gli strascichi.
Sabato la prima a raccontarmi della serata sei stata tu. In sintesi : un trionfo. Neanche ti avevano riconosciuta e tu, gongolante, sfilavi sotto i loro occhi sbigottiti.
Il peggio è arrivato con la loro versione : una massa di cellulite spudoratamente esposta, attributi troppo cadenti per l’età e altri poco lusinghieri giudizi sulla tua camminata e sulle tue pose. Stendo un pietoso velo sulle valutazioni della bocca truccata a tuo gusto.
Perché si spaccia per una bellona mozzafiato ? In coro la stessa domanda.
Imbarazzata cerco di defilarmi con risposte evasive : scherzava, insomma forse vi prendeva un po’ in giro…
Proprio non me la sento di ammettere che ti credi davvero uno schianto e invece sei come ti descrivono ! E quel corpo ancora una volta mente. Perché in testa tu hai davvero il chiodo fisso del tuo fascino, delle curve che fanno faville, di un fisico che ha poche rivali. Ha dell’incredibile ma è così. Chi ti avrà convinto di tanta grazia non lo so ! E il fatto poi che tu non voglia badare ad altro che alla tua immagine è ormai un’assurdità alla quale rinuncio a replicare.
Resta il fatto che da una settimana sopporto le battutacce dei delusi che adesso pure sotto yeans e polo giurano di riconoscere forme sgradite e volgari, neanche fossero dotati di vista a raggi x.
Ma il finale è tutto racchiuso in una storica frase della signora Lia. L’ha meditata per giorni e oggi quando li ha sentiti starnazzare cosacce su di te li ha zittiti con poche parole. E’ irripetibile ma conferma quanto la signora Lia sia straordinaria ! Bacchetta tutti con identica severità…e, credetemi, non sbaglia mai.
Che cos'ha detto la signora Lia che bacchetta tutto e tutti? Semplicissimo, che "jeans" si scrive con "j" e non con "y"... :-)
A parte gli scherzi, che cos'ha detto?
Bacio
dragor (journal intime)
Scritto da: dragor | 21/09/07 a 17:45
Lo so, accidenti, ma sbaglio sempre, istintivamente mette la y, chissà perchè...
Tradotto dal dialetto in italiano rende poco comunque il senso è :
Non servono cose belle per attirare i porci !
Bacio !
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 21/09/07 a 17:58
Il Presidente Mao mise un miliardo di cinesi in tuta blu e fu Aristotele a classificare i Sette Vizi Capitali. Personaggi notoriamente laici e poco oscurantisti.
L'Islam, che conosciamo così poco, obbliga la donna a coprire i capelli, ma allo stesso tempo vieta ai maschi di mostrare il "torso nudo".
Cosa vogliono effettivamente le stesse persone, a seconda se hanno un corpo giovane da mostrare e viceversa uno vecchio da "sfumare"?
Un cambiamento che, nell'arco di una vita od a causa di una malttia, di un incidente, accade a tutti.
Gli abiti sono ancora qualcosa che serve a proteggerci dall'ambiente circostante oppure sono ormai una sorta di cartelloni dove pubblichiamo il nostro stile di vita, per gli altri e per noi stessi?
L'abbigliamento è una potente forma di "comunicazione sociale".
Intanto proseguiamo nella corsa, scarsamente paritetica tra i sessi, di donne sempre più "necessariamente sexy" e di maschietti tutti "pacco", canottiera e steroidi. Caratteristiche che, nota bene, non garantiscono alcun rendimento "top" di queste persone in termni di performance erotico-sessuale.
Un pò come guardare e non toccare, scusate la volgarità, che tanto c'è poco.
L'espressione "fare il pavone", "fare la ruota" è ancora in uso?
Scritto da: demata | 26/09/07 a 12:33
Mah, demata, sono in uso perchè ancora ci sono generazioni che usano quelle espressioni...i giovani direi che si esprimono molto diversamente !
Un carissimo saluto, grazie
Scritto da: irenespagnuolo | 26/09/07 a 16:08
Credo che i giovani abbiano espressioni simili a quelle, per descrivere una persona vittima delle proprie vanità.
Da Arisotele ad oggi vizi e virtù son sempre gli stessi, quello che cambia sono le epoche: in alcune ci sono imbonitori che passano le virtù per vizi ed i vizi per virtù, in altre vengono esiliati.
Scritto da: demata | 27/09/07 a 14:23