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21/09/07

Commenti

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Antonio Montanari

Cara Irene, sottoscrivo il tuo «spirito», se si può dir così, condividendo le tue conclusioni.
C'è un guaio: che a rubare la scena a Grillo è arrivato Mastella...
Ciao, Antonio

dragor

Cara Irene, come dico nel mio blog, grilli volant, corruptio manet. Ci sarà sempre qualche capopolo che cavalca l'indignazione popolare, ma cambiare il sistema è un'altra questione. Prima di tutto deve cambiare il popolo. Perché ha mandato in Parlamento quei ladri incompetenti? Chi elegge un Berlusconi e altri come lui puo' solo piangere se stesso.

dragor (journal intime)

dragor

volevo dire capopopolo

dragor (journal intime)

Robert Coclea

In realtà anche io mi ricordo di Beppe Grillo quando ero più piccolo, me lo ricordo come comico, per me era un mito. Poi per anni il silenzio, e adesso rieccolo con la carica di sempre. Che devo dire, forse non condivido apppieno quello che dice, o il modo in cui lo dice, ma per carità interpreta bene quello che la gente pensa dei politici, magari non hanno il coraggio di dirlo, ma hanno visto in lui, colui che trasmette il pensiero di molta gente. Ciao. Robert.

Giulia

Sinceramente in questo squallido panorama politico, in questa assoluta assenza di valori e di ideali, non so più cosa dire. Tutti adesso parlano di Grillo... Io penso che è un altro modo per dimenticare i veri problemi che assillano tanta gente in Italia e nel mondo. Ciao Giulia

Fabio

Recuperare il ruolo progettuale della politica è l'imperativo categorico. Denunciare, a volte, è sin troppo facile. Molto più difficile analizzare i problemi della società e trovare soluzioni concrete. A presto, Fabio.

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cara Irene, ecco che anche tu ti getti nelle grillite collettiva. Ma che bello.

Mesi fa si parlava di Corona. Oggi il personaggio del giorno è Grillo. Nessuno si offenda, per favore. Non oserei mai paragonare l'uno all'altro.

Voglio solo dire che in Italia c'è un congenito bisogno di protagonismo. Di notizioni, come si dice, da dare in pasto al popolo bue. Senza questi si corrono seri rischi. Che qualcuno cominci a pensare sul serio.

Ho già detto la mia in un commento in calce all'intervento di Dragor su Grillo. Aggiungo una cosa. Per fare le rivoluzioni ci vuole una delle due: o ideali o fame. Mi sembra che in Italia, agli italiani, manchino entrambi.

Ho fatto la coda per firmare al vaffanculo day. No, non è vero, non l'ho fatta. Ho solo provato a immaginare come suonava dirlo. Mi vergognerei a raccontarlo a chiunque, all'estero. Facce incredule. Il vaffanculo day? Solo da voi in Italia ci potevate arrivare.

Dopo Berlusca che ci ha privato del piacere di sostenere una qualsiasi nostra nazionale sportiva, facendo di un incitamento un partito, ora ci si mette anche Grillo, che espropria della sua icastica forza l'insulto italiano più noto e usato. Prima o poi arriveremo ai vaffanculisti. Immagino una scena in tempo di elezioni: e tu chi voti quest'anno, forza italia o vaffanculo?

Diceva bene padre Dante, sette secoli fa: ahi serva Italia, di dolore ostello...

ciao Irene,
HP

luigi zoppoli

Cara Irene nelle tue opportune considerazioni pure poste con le levità che ti è consueta, leggo nettezza ed amarezza. Purtroppo l'arte di guardarsi potrebbe essere pericolosa da parte di chi abdica all'esercizio della propria opinione ed alla propria libertà. E' più comodo constinuare il trantran ed addossare ai politici (votati) i propri guai e tutte le colpe.

irenespagnuolo

Credo che Luigi abbia colto benissimo lo spirito (mio e) del post.

HP non sono affetta da grillite e ho in effetti voluto scrivere a lui piuttosto che di lui...
Condivido molto ciò che scrivi.

Hai ragione Dragor.

Giulia, esprimo il tuo stesso senso di "disagio"...

Robert non basta manifestare le opinioni che senti al bar, per quanto giuste o condivisibili, per fare davvero qualcosa di profondo.

E' vero Fabio, ma c'è una "crisi" a monte, prima e oltre la politica, che non possiamo ignorare...

Grazie, un caro saluto a tutti
Irene

irenespagnuolo

Antonio, su Mastella non ho parole...o ne avrei troppe, forse.

luigi zoppoli

ritorno anche per aver richiamato questo post. Rileggendo i commenti, sinceramente e senza la minima intenzione men che riguardosa, mi viene un pò di tristezza. Sento aleggiare rassegnazione. Ma non è vero che occorra fame o ideali per fare la rivoluzione. Secondo me basta smetterla di essere popolo bue. Lo dico don modestia da... bovino!

Piutti

Purtroppo mi pare che hai colto nel segno. La gente grida perchè non riesce a cogliere l'uva. Ma per farlo è disposta a calpestare gli altri. Non è facile tuttavia immaginare quale possa essere la soluzione.

Mr.Apple

"Secondo me le piazze non educano i politici e la gente. E la libertà di pensiero o parola, come la voglia di cambiare o arrabbiarsi, non dovrebbero passare solo e sempre attraverso volti e nomi noti, spettacolari interventi di salvatori e moralizzatori."

Grande! Hai espresso cio che penso! Ti stimo!

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Gian Contardo

Siamo abituati a considerare la dimensione pubblica e i personaggi pubblici in modo metafisico, come se la prima non fosse un prodotto umano e i secondi non fossero esseri umani.

Or bene, l'urlo nelle nostre vite private ha mai prodotto qualcosa? Al massinmo ha attirato un'attenzione presto svanita; il più delle volte ha trasmesso un'immagine di noi che ha provocato repulsione, incapacità di capire cosa volevamo e cosa eravamo.

Lo stesso accade per gli utli pubblici: Mani Pulite ha forse prodotto qualcosa? E i girotondi? Il vaffa-day svanirà nel nulla come le precedenti esplosioni di rabbia.

Ma potrebbe lasciare alcune eredità negative: esacerbare la rabbia di alcune persone, spingendole ad atti inconsulti; aumentare la paura dei "moderati" o di chi da questo stato di cose trae dei benefici, spingendoli sempre di più ad opporsi ai cambiamenti, ai giusti cambiamenti.

Chi urla, chi dice vaffa è e rimane minoranza, sia pure visibile e rumorosa. La maggioranza invece resta in silenzio ma vuole altre cose e spesso è peggiore, molto peggiore della classe poltiica attuale.

In democrazia, è cosa ovvia, comanda la maggioranza; stiamo attenti a non provocare panico in essa e a non spingerla a scegliersi una classe politica peggiore pur di mantenere privilegi e prebende.

E stiamo attenti anche, come diceva Dragor, a non correre dietro a capipopolo improvvisati che fanno solo danni: di Masaniello all'Italia ne è bastato uno, e non mi pare che dopo di lui i napoletani se la siano passata meglio (o, prima di lui, i romano sotto Cola di Rienzo).

L'alternativa quale deve essere? Educare la gente, sia nelle scuole che con l'esempio; convincere la gente a cambiare le cose a poco a poco, con la persuasione e il ragionamento e non con i vaffa.

Postilla. Grillo è una persona come le altre; ha fatto tante cose belle, tante denunce giuste; ma in quanto uomo e non semidio è anch'egli soggetto al rischio del delirio di onnipotenza. Con la differenza che, rispetto a qualcun altro, non ha alle spalle massonerie deviate e club di evasori fiscali pronti a sostenerlo, anche in politica.

alicesu

Finalmente un post sensato sull'argomento, delle riflessioni degne di essere lette.

Fabioletterario

Quanto prima anche Grillo tornerà a pontificare solo sul suo blog. NOn so se sia un bene o un male. Ma credo purtroppo che non sortirà grossi risultati...

irenespagnuolo

Non so dirti Fabio...
Alicesu, grande complimento che fatto da te mi lusinga assai !!!

Gian Contardo come al solito le tue analisi sono puntuali e preziose.
Io sono perplessa pur se non mi spiace lo scossone. Le illusioni comunque non servono, esattamente come le urla...Ed è ora che invece, mi ripeto, ci si guardi dentro e allo specchio con autentica onestà.
Grazie, un caro saluto

Irene

Mayra G Louis

Ciao Irene, mi spiace ma proprio non lo sopporto...è più forte di me! Sono sicura che tutto quello che dice gli italiani lo sanno pensare anche da soli...cmq sono d'accordo con te!
un bacio grande
Mayra G Louis

Indaffarato

La politica italiana ha certamente bisogno di essere profondamente riformata, non da oggi o da ieri ma probabilmente già dagli anni successivi alla Costituente. Nel tempo qualcuno avrebbe dovuto prendersi la briga di analizzarla e correggerla, evitando così di farla deragliare se non addirittura avariare. Con le dovute costanti correzioni forse non sarebbe giunta a noi nello stato putrescente in cui versa.
In quanto al giullare diventato capopolo... pur dicendo cose spesso sane e sagge, pur invitando la gente a svegliarsi ed a pretendere la partecipazione alla vita democratica di questo insano Paese, mi ripugna l'idea che un comico possa stravolgere una classe politica, rendendola ancor più incapace di reagire alle vicissitudini quotidiane. Evidentemente è ciò che meritiamo!
Ho visto qualche settimana fa, in tempi non sospetti, un film con Robin Williams dal titolo “L'uomo dell'anno” e prima ancora del V-Day e delle polemiche di questi giorni, avevo visto calzare il ruolo del protagonista proprio su Grillo. Io non credo che gli americani lo abbiano scritto e girato per fargli un omaggio, magari non lo conoscono neppure, sono però sicuro che la situazione italiana (politici che fanno i comici e comici che fanno i politici) possa essere riscontrata anche altrove nel mondo.
Ciao
Francesco

demata

Concordo e aggiungo.

Ricordate la Rivoluzione Francese? Una cosa seria, serissima.
Ebbene i cittadini riunitisi nella Sala della Pallacorda non furono per nulla sfiorati dall'idea che loro stessi avrebbero dovuto scrivere leggi e riformare l'Etàt. Sapevano bene di non esserne in grado e si rivolsero ai tecnici, come Tocqueville.

Quando i cittadini stessi, fomentati dai demagoghi, vollero occuparsi loro stessi delle leggi, la Francia ebbe 50 di sangue, dall'invenzione della ghigliottina all'esilio di Napoleone.
Vogliamo ricordare gli stessi Francesi, che chiamati al primo libero voto, elessero proprio il successore al trono Luigi Bonaparte?
E dei tedeschi che, dopo 15 anni di governi di Sinistra, diedero spontaneamente la maggioranza parlamentare ad Hitler?
Dubito che il “programma per cambiare” possa essere scritto dai cittadini che frequentino o meno il blog di Grillo.
Le leggi sono soldi ed interessi delle persone coinvolte, a volte la loro stessa vita; cose da affidare a persone esperte, affidabili e, sopratutto, NON agitate.

irenespagnuolo

Ottime riflessioni demata e indaffarato...

Ciao Mayra, ti capisco :))

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