Il chiasso sul caso Mele è l’ennesimo pasticcio all’italiana.
Il segretario dell’UDC Cesa accetta le dimissioni di Mele ma ne giustifica i pruriti : i nostri poveri parlamentari, costretti alla lontananza da casa e quindi impossibilitati a sfogare gli umani istinti con le legittime consorti, si vedono costretti a ricorrere a compagnie a pagamento e poi a finire pure sul giornale additati come avessero compiuto chissà quale nefandezza…
Peraltro Mele, pur avendo casa a Roma, dopo la cena in un ristorante ha dovuto portare la signorina in albergo e, pare, fornirle una dose di coca per la serata. Un vero salasso.
E’ un’indecenza. Un onorevole che deve soffrire giorni di astinenza sessuale, pagarsi un po’ di svago sessuale e qualche rinvigorente sniffata !
Chissà per quanto tempo e con quanta ansia la moglie del tartassato Mele ha atteso un aumento dello stipendio da parlamentare del marito per potersi trasferire a Roma e non vivere da cornuta…
Chissà quando ci decideremo a fondare un nuovo partito che ponga al centro del programma un rimborso spese ai politici che comprenda la giusta soddisfazione dei desideri erotici e una equa quantità di polvere bianca…
Inutile chiedersi come se la cava un romano con mille euro al mese e una famiglia a carico…Le pulsioni sessuali sicuramente scemano a causa della stanchezza, delle tensioni e delle preoccupazioni quindi la sera non si pone il problema di cena, festini e accessori.
Il vero dramma umano resta il loro, quello dei sacrificati sull’altare del bene comune : mal pagati, messi alla berlina, indotti ad andarsene. Una vera ingiustizia sociale…
Mi chiedo però cos’altro debba accadere per far scattare l’allarme.
Mi chiedo quale limite ci sia al ritegno e quanto ancora il Bel Paese voglia dormire un sonno vigliacco e torbido.
Mi chiedo quale catastrofe si attenda prima di prendere a calci nel sedere tutto quello che ci sta soffocando, tutti quelli che ammorbano l’aria.
Camminiamo nel fango…
E veline, vallette e starlette varie possono farci la morale : “quanta ipocrisia, certe cose succedono in ogni ambiente, non solo nel mondo dello spettacolo…”
Giusto, tutti perseguitati che non fanno più male di altri. Tutti in diritto di piccole e grandi arroganze e di ripudio del ritegno.
E allora non so se Mele, pugliese, conosce e rappresenta i suoi corregionali che lavorano al Nord come operai nelle imprese edili e mettono faticosamente da parte ogni mese un piccolo gruzzolo per concedersi un viaggio (uno al mese, non di più !) nella propria terra, dalla propria famiglia… E pensare che le mogli dei lavoratori in trasferta potrebbero spiegare alla signora Mele come non farsi tradire dal marito!
Cari italiani, tassiamoci ancora : un contributo da tutti per garantire ai parlamentari almeno una sana scopata settimanale.
E scusate il termine : chiedo scusa perchè è un linguaggio che non mi appartiene…comunque è di certo meno volgare della situazione nella quale viviamo.
Anarchia, anarchia : preferirei una dichiarata e ufficiale anarchia.
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