Ho tanto letto, sentito, discusso, anche su questo e altri blog, di disoccupazione, precariato giovanile e difficoltà di reinserimento lavorativo per chi non ha più vent’anni. Da diversi mesi ho anche fatto qualche studio personale, visitando i siti che fanno incontrare domanda e offerta di occupazione, raccogliendo le esperienze di amici e conoscenti sull’argomento, approfondendo le numerose segnalazioni che mi sono arrivate via mail da lettori del blog e provando in prima persona una serie di situazioni particolarmente significative.
Emerge abbastanza chiaramente che non sempre il lavoro manca davvero. Ci sono mestieri che non conoscono crisi e che forniscono grandi opportunità ma non sono molto graditi. Ci sono mestieri che si ritengono in qualche modo di serie B, o “provvisori” fattibili solo per un periodo in mancanza di alternative, o “ripieghi” perché non si possiedono titoli o competenze per ambire ad altri.
Eppure ci sono aziende che pagherebbero a peso d’oro chi conosce certi mestieri e investirebbero volentieri per formare chi vuole apprenderli, ci sono corsi professionali che offrono ottime basi per trovare sbocchi interessanti in breve tempo. Ho letto negli ultimi sei mesi una grande quantità di datori di lavoro alla ricerca disperata di saldatori, falegnami, operatori di macchine per movimento terra…Non ho registrato alcun idraulico o imbianchino o elettricista o pizzaiolo disoccupato. Ho avuto conferma di quanto un cuoco o un barman provetto possano guadagnare. Ho scoperto quanti locali cercano camerieri e addetti di sala “veri”…quante piscine cercano bagnini…Ho invece rilevato naturalmente moltissimi casi di impiegati senza impiego.
Nessuna scoperta straordinaria, diranno in molti. Per me forse lo è per le riflessioni che ne possono scaturire. Al di là di quelle che si sentono spesso in merito agli extracomunitari che servono a molte fabbriche o imprese perché la mano d’opera italiana è latitante…Al di là di quelle sulla scollatura tra aspettative e realtà…
Ci sono mestieri estinti o in via d’estinzione. E quando si tira fuori il discorso della rivalutazione dell’artigianato o dei percorsi di studio professionale sembra sempre che sia un modo per mettere le pezze alla carenza di posti di lavoro facendo passare per nobile l’arte delle mani…
Ma l’arte delle mani è nobile davvero ! Il lavoro manuale può essere favoloso. Crea, fa vedere un risultato tangibile. Ma non è tutto. E’ tuo. E’ delle tue mani. Non è una sedia che può essere occupata da chiunque o quasi… Le tue mani possono distinguerti da tutti. La tua perizia non è facilmente paragonabile a quella altrui. Le tue mani sono la tua testa, la tua bravura, la tua pratica, il tuo tocco inconfondibile…
E le tue mani valgono un tesoro, se vogliamo guardare l’aspetto economico. Oggi chi offre la propria professionalità può vantare la carta vincente. Se dal meccanico il conto ci sembra quello del dentista paghiamo e stiamo zitti. Se per ristrutturare una casa ci chiedono cifre da capogiro non ci stupiamo. Se con un buon addestramento la persona volenterosa fa magie dietro il bancone di un bar con cocktails preparati a regola d’arte a fine serata sappiamo che magari intasca 200 o 300 euro. E se un tubo perde e non sappiamo arrangiarci siamo consapevoli di quello che ci costerà l’intervento di un idraulico.
Quello che sfugge è il senso del “mestiere”. Servire a tavola non vuol dire propriamente portare piatti o bicchieri, fare il cameriere non è così facile e un buon cameriere lo riconosci tra mille e acchiappa la clientela…Il piastrellista non incolla piastrelle, non è vero che tutti possono pavimentare o piastrellare…Un bravo piastrellista fa un capolavoro. Questo è il punto. Il senso, l’orgoglio del mestiere. L’abilità di quelle mani. Che lavorano con gli occhi, con il cervello, con l’esperienza, con il cuore.
Il cuore ! Nel mestiere c’è il cuore.
Sembrerà ovvio…Pure il medico ha un cuore e lo usa. Pure l’architetto. O il dirigente. E allora ?! Ovvio o no i mestieri non si inseguono più. E questo è strano, molto strano secondo me. Mi piacerebbe che le mani riprendessero a vedersi riconosciuta l’anima che hanno. Sarebbe proficuo per tutti. E intelligente, penso.
Si, sono daccordo con te. I mestieri, l'artigianato, sono una ricchezza trascurata dai più. E' giusto, trovo interessantissimo ed opportuno il tuo richiamo al senso del concreto, al riconoscimento del lavoro e dei capolavori che solo le mani guidate da una mente addestrata sanno produrre. Non si può essere tutti medici, avvocati, ingegnieri. A parte il fatto che ci sono artigiani che hanno molto da insegnare ai vari tecnici ed ingegnieri.Ho visto Infermieri esperti sopperire all'inesperienza di giovani Medici, che non avevano la modestia necessaria per lasciarsi guidare - e chi ci rimette sono i pazienti-utenti.
Ciao Irene. Ciao.
Scritto da: Zorba | 07/01/07 a 22:27
Giuste osservazioni Zorba.
Bene...sono contenta, non ti ho fatto sognare ma almeno sei d'accordo con me !!!
Ciao, un abbraccio
Scritto da: irenespagnuolo | 07/01/07 a 22:53
Forse il punto è proprio che non sono in tanti ad aver voglia di mettere "gli occhi, il cervello, l'esperienza, il cuore" ... e le mani, nel lavoro. Purtroppo per molti il lavoro non è che il diritto ad uno stipendio. E questa è una cosa che a me fa molto arrabbiare.
Ciao Irene, buona settimana! Prish
Scritto da: Prishilla | 07/01/07 a 22:58
Prishilla temo che tu possa aver ragione...il diritto allo stipendio, ehm ehm !!!
Eppure è così assurdo. Non si vive per lavorare e si lavora per vivere però...è bello che qualsiasi cosa si faccia sia espressione di quello che siamo, di come siamo !
Mah !
Ciao ciao Prish
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 07/01/07 a 23:04
per la prossima vita ho già una rosa di "mestieri" tra cui scegliere:
a) il meccanico
b) la cuoca
c) il chirurgo.
tutti mestieri da praticare con le mani, e che le sporcano pure, e cambiano lo stato della materia che si manipola, lo si aggiusta, puoi aiutarmi a scegliere?
vorrei arrivarci preparata, paola
Scritto da: paola | 08/01/07 a 10:03
Paola vuoi dispensare il buon umore ?! Datti alla cucina !!! E prepara con le tue mani indimenticabili pietanze...
Smack !
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 08/01/07 a 10:52
irene!!!!
mi hai letto nel pensiero!!!!
sto facendo una torta di farina gialla.
(anto mi ha detto: una torta di lunedì?)
non c'è niente di meglio per cominciare una settimana di rientro!!!!
ma se vuoi nella prossima vita ti aggiusto anche l'automobile, basta che mi lavi bene le mani e non lasci cadere canditi nel motore......
buona settimana!
Scritto da: paola | 08/01/07 a 11:17
Sei forte Paola !!!
Slurp, una torta di farina gialla ! Ottima scelta : cominciare così di lunedì promette faville !
Buona settimana anche a te...
Irene
P.S. beh, se poi vuoi addestrarti anche come meccanico mi prenoto come cliente...
Scritto da: irenespagnuolo | 08/01/07 a 11:31
Ciao Irene,
c'è lavoro manuale e lavoro manuale. Forse tu ti riferisci alla bellezza del lavoro artigianale. Prova ad andare a cantare le lodi e la bellezza del lavoro manuale in un'assemblea di operai incazzati in una ridente fabbrica delle valli bresciane dove si può toccare con mano il risultato del proprio lavoro: tondini tondini tondini tondini e ancora tondini!
Quanto poi all'oscuramento mediatico del lavoro operaio e manuale, di quanto sia il suo peso nel nostro sistema economico, di quanto ancora ce ne sia bisogno (nonostante il "trionfo" dell'economia leggera dell'informazione della comunicazione della conoscenza), meriterebbe un nuovo post e non mi dilungo.
ciao
cinghios
Scritto da: cinghios | 08/01/07 a 17:06
E allora non date la ricetta alla farina gialla. Sono reduce da un viaggio in bicicletta in cielo (vedi Blog) e una torta me la farei anch'io. Aspetto la ricetta
Scritto da: Giulia | 08/01/07 a 19:34
Sto ancora aspettando la ricetta... Quando me la farete avere?
Scritto da: Giulia | 08/01/07 a 20:03
Certo cinghios...non oso tessere le lodi alla catenda di montaggio, ai tondini, alle miniere e via e via...Con tutto il rispetto (molto) per chi vi lavora capisco che non possa essere fantastico !
Ma tu hai inteso bene cosa intendo per lavoro manuale...
Sono d'accordo sul fatto che ci sarebbe da scrivere un altro post...
Ciao ciao
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 08/01/07 a 20:32
Giulia la ricetta è di Paola...Paola batti un colpo, svela ingredienti e preparazioni !!!
Ciao
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 08/01/07 a 20:33
Paola batti un colpo, anzi due, quanto posso aspettare?
Allora forse domani
Scritto da: Giulia | 08/01/07 a 20:52
200 gr farina gialla
200 gr farina bianca
100 gr zucchero di canna
50 gr burro sciolto
125 ml latte
1 bustina lievito x dolci
una grattatina di buccia di limone o arancia.
sbattere il tutto
20-30 minuti in forno 180-200gradi
buon appetito, gente mi dite poi se è venuta bene?
Scritto da: paola | 08/01/07 a 22:53
Urca sembra pure facile !
Ci proverò...
Grazie !
Scritto da: irenespagnuolo | 08/01/07 a 23:17
Cara Irene,senza polemica,ma, forse dovresti approfondire la tua ricerca.
Per piu' di ventanni ho svolto il lavoro di tecnico installatore e manutentore di impianti di spillatura di bevande ed oggi a quarantanove anni mi ritrovo a "spasso".
Eppure nel corso degli anni ho perfezionato competenze profonde in idraulica,elettrotecnica,trattamento dei gas compressi,che teoricamemnte e praticamente,mi dovrebbero consentire di svolgere molti dei lavori manuali che tu hai citato.
Ho perfino trasformato una pompa di benzina in erogatore di birra !
Inoltre il costante rapporto con la clientela mi ha permesso di acquisire ottime capacita' commerciali.
Nonostante tutto questo l'eta' rappresenta sempre uno scoglio quasi insormontabile.
Ringraziandoti per la considerazione ti invio un cordiale saluto.
Massimo
Scritto da: Massimo | 09/01/07 a 11:12
Non mi convince il raggionamento, dipende, nel caso in cui il lavoro manuale lo si sapesse fare, e si trovasse una di quelle volentierose aziende che ti assumerebbero subito, si dovrebbe valutare:
a) stipendio,
b) orari di lavoro,
c) condizioni del posto di lavoro;
nel caso in cui questi 3 punti fossero alla pari in un contesto di lavoro manuale e in quello del lavoro intellettuale, allora in società ci sarebbe un pregiudizio obbiettivo nei confronti dei lavori cosidetti manuali. Ma mi pare che il pregiudizio, se esiste, nasce da un obiettiva situazione senza confronti, più manuale è il lavoro, peggiori sono le condizioni di quel lavoro, a meno che non si tratti di un/ un'artista, allora è un percorso particolare di affermazione non professionale ma artistica...non voglio deluderti, Irene, ma i calzolai artigiani della Toscana che si fanno i $ vendendo scarpe su misura, beh, non tutti lo possiamo diventare, e non mi dire che i $ non danno la felicità, ti prego. Sono ormai necessari per vivere degnamente.
Scritto da: blanquita | 09/01/07 a 11:22
Caro Massimo...
grazie del commento. Quella dell'età è una "piaga" assurda, ne avevo parlato tempo fa in un post "ricominciare a 40 anni". Capisco e conosco bene il problema, hai ragione. Purtroppo in Italia gli anni e l'esperienza costano quindi le aziende preferiscono assumere giovani che non conoscono il mestiere ma che gravano meno in termini di spesa...
Il tuo caso effettivamente la dice lunga. Eppure le competenze che hai maturato dovrebbero essere utilissime in molti posti di lavoro...Mi spiace. Mi auguro che qualcuno se ne accorga presto.
Un cordiale saluto anche a te
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 09/01/07 a 11:36
Blanquita, i distinguo sono giusti ed inevitabili, ci mancherebbe. Quello che fai notare mi trova pienamente d'accordo...Ma non credi anche tu che ci sia appunto anche un fattore culturale in qualche modo da rivedere per ridare giusta considerazione alle mani ?
Quanto ai soldi, più che necessari, capisco il tuo ragionamento...e infatti molte mani guadagnano giustamente molto no ?!
Grazie per il tuo intervento, molto interessante.
Ciao
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 09/01/07 a 11:40
Blanquita, i distinguo sono giusti ed inevitabili, ci mancherebbe. Quello che fai notare mi trova pienamente d'accordo...Ma non credi anche tu che ci sia appunto anche un fattore culturale in qualche modo da rivedere per ridare giusta considerazione alle mani ?
Quanto ai soldi, più che necessari, capisco il tuo ragionamento...e infatti molte mani guadagnano giustamente molto no ?!
Grazie per il tuo intervento, molto interessante.
Ciao
Irene
Scritto da: irenespagnuolo | 09/01/07 a 11:41
Grazie Paola per la ricetta, oggi se riesco mi metterò all'opera.
Scritto da: Giulia | 09/01/07 a 12:10