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Scritto alle 16:52 nella Diario personale | Permalink | Commenti (17)
Ti osservo...dal basso verso l'alto, come piace a te. Fintamente gentile con la tua corte, sprezzante con chi vuole essere solo una voce libera. Vuoi seguaci fedeli, non deboli...forti con i deboli ma dipendenti da te. A loro regali la tua approvazione come se unicamente di questa dovessero nutrirsi. A chi osa non manifestare assoluto asservimento al tuo pensiero stronchi subito le ali, isolandolo, orientando subdolamente il gruppo a prendere le distanza. Ricorri alla tua indifferenza per lasciare intendere alla tua corte che quella voce non ha dignità. Oppure inizi con i tuoi discorsi da dotto e superiore che conosce le cose del mondo, che possiede il senso della profondità, che ha originalità tali da far sfigurare qualsiasi altro essere vivente. Per incanto i tuoi fans trovano gli altri noiosi o meno bravi o più banali o meno intriganti di te...E tu stai sullo sfondo, appari e scompari, dosi le tue apparizioni come i divi per alimentare il mito, fai sarcasmo sottile indiretto, spandi pillole di veleno in piccolissime dosi qua e là senza mai colpire apertamente...Alla battuta feroce fai seguire un sorrisino : la vittima sa bene che la stai trafiggendo, la corte ride, si diverte, ti trova arguto e sferzante...E tu, se la vittima ti si accosta per cercare di superare la tensione ...ma no, non capisci, scherzavo. Tu puoi. Puoi umiliare, schernire, ferire. Gli altri no. Basta alzare la testa, rispondere con ironia, far presente un'opinione e tu tiri fuori le unghie : con una violenza verbale inaudita, con una sicurezza e un'arroganza imbattibili. E a quel punto ill coraggioso, o più semplimente il più vero il più spontaneo il più passionale, è morto. E' morto per te e per la tua corte. A te basta ignorarlo e la corte lo condanna. Automaticamente, inconsapevolmente. E' talmente presa dalle tue arie da intellettuale magico che non ha più cuore per altro. Eh si...ti piace fare quello che guarda il mondo, coglie gli attimi, respira i piccoli segni, parla di emozioni, gode di passioni. Tu ?!?!? Hai la sensibilità umana di una capra, con tutto il rispetto per le capre...eppure i tuoi seguaci non se ne accorgono. Non capiscono che la tua mente può partorire concetti bellissimi senza che la tua anima li provi davvero...No, non lo capiscono. E' elegante saccenza la tua. Di umanità neanche l'ombra. Anche quel bugiardo broncio da sofferto trasporto per la vita è una recita razionale. E loro non lo sanno. Non meditano su una cosa...Tutte le tue "qualità" si fermano a quello per il quale puoi concretezze, conoscenze, studi...E hai bisogno, proprio bisogno, di snobbare quello che è istinto, gioco autentico, "banalità" umana, spirito, contatto, allegria pura...Devi fare l'anticonformista (non lo sei anzi...), devi sputare sulle stupidate innocue ed ingenue, devi star lontano da ciò che comune, devi evitare le piccole cose delle persone, i momenti che non ti fanno emergere e soprattutto le idee che non vengono da te. Non puoi lasciarti andare, essere uomo tra gli uomini, nel bene e nel male, nelle grandi filosofie come nella quotidiana follia della superficilità...Solo così puoi distinguerti...Solo così puoi far credere alla tua corte di essere diverso, superiore. Di essere una mente. Di essere straordinario. Guai se cedessi per un attimo a quella superficialità lieta che talvolta è il mezzo più umano per avvicinare gli animi...guai...Saresti smascherato.
Mi disgustavi un pò. Adesso mi fai sorridere, Mi spiace per te. Per quello che perdi. Per la verità che non sai guardare in faccia. Per la menzogna che ti consente di esistere. Continua a non svelarti troppo se vuoi restare un idolo per pochi...leggimi davvero se vuoi diventare un uomo. Ti difetta la simpatia ma forse puoi migliorare. Quanto alla tua corte, ahimè, ho scarse speranze di recupero : fanno parte di quella schiera di persone che si sentono intelligenti, capaci di piegarsi al leader giusto, convinti che la vita sia una ribalta sulla quale stare sempre accanto ai vincitori....C'è il rischio, se li deludessi tu diventando uomo, che andrebbero di corsa a cercarsi un tuo sosia.
Comunque se tu sei in alto voglio rimanere in basso.
Scritto alle 16:08 nella Diario personale | Permalink | Commenti (0)
Il groppo in gola che interrompe bruscamente la gioia, le ombre del passato che il presente non può ancora cancellare, il dolore muto per gli errori che non hanno rimedio, la rabbia per un silenzio che ha amplificato le distanze. Avrei dovuto gridare il dolore invece di difendere un quieto vivere che non ha alcun senso. Quel rancore che non volevo provare fa capolino ora nella maniera più ingiusta e subdola. Lo scaccio perché mi fa inorridire. E’ estraneo alla mia natura, è solo uno scherzo atroce della mia stessa paura di poter provare rabbia. Non ne ho il diritto. Il rispetto dovevo pretenderlo prima. Tenersi dentro una sofferenza così grande, non riuscire a reagire, non scappare sono colpe che posso addossare solo a me stessa. Chi non ha compreso o non ha voluto o saputo volermi bene non ha il dovere di riparare. Respiro, vivo, amo e già è un godimento raro. Solo io posso cestinare i ritagli di quella brutta carta che è stata. Se allora l’atroce convinzione di non meritare la serenità se raggiungerla significava mettere a repentaglio le altrui certezze o le consuete, placide acque…mi ha portato a morire un po’, a negarmi, a violentarmi…adesso non vi è ragione alcuna perché io possa sperare di trovare fuori da me il coraggio di esistere. Il terrore dell’egoismo è una stolta, cieca bontà. Non potevo far davvero bene ad alcuno se non stavo bene io. Accorgermi di questo, accettare questo invece di predicarlo solo agli altri, avrebbe evitato una lenta agonia e tanti, troppi problemi. Mi sono svegliata tardi dal torpore in cui mi ero rinchiusa, già esausta per avere il vigore della lotta necessaria, troppo smarrita…disabituata a prendermi cura delle situazioni per affrontarle e risolverle invece che subirle. Io che c’ero sempre stata per le difficoltà altrui, io che non avevo mai esitato a spendermi per qualcuno o qualcosa non avevo più la stessa energia per me. Intrappolata dalla tensione, dai timori, dalle insicurezze…Il guscio si è rotto a fatica. Ora sono fuori. Eppure quante volte ancora mi paralizzo. Un sussulto. Una cosa ancora da fare, una questione irrisolta, un’omissione che adesso reclama attenzione urgente, lo strascico di quello che si è abbandonato al caso…E le nuvole tornano. Con il fottuto ricordo del tempo passato a sopravvivere appena, a seppellire l’angoscia dietro l’apparente normalità, a rimandare a domani l’ora per agire con determinante decisione, a costruirmi illusioni per non guardare in faccia la realtà, a sperare in qualche intervento capace di risolvere magicamente tutto e di portar via l’ansia. Precipitare nelle proprie mancanze o nei propri limiti, esasperarli, cavalcarli e ingigantirli, convincersi della propria incapacità anche dove non c’è quasi come se fosse una giustificazione più dignitosa dell’ammissione di un assurdo condizionamento all’armonia, al riguardo sconfinato delle persone e dei loro vuoti, agli scrupoli per una specie di sgangherato equilibrio che non si vuole alterare…ha in sé un masochismo insano.
La verità del mio fardello umano, il potente vincolo del mio retaggio, il senso asfissiante del dovere di non far del male a quel nucleo tanto delicato che ti si attorciglia addosso dalla nascita mi sembrava un alibi irriguardoso, cattivo…
Ma la tortura è un fallimento, è uno schiaffo alla vita. Non ho aiutato neanche quelli che credevo di non turbare non gridando il dolore, non ho fatto che “rinviare” me stessa consumando il tempo…o forse sprecandolo…Che spirale.
Ora la “fretta” è una pretesa. Davvero una pretesa. Vorrei che il presente non si portasse dentro il passato o almeno quel passato…E perché mai dovrei essere accontentata dal cielo azzurro ? Ad un altro avrei detto che ogni essere umano merita la sua fetta di serenità…a me stessa non so cosa dire.
Le preoccupazioni non sono finite.
Però oggi sono felice di potermi liberamente confrontare con la mia fragilità, di aver ritrovato la voglia di essere quello che sono…Non ho fatto pace con la mia sensibilità malata, con la mia emotività spasmodica, con le mie apprensioni, con le mie pene infantili perché sono loro ad aver bloccato tanti miei passi, sono loro ad avermi trascinato nel panico, sono loro che mi hanno tarpato le ali, sono loro che mi hanno fatto sbagliare…ma ho imparato a riconoscere che in fondo, talvolta mio malgrado, le amo, sono la parte bella e pulita di me.
Scritto alle 22:58 nella Diario personale | Permalink | Commenti (6)
Questa volta "il colpevole" è SILVANO DE REGIBUS ...un'altra catena...le 15 canzoni del cuore. (Grazie per la nomination Silvano).
Mi sono torturata già con quella dei libri e dei film per limitare il numero, adesso scrivo le prime che mi vengono in mente :
Irene di Vecchioni ; Cyrano di Guccini; Il cielo di Zero ; I vecchi di Zero ; Io voglio vivere dei Nomadi ; La coerenza dei Nomadi ; Il bandito e il campione di De Gregori ; Generale di De Gregori ; Le cose che contano degli Stadio ; Un disperato bisogno di amore degli Stadio ; Imagine di Lennon ; Samarcanda di Vecchioni ; La mia banda suona il rock di Fossati ; Born again di L Feat. MCK; Crazy di Gnarls Barkley.
Ovviamente ne mancano molte all'appello. Moltissime di cantautori, in parte rappresentati nell'elenco in parte no. Quelle della disco-music "buona" . Alcune di Presley e dei Beatles. Brani di jazz. Musica leggera italiana. Pezzi stranieri di varie epoche (ho un'età eh !)...E ovviamente scrivendo i titoli che mi sono balzati in mente mi rendo conto che molte sono legate a ricordi, a momenti...Ci sono altre canzoni che apprezzo di più o che ritengo decisamente più belle per i testi o per la musica ma magari mi "appartengono meno" solo per un fatto appunto di stati d'animo ed emozioni legate ai primi ascolti...E ci sono brani che metterei volentieri "a pari livello nella hit parade delle sensazioni personali" ma sforerei dal numero !
NON FACCIO NOMINATION PER LA PROSECUZIONE DELLA CATENA (non volermene Silvano...) PERCHE' PENDE SU DI ME GIA' L'ATROCE MINACCIA DI GUIZZO CON I SUOI ISTINTI OMICIDI VERSO CHI LO NOMINA (SONO REA DI AVERLO COINVOLTO NELLA CATENA LANCIATA DA GLORIA 5 PREGI/5 DIFETTI)...
Scritto alle 17:29 nella Diario personale | Permalink | Commenti (9)
Il collegamento tra nomine Rai e Governo in carica è un punto fermo storico del nostro Paese. Una sorta di principio universalmente accolto, che qualsiasi maggioranza, in ogni tempo, ha accolto e sostenuto con largo favore. Il mugugno della minoranza fa solo parte del dibattito rituale di ogni opposizione. Al di là dei meriti professionali il direttore del TG 1 Riotta, come chiunque l'abbia preceduto, non avrebbe potuto approdare al posto senza il gradimento del Governo. Tutto scontato, tutto assodato. Ma penso a quei manager che per un'azienda, e la Rai lo è, rivestono un ruolo strategico fondamentale per il suo successo e per la sua crescita : non hanno a che vedere con l'informazione o con la linea "editoriale" ma con il funzionamento e il benessere dell'impresa, con le scelte di economia aziendale, con la sostanza dell'organizzazione di risorse, mezzi e metodi per il perseguimento degli obiettivi, il bilanciamento costi/benefici, la qualità dei servizi offribili,... Non stanno in video ma nei piani alti degli uffici. Certo la Rai è un'azienda particolare : servizio televisivo pubblico ...Nella logica della lottizzazione quindi deve prevalere un massiccio e compatto controllo dei ruoli chiave. Gli uffici dei piani alti oltre a richiedere competenze e capacità non possono andar disgiunte dal placet politico di turno. Il Direttore Acquisti e il DIrettore Risorse Umane sono figure importanti. Devono essere <in linea>. Non so se questo si traduca esattamente in acquisti di centro-sinistra e acquisti di centro-destra o in personale raccomandato dal centro-destra o raccomandato dal centro-sinistra...Certo è bello pensare che mentre noi ci accaloriamo ancora per e con le ideologie, di centro o di sinistra o di destra, i nostri governanti vivano momenti di straordinario trionfo di un pensiero comune e diano prova di una entusiasmante espressione trasversale di unità. Il fatto che poi l'azienda Rai raccolga il canone dagli abbonati/utenti non significa esattamente che agli stessi sia dato di chiedere che viga la meritocrazia delle carriere, ogni qualvolta sono chiamati alle urne demandano evidentemente ai vincitori anche di decidere chi merita di sedere in Rai. Votare una parte è un pò come omologare l'intero sistema allo schema di quella parte, mandare tutto in sartoria perchè confezioni abiti su misura. Con l'alternanza avremo tot anni di godimento e tot anni di livore. Chi gode adesso deve essere lasciato in pace, inutile gridare all'occupazione delle cariche, a ciascuno il suo tempo.
E solo ai sognatori come me può venire ancora in mente di chiedersi come è nato tanto innato malcostume...(Ma l'uomo che bestia è ?)...Mi rassegno e godo ?
Scritto alle 16:51 nella Attualità | Permalink | Commenti (8)
Gloria mi ha "incastrato" : una nuova catena, 5 pregi e 5 difetti.
Faccio subito il mio impietoso elenco. Lo stilo in un modo un pò particolare perchè in me gli uni e gli altri sono facce della stessa medaglia. Giocate voi ad intenderli come meglio credete.
Sono una sognatrice inguaribile, idealista, romantica e sentimentalona. Vivo sempre sospesa nell'aria. Il mio senso pratico è equivalente al tasso alcolico del latte. Ripongo facilmente la mia fiducia negli altri, cerco il buono ovunque. Becco batoste spaventose.
Ascolto tutti, rispetto tutti. Cerco di capire le ragioni di tutti, di apprezzare i lati positivi piccini in un panorama di aspetti negativi. Giustifico, tollero, sopporto fino all'esaurimento delle forze. Cerco l'armonia con tutto e tutti. Guardo le cose mille volte, da tutti i punti di vista, provo ad immedesimarmi in chi la pensa diversamente da me, tento di conciliare ciò che apparentemente è inconciliabile. Poi, se crollo, non c'è niente che possa ricucire la tela che avevo cercato di tessere. Senza rancore, solo separazione assoluta.
Non sopporterei mai di sentirmi definire invadente, insensibile, indelicata, importuna o inopportuna. Starei male per chissà quanto tempo. Con questo "terrore" mi accosto sempre a tutti con riguardo e rispetto. Se avverto qualche segnale di fastidio dall'altra parte tento un timido approccio di chiarimento, se incontro superficialità o sprezzo della mia sensibilità o pura e semplice chiusura mi dileguo. Scompaio letteralmente. Torno nel mio angolino.
Ho le tasche bucate. Sono generosa. Non ho il senso del risparmio per il futuro. E neanche il senso degli affari. Ho sempre condiviso ciò che avevo con chi non lo aveva. Mi sono illusa che fosse naturale per tutti.
Credo profondamente nei rapporti umani. L'amore e l'amicizia sono la mia vita. Dono me stessa. Ho "ricevuto" moltissimo ma ho anche capito che spesso per gli altri i sentimenti, i valori, i rapporti non sono assoluti e dipendono dagli eventi, dal tempo, dalle contingenze...
Non sono modesta. Sono umilmente umile. Mi sottovaluto sempre. E ne sono felice. Non importa se chi non è "intelligente" e "buono" ne approfitta, mi snobba o mi mette i piedi in testa. Mi dispiace solo che non abbia più intelligenza e più bontà.
Parto a spada tratta solo per "difendere" i deboli e le vittime di ingiustizia...sarà la sindrome da crocerossina non so...Sto male come un cane se qualcuno soffre, mi sento inadeguata se non aiuto, l'impotenza mi logora...
Sono durissima con me stessa. Mi sento sempre una frana. E in pratica lo sono. Non so curare il mio orto e i miei interessi, sono un'ingenua patentata in questioni di strategia del quotidiano, sto sulla mia nuvola di idee, pensieri, riflessioni, sogni, speranze. Mi tormento alla ricerca di non so cosa...leggo, scrivo, amo, gioco, sogno...mentre intorno il mondo và avanti sui binari della realtà, quella stringente.
Ho un senso profondo della libertà...di pensiero, di vita. E talvolta questo fa a pugni con il mondo intero. Per questo forse, io espansiva, solare, socievole, estroversa, affabile...mi rintano spesso nel mio nido.
Caspita scrivendo di getto ho perso di vista i numeri, gli odiati numeri, e non so neanche se ho reso l'idea...emergeranno 5 pregi e 5 difetti ? O di più ? O di meno ? Non lo so...perdonami Gloria, mi sono fatta prendere dalla mia linfa assurda e fuori dalle righe...Comunque ho sicuramente più difetti che pregi. Credetemi sulla parola...
Diciamo che almeno 5 difetti ve li cito :
1)sono insicura, temo sempre di ferire gli altri e alla fine spesso non affronto i problemi di petto; 2)penso troppo; 3) dimentico cose, date, nomi; 4) sono troppo emotiva; 5) sto strettissima nelle "convenzioni sociali", nei condizionamenti culturali...mi manca il respiro.
I pregi trovateli voi, se li ho.
Chi coinvolgo in questa nuova catena ?! Cate, Prishilla, Guizzo, Fino, Agnes ...
Scritto alle 17:26 nella Diario personale | Permalink | Commenti (12)
L' Economist non ha dubbi : le vendite dei quotidiani, già in calo da decenni, con l'avanzare della rete registrano oggi un'inesorabile e rapido declino. I giornali iniziano a reagire alla fuga di lettori e pubblicità ma con grave ritardo : hanno ignorato il problema per anni e adesso non è facile riacquistare terreno. Certamente non tutti moriranno : le testate con buona tradizione di giornalismo investigativo reggeranno al colpo se sapranno essere sempre all'altezza dei tempi e faranno un buon lavoro. Ma il web è il vero futuro : la rapidissima circolazione di qualsiasi notizia e la massiccia informazione e riflessione su ogni argomento che garantisce rendono inarrestabile il processo di erosione di spazio e gloria alla carta stampata.
Antonio Montanari Nozzoli con il suo post Mondo Blog ci aveva esortato giorni fa a riflettere proprio sul fenomeno "esplosivo" dei blogger come aspetto positivo e stimolante della nuova era. In effeti proprio nell'articolo dell' l'Economist pubblicato sull'Internazionale mi fa sussultare la frase < i blogger offrono a chi è alla ricerca della verità un materiale sterminato su cui riflettere>.
...Gli editori che iniziano a credere nella forza della rete sono in aumento. Questo determina la maggior importanza finalmente riconosciuta ai siti : Edward Roussel, caposervizio online del gruppo britannico Telgraph afferma che prima sul web scrivevano collaboratori di terza o quarta scelta ma ormai abbiamo capito che dobbiamo affidare gli articoli alle nostre penne migliori.
OhmyNews è un esperimento coreano di giornalismo fatto dai cittadini. La Morris communications (Georgia) ha un sito web ricco di blog e di informazioni che riguardano la comunità seguendo il principio che ai lettori interessano molto le notizie locali...Giornali in movimento insomma per raccogliere le istanze dei lettori, per calarsi nella realtà, per dare spazio a tutte le voci.
Gerhard Mumelter del quotidiano Der Standard scrive che un male endemico della stampa italiana è la smisurata attenzione per la politica e per gli intrighi. Il sito di Beppe Grillo ha successo semplicemente perchè degli argomenti trattati sul suo blog non c'è traccia nei giornali.
Io credo che una certa evoluzione sia in atto anche in Italia anche se incontra ancora molte resistenze. La carta stampata teme che il web la oscuri...e ciò nonostante il fatto che le potenzialità di internet siano ancora sfruttate in misura largamente inferiore ad altri Paesi.
Scritto alle 20:05 nella Attualità | Permalink | Commenti (25)
Ovunque tu sia hai intorno troppi interessi per la produzione e il commercio di armi prima e per la ricostruzione poi perchè io possa ascoltare veramente ragioni e sperare fortemente in soluzioni...
Scritto alle 14:55 nella Attualità | Permalink | Commenti (5)
Recenti, nemerosi casi di stupri e violenze sessuali e cronache di città in grande fermento per garantire la sicurezza delle donne da una parte hanno riportato alle nostre orecchie frasi antiche come non accettate passaggi dagli sconosciuti e quella sorta di malcelata convinzione che ci sia una certa responsabilità delle donne-vittime, colpevoli di essere imprudenti o di attirare troppo l'attenzione.Il prefetto di Roma Serra ammonisce l'eccesso di ingenuità si paga. Dall'altra hanno acuito i toni di denuncia sui problemi di integrazione degli stranieri e sul conflitto religioso-culturale. Qualcuno, collegando subito l'aumento dei casi di violenza sessuale alla crescente presenza di immigrati, ha subito parlato addirittura di stupro etnico. A Milano il Sindaco Letizia Moratti promette una rete di punti di sicurezza contro gli stupri - con telecamere, pulsanti di chiamata d'allarme ai semafori e angoli "protetti" - e l'intensificazione dei rapporti tra i servizi sociali del Comune e le Associazioni di volontariato in un'ottica di potenziamento di prevenzione ed assistenza. Il Ministro per le pari opportunità Barbara Pollastrini ritiene necessario un'azione repressiva forte con un aumento della pena per il reato di violenza carnale e una grande < battaglia culturale > per una altrettanto forte attività di prevenzione.
E' interessante il parere di Marisa Guarnieri, presidente della Casa di accoglienza delle donne maltrattate di Milano, secondo la quale i dati concreti lasciano emergere che ai primi posti della nostra realtà restano violenza domestica e abuso intrafamiliare. Ancora secondo Marisa Guarnieri questa violenza mette l'accento su una arretratezza della relazione di coppia e sul contraddittorio rapporto tra uomini e donne. La violenza contro le donne secondo la sua peculiare esperienza è trasversale ai ceti sociali, ai livelli culturali, alle fedi religiose ma per tutti è più facile aggrapparsi all'idea che lo stupratore sia un pazzo o un borderline, è più rassicurante forse ma non affronta il problema nelle profonde e autentiche radici. Accettare il fatto che non siano solo soggetti malati o estrenei violenti e disagiati o stranieri incattiviti, rancorosi e biecamente avvezzi a a ritenere normale l'inferiorità delle donne ad insidiare e sconvolgere pesantemente la dignità, la libertà, la vita delle donne è difficile. Non fa vacillare la parità dei sessi lungamente perseguita e poi quasi proclamata, fa proprio tremare tutto : "l'inviolabilità" della persona, l'ambito delle realazioni umane, la famiglia, lo sfondo culturale, il tessuto sociale. Forse ogni scossone porta con sè il riflesso di riaprire vecchie ferite, di portare a galla verità negate, di mandare all'aria le "conquiste" solo apparenti, di tirar fuori gli scheletri dall'armadio. D'altra parte specie quando parliamo di violenze consumate tra le pareti di casa sappiamo che entriamo in un campo ad alta <cifra nera> dove non sempre ai fatti seguono le denunce e la pubblica conoscenza dell'orrore...D'altra parte sappiamo in coscienza che, immigrazione a parte, la nostra storia ha ancora molti varchi aperti sulla violenza o sui maltrattamenti alle donne. Le lotte per la parità delle opportunità lavorative, per le quote rosa o per l'accesso delle donne ai percorsi di carriera degli uomini nei tradizionali "territori maschili" a parer mio non celano appunto che il tentativo di superare un "conflitto irrisolto" o una mentalità ancora ancorata a vecchi modelli...Forse naturali, forse no. Su questo bisognerebbe davvero dialogare. Ma le pari opportunità sono la punta dell'iceberg. L'indagine deve essere condotta a monte, la "rivoluzione culturale" deve andare a fondo, cogliere quello che c'è dietro e dentro di noi. Certo se dobbiamo "difenderci" valgono tutti i mezzi : la prudenza o la rinuncia alla minigonna troppo vistosa che ci consigliano gli uomini, le telecamere...tutto. Ma non possiamo rinviare ancora un dibattito sereno, aperto, sincero. Dobbiamo confrontarci con le nostre paure, di uomini e donne, con la nostra identità umana e culturale, con le nostre fragilità e con il nostro senso senso della vita.
Dobbiamo dimostrarci che siamo esseri umani, di un sesso e dell'altro, che camminano fianco a fianco. Forse dobbiamo anche rincorrere, invece di una uguaglianza cieca e falsa, la vivace ricchezza delle differenze. Non so, su questo dovrebbero esprimersi prima gli uomini che negli ultimi decenni, più o meno velatamente, hanno sofferto di problemi di "adattamento" all'emancipazione femminile. Parliamone. Non nascondiamoci dietro al silenzio. Non facciamo finta di aver superato ciò che invece serpreggia ogni giorno. Non inganniamoci con i tempi sono cambiati ...non basta, il benessere deve albergare dentro di noi. Cerchiamo insieme di capire. Questa è la vera battaglia culturale.
Scritto alle 09:15 nella Attualità | Permalink | Commenti (5)
La nuova "catena" lanciata da Fino è entusiasmante, accattivante, bellissima... Però...Fino, nominandomi, mi ha messo in crisi. Sui film passi...oltre ad una conoscenza non vasta ho, non chiedetemi perchè, memoria corta. Riuscirò quindi a perdonami dimenticanze o scivoloni. Sui libri la vicenda si complica. Ne ho letti moltissimi e sicuramente ne porto nel cuore ben più di cinque. E poi...il fatto è che da una parte mi vengono in mente le grandi opere dei grandi autori, dall'altra quelli che per me sono stati belli, significativi, importanti...e tra tutti questi mi rendo anche conto che alcuni non sono i miei "preferiti" in assoluto ma perchè magari sono legati ad un mio momento particolare, ad un'emozione, ad un ricordo...E non è finita. Ci sono anche quei libri di straordinari scrittori o filosofi ai quali sono legata per il loro pensiero ma che non si sono fermati nella mia libreria...Insomma da quando Fino mi ha nominata si è scatenato un putiferio : mille titoli in testa ! Allora l'unica è giocare...Ho scritto di getto un elenco di titoli e...adesso pesco puntando la biro sul foglio ad occhi chiusi !!!
(Quindi) in ordine casuale e non di gradimento e AHIME' solo i primi cinque estratti...( e Totò a parte):
Film :
La leggenda del pianista sull'oceano
Nuovo Cinema Paradiso
Il fuggiasco
La leggenda del santo bevitore
Fight club
Libri :
Siddharta di H. Hesse
Le cinque persone che incontri in cielo di M. Albom
Il gabbiano Jonathan Linvingston di R. Bach
Se questo è un uomo di P. Levi
Il diavolo e la signorina Prym di P. Coelho
....Fatto ! E tutti quelli che sono rimasti in elenco ?! Splendidi...eh si da questo capestro dei 5 titoli è impossibile uscire. Mi dispiace ma è così, non devo pensarci oltre, lascio quelli "beccati" alla cieca, inutile tormentarmi.
Passo la parola a...Gloria, Spank, Schizzo, PieroMasia, Agnes
Scritto alle 22:01 nella Costume | Permalink | Commenti (24)
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